Quando meno te lo aspetti ecco che arriva, in una notte stellata.
La mattina successiva mi sveglio tardi rispetto alle altre volte e quando andiamo in spiaggia i gemelli sono già lì.
Io prendo in braccio la femminuccia, Eleonora, e Matilde il maschietto, Gabriele, per andare a giocare un po' in riva. Dopo aver passato tutti gli ombrelloni, ma comunque non ancora arrivate a destinazione, sento:
<Wow> riconosco subito la sua voce e mi volto, seguita da Matilde
<Buongiorno, ti presento mia figlia Eleonora> dico guardandola e sorridendo per poi guardare lui e notare il suo viso sbiancato, a momenti gli viene un infarto, io scoppio a ridere
<Aaah, oddio, pensavo fosse vero> dice passandosi una mano tra i capelli e noto che nell'altra ha la sigaretta.
<Il fumo fa male ai bambini, quindi raggiungimi quando l'hai finita> dico con amarezza, perché quando fuma è dannatamente sexy.
<Va bene capo, prima posso presentarti i miei amici?> dice volgendo lo sguardo su di loro presentandomeli.
Dopo averli salutati, vado verso la riva e ci sediamo iniziando a giocare, seguita poco dopo da Filippo.
<Vado a prendere il telefono così faccio delle foto> dice Matilde alzandosi.
Rimaniamo io e Fili con i bambini e credo, anzi ne sono certa, che la gente che sta passando per di lì pensi che siano figli nostri. La cosa però non mi dispiace affatto.
<Ci sai fare con i marmocchi> dice lui guardandomi
Io continuando a guardare loro due rispondo: <Diciamo che adoro i bambini...- poi guardando lui continuo- non vedo l'ora di averne dei miei, anche perché non voglio averli dopo i 30, voglio essere una mamma giovane>. Lui sorride trattenendo una risata.
<Anche a me piacciono, ma no quando rompono> dice.Quando torna Matilde, inizia a fare delle foto, ma poi Filippo si propone di farle lui con la sua macchina fotografica, la mia amica sbuffa rimproverandolo di non averglielo detto prima che si alzasse per andare a prendere il telefono. Io scoppio a ridere.
Dopo mezz'ora, andiamo un po' in acqua per ripulirci dalla sabbia sulle chiappe e sulle gambe, riportiamo i bambini dai genitori e Filippo ci fa vedere il servizio fotografico. Erano delle foto meravigliose, ne aveva fatte pure a me da sola senza avvisarmi e devo dire che vengo molto meglio quando non sono al corrente che qualcuno mi stia facendo foto di quando invece mi metto in posa.
Alla fine mi chiede di andare a fare una passeggiata. Prima andiamo dai suoi amici cosicché potesse mettere giù la sua macchina fotografica e poi ci avviamo verso il bagnasciuga.
Succede una cosa inaspettata. Mi prende per mano. MI PRENDE PER MANO!! Muoio.
<Quando andate via?> gli chiedo guardandolo
<Tra dieci giorni...> risponde con un sorrisetto
<Ah> ero un po' sorpresa e dubbiosa
<Si, diciamo che li ho obbligati a venire qui invece di andare a Formentera o a Ibiza...> ride. Simpatico, davvero simpatico.Continuiamo la nostra passeggiata tornando però indietro perché è tardi e io devo andare a pranzo.
Ci salutiamo e ci diamo appuntamento a dopo pranzo.
Sono al settimo cielo. Non riesco a smettere di sorridere.Nel pomeriggio, io e Matilde, passiamo il tempo con Filippo e i suoi amici. Inoltre, mi chiede se voglio andare a cena, solo noi due.
Mi viene male solo a pensarci.
Mi avvisa che verrà a prendermi alle 21, bene...ho un sacco di tempo per prepararmi.
Quindi torniamo all'appartamento verso le 19 e mentre gli altri cenano, io vado a farmi la doccia; poi asciugo i capelli, li piastro, mi trucco un po' e decido cosa indossare tra i pochi vestiti che mi sono portata. Opto per un vestito corto, in tessuto chiffon e blu con un paio di sandali infradito con le perline. Stranamente, alle 20.45 sono pronta e lui arriva alle 21 puntuale.
Lo porto in un ristorante che conosco molto bene e stiamo lì per circa un'ora e mezza.
Successivamente mi chiede se voglio andare in spiaggia. Io acconsento. E' una bellissima serata: il cielo è cosparso di stelle e la luna piena si riflette sul mare e illumina tutto, tant'è che ci si riesce a guardare in faccia.Ci sediamo nella prima fila di ombrelloni e vedo che inizia a spogliarsi.
<Che stai facendo...?> chiedo impaurita, ma forse sapendo già quello che vuole fare
<Ci facciamo un bagno, non vuoi?> dice lui mettendo maglia e pantaloni sulla sdraio
Io sto morendo lentamente, mo che faccio?? Sto qualche secondo a pensare.
Ok. Si vive una volta sola, no? Io queste cose non le ho mai fatte e se non le faccio ora, quando minchia le faccio? E poi mi ha già vista in costume.
Mi spoglio anch'io.
Mio Dio, chissà cosa mi dirà quell'altra appena glielo racconto.Lo raggiungo in riva, non faccio in tempo ad aprire bocca che mi prende in braccio e corre in acqua.
Non ci credo.
Mi butta.
L'ha fatto per davvero, io lo strozzo.
Quando torno in superficie mi butto su di lui per buttarlo sott'acqua e quando riemerge gira di colpo la testa per togliersi l'acqua dalla faccia. Che bello.
<Ci ho messo un sacco a piastrarmi i capelli> dico con tono minaccioso
<Non importa, sei bellissima lo stesso> replica lui avvicinandosi a me.
Siamo a 3 centimetri (più o meno come nella foto della copertina).
Ci guardiamo negli occhi, mette una mano dietro la mia testa e ci baciamo.
Dio, da quanto lo aspettavo. Non so per quanto siamo rimasti lì, ma posso dirvi che è durato tanto.Ed è stato bellissimo.
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Quando meno te lo aspetti || I R A M A ||
ChickLitE' una storia in cui sono mescolate realtà ed immaginazione. Caterina ha 22 anni, deve laurearsi ed è fidanzata da molti anni con un ragazzo, che però è costretta a lasciare per sempre. Successivamente conosce un ragazzo, famoso, il quale le cambie...