Sono le 10.30 quando decidiamo di alzarci dal letto dopo una serie di coccole.
<Tieni, ho portato una felpa in più per te, così te la porti a casa> dice passandomi l’indumento.
Sorrido involontariamente per il pensiero carino che ha avuto. È una felpa rosa col cappuccio. Sicuramente me l’ha data perché sa che è il mio colore preferito.
La indosso con i leggins che avevo il giorno prima e noto che mi sta enorme, ma non m’importa.Matilde e Lorenzo ci hanno lasciato un messaggio dicendo che sarebbero andati a fare una passeggiata insieme. Che carini.
Scendiamo e ci dirigiamo nel salone per la colazione. Prendo un saccottino al cioccolato e un cappuccino, lui invece deve sempre farsi riconoscere: un cornetto al cioccolato, un krapfen alla crema, un cappuccino e un succo alla pesca. Sembra non gli diano mai da mangiare a sto ragazzo!
Finita la colazione ci dirigiamo alla spiaggia, Fil stende un telo vicino alla riva e ci sediamo contemplando il mare, quel posto in cui ci baciammo la prima volta.
Appoggio la mia testa sulla sua spalla e lui di rimando stampa un bacio tra i miei capelli per poi appoggiarsi sulla mia testa.
Rimaniamo in silenzio.
Non abbiamo niente da dirci o forse vorremmo urlarci contro tutto quello che proviamo, ma entrambi siamo troppo orgogliosi per ammetterlo subito e così rimaniamo in silenzio a contemplare l’immensità del mare.Saremo ripartiti nel pomeriggio, quindi volevo godermi ogni momento accanto a lui.
<Quando ci rivedremo?> chiedo spostando leggermente lo sguardo verso di lui
<Non lo so e poi inizierai a lavorare, quindi per un po’ immagino che non potrai venire da me…> risponde con un tono amareggiato
<Già… Anche perché non mi va di farti venire sempre qui, dev’essere stancante..>
<Bha, poco importa, farei ore e ore di viaggio pur di stare con te— dice voltandosi verso di me e prendendo il mio viso tra le sua mani per darmi un lungo bacio— Dai, facciamo così, ti porto fino a casa dopo, Matilde la mandiamo in macchina con Lorenzo e vi accompagniamo, così possiamo stare più tempo assieme, che dici?> propone sorridendo, io annuisco e gli bacio la punto del naso.***
Arrivata a casa scendo dalla macchina e mi fiondo tra le braccia di Filippo, il quale mi stringe forte a sé lasciandomi un bacio sulla fronte. Poi entra per un attimo in casa a salutare i miei genitori.
<Ci rivediamo tra qualche settimana, ok?> dice accarezzandomi la guancia, io annuisco.Ci diamo un lungo bacio e poi sale in macchina seguito da Lorenzo.
Ma che mi ha fatto sto ragazzo? Mi ha completamente stregata, fin dal primo sguardo.
Sono le 17 e io e Matilde siamo distese sul letto a parlare, ma ad un certo punto veniamo interrotte dallo squillo del mio cellulare. Lo prendo e guardo il nome: Neil, il migliore amico del mio ex.
- Ehi Neil — dico rispondendo alla chiamata
- Ciao, scusa se ti disturbo, ma devo dirti una cosa —
- Mi sembri abbastanza preoccupato, cosa è successo? — chiedo alzando in piedi e guardando Matilde, la quale ha un’espressione scettica
- Bè, si… Sono al pronto soccorso, Ale ha avuto un’incidente… Lo stanno operando… Sono passate 3 ore, dovrebbero uscire a breve— mi sento male
- Oh cazzo, arrivo —<Cosa succede??> chiede la mia amica preoccupata
<Ale ha fatto un’incidente> rispondo cambiandomi velocemente e lei fa altrettanto esclamando <OH CAZZO!>.
Saliamo in macchina e, per la prima volta da quando guido, premo sull’acceleratore pregando di non trovare polizia o carabinieri.Dopo quindici minuti di giri, riusciamo a trovare un maledetto parcheggio e, successivamente, corriamo verso il pronto soccorso.
Riesco ad individuare suo fratello, che si chiama proprio come il mio attuale fidanzato, che cammina avanti e indietro e vedo Neil seduto.
<Come è successo?> chiedo senza nemmeno salutarlo e guardandomi intorno sperando di non trovare la madre.
Lui mi abbraccia e scoppia a piangere: <I miei sono appena andati a parlare con il dottore che ha effettuato l’operazione, so solo quello che ha detto circa tre ore fa: lesione alla spina dorsale. Non so nemmeno se fosse grave e non so come sia andato l’intervento. Era in macchina, mia madre gli aveva chiesto di andare a prendere delle cose, ma sulla statale un tir ha perso il controllo prendendo in pieno la macchina davanti ad Ale e lui non è riuscito a schivare il tutto in tempo>.
Non l’ho mai visto così.
<Dov’è?> chiedo staccandomi dall’abbraccio
<Ancora lì dentro— risponde indicando la stanza dietro le mie spalle— Ma non possiamo entrare>.
Sua madre sarebbe uscita dall’ufficio da un momento all’altro e al solo pensiero che l’avrei rivista dopo tutti questi mesi, mi veniva da vomitare.
<Lo so a cosa stai pensando, vai pure fuori intanto, ti chiamo appena so qualcosa> afferma guardandomi negli occhi, io annuisco ed esco seguita da Matilde.Non ci posso credere che sia successo proprio a lui. Lesione alla spina dorsale. Potrebbe rischiare di non camminare più, di non poter più fare il lavoro dei suoi sogni.
È così strano come la vita si prenda gioco di te. Ti prende e ti stravolge tutto e, nel suo caso, lo costringe a diventare dipendente di quella figura professionale che sarebbe dovuto diventare lui: il fisioterapista, se mai potrà averne bisogno.Siamo sedute sul muretto e sono consapevole di essere immersa nei miei pensieri, di non aver spiccicato parola e ad un certo punto sento la mia amica che mi cinge in un abbraccio e io non posso fare altro che sfogarmi piangendo.
Dopo un’ora mi arriva un messaggio:
— Un’infermiera mi ha fatto entrare è molto gentile, i miei sono di nuovo col dottore, posso farti entrare se vuoi.Lo raggiungo, lascio la mia borsa a Matilde e, dopo aver fatto un enorme sospiro, entro.
Il mio cuore credo si sia fermato appena lo vedo disteso, inerme, con tutti quei macchinari attorno. Sento solo il rumore del battito del suo cuore.
Mi avvicino al letto e lo guardo intensamente, portandomi involontariamente una mano davanti la bocca e delle lacrime mi rigano il viso.
Gli carezzo il viso delicatamente e poi prendo la sua mano tra le mie.
<Perché proprio a te? — dico con la voce strozzata— Mi dispiace così tanto per come è andata tra di noi… Io ci credevo veramente… >.Non riesco a vederlo così.
Esco di corsa da quella stanza e incontro gli occhi di suo fratello.
<Io qui non ci sono mai stata, d’accordo?> non aspetto nemmeno una sua risposta che corro fuori dalla struttura.Matilde è fuori: <Ah ecco, adesso te la passo> dice porgendomi il mio telefono appena mi vede
<No Mati, ora non ce la faccio> rispondo senza guardare chi fosse
<Fil, ti richiama più tardi>.
A quel nome mi giro di scatto verso la mia amica.
<Quanto è incazzato?> chiedo con il viso bagnato dalle lacrime
<Un po’… Capirà…>.Saliamo in macchina, ma non parto.
Con tutte le cose che sarebbero potute succedere, la più brutta è capitata e nel modo peggiore in cui poteva andare.
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Quando meno te lo aspetti || I R A M A ||
ChickLitE' una storia in cui sono mescolate realtà ed immaginazione. Caterina ha 22 anni, deve laurearsi ed è fidanzata da molti anni con un ragazzo, che però è costretta a lasciare per sempre. Successivamente conosce un ragazzo, famoso, il quale le cambie...