Capitolo 18

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È il giorno della partenza e decidiamo di preparare dei panini da mangiare lungo il tragitto.

Partiamo alle 10 e arriveremo poco prima delle 14, il resto del gruppo, invece, arriverà intorno alle 15-16.

Non abbiamo più parlato di ciò che è successo ieri, ma è meglio così è già stato abbastanza difficile.

In cielo splende il sole e appena imbocchiamo l’autostrada A27 ci imbottigliamo nel traffico. Perfetto.

Stiamo cantando a squarciagola, quando ad un certo punto mi interrompo per guardare la notifica che mi è arrivata sul telefono. La apro senza guardare cosa riguardasse e mi apre una chat di instagram:
Comunque se vuoi, questo è il mio numero;) 347…” sbianco

<Perché non canti più? Sembro uno stupido se canto da solo> dice Filippo mettendo una mano sulla mia coscia
Gli sorrido e non accenno nulla. Faccio per mettere via il telefono, ma lui velocemente me lo prende dalle mani, forse ha già capito
<No Fili!>.
Apre Whatsapp e nota che non vi è nulla, apre Telegram, idem, apre i messaggi normali, nulla, poi apre Instagram e va su Direct. Legge il messaggio e poi guarda davanti a sé, poi clicca il numero e schiaccia “Chiama”
<Fili, no! —urlo e prendo il telefono— Per favore! Non istighiamolo> dico mettendo via il telefono
<Perché?? Adesso questo sarà sempre in mezzo, ti scriverà sempre!> ribatte quasi urlando e sbattendo le mani sul volante
<Perché potrebbe avere delle cose che mi riguardano… Quindi è meglio tenerlo buono…> dico vagamente
Si gira e mi guarda: <Cos’ha? Ieri ti ho chiesto di dirmi tutto, perché continui ad avere dei segreti??>
Sento gli occhi che stanno per esplodere: <Ha delle mie foto, ok?! E non so come le abbia avute!> scoppio a piangere
<Che tipo di foto?> chiede abbassando il tono e prendendomi la mano
<Credo tu possa immaginarlo…> guardo davanti a me, evitando qualsiasi contatto visivo con lui, mi vergogno, mi vergogno tantissimo.

Passiamo il resto del viaggio in silenzio, un silenzio assordante.

Ho la testa appoggiata al finestrino e sono immersa nei miei più brutti pensieri.
Ho tantissima paura. Quella paura che avevo cercato di reprimere tutti questi anni, ora è riaffiorata. Ho paura che esca tutto quanto. Ho paura di deludere i miei genitori, me stessa e Filippo. Io non voglio avere segreti con lui, ma si tratta di questioni talmente delicate che c’è bisogno di calma per raccontarle. E poi lui deve ancora raccontarmi quelle cose che mi ha raccontato Lorenzo quando è venuto a prendermi… Credo proprio che quando arriverà il momento glielo rinfaccerò.

I miei pensieri vengono interrotti dalla mano di Filippo che prende la mia e se la porta vicino alla bocca lasciandoci un bacio.

Mi siedo meglio e mi volto verso di lui.
<Mi dispiace…> dico guardandolo e non posso non notare la sua mandibola che si contrae
Non dice nulla, cerca solo di sorridere forzatamente.

Quando arriviamo a destinazione noto con molto piacere che non si tratta di un appartamento come mi immaginavo, bensì di una villa modesta.
<Cazzo Fil, quando pensavi di dirmi che sei ricco?!> ironizzo guardandomi intorno
Lui scoppia a ridere: <Volevo il più tardi possibile, così non ti saresti messa con me per i miei soldi> fa l’occhiolino.

Entriamo dal portone in una sala enorme: di fronte all’entrata si trova un gigantesco tavolo rotondo e con le sedie attorno, sulla sinistra si trova un gigantesco divano a U con un tavolino basso al centro e di fronte a essi un televisore 60 pollici credo. Lungo le pareti vi sono dei mobili, sembrano antichi, anzi lo sono sicuramente, e vi sono molti quadri appesi. A destra dell’entrata vi è una porta, Filippo la apre ed entriamo in una gigantesca cucina: al centro si trova un’isola con attorno degli sgabelli e tutt’intorno alle pareti i mobili, pure questi a U, poi a sinistra vi è un’ulteriore porta e Fili dice che vi è la dispensa, vuota ovviamente. Torniamo nel salone e al di là del tavolo vi è una porta: c’è questa specie di corridoio e delle stanze, a destra c’è un bagno enorme con doccia, vasca e tutto il resto, al centro la lavanderia e a sinistra uno studio. Saliamo le scale e mi dice che ci sono 5 camere da letto e un bagno; quella dove dormiremo noi è la più grande, è l’ultima e ha un piccolo bagno privato.

Quando meno te lo aspetti || I R A M A ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora