18 (martedì)

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Mentre allungava la mano per prendere il pacco di fazzoletti dallo scaffale, Kunio rivolse per l'ennesima volta un rapido sguardo di sfuggita in direzione di Yoichi, fermo in piedi vicino all'uscita, in attesa che il moro finisse di prendere ciò che gli serviva.

Aveva una strana espressione in volto, lo sguardo distratto, perso nel vuoto.
Il vedergli fare quell'espressione riaccese subito nel sedicenne il desiderio di sapere cosa fosse successo solo pochi minuti prima lì fuori tra il corvino e quei due bambini.

Perchè qualcosa doveva essere successo, ne era certo.
Peccato solo che chiederlo semplicemente al diretto interessato fosse impossibile.
Come del resto lo era stato anche chiederlo ai due bambini che solo fino a poco tempo prima se ne stavano seduti lì per strada sotto il torii.
E non perchè Kunio fosse particolarmente timido e quindi non se la fosse sentita di rivolgere la parola a degli estranei, ma semplicemente perchè, proprio quando si stava avvicinando a loro con l'intento di chiedere spiegazioni, era sopraggiunta una quinta persona: un uomo, il quale si era poi rivelato essere Fumiari Ōnishi, ovvero il padre della bambina, nonchè uno dei sacerdoti più importanti del tempio di Inari.
Così, senza dire una sola parola, nell'accorgersi del suo arrivo il bambino si era alzato in piedi di scatto e aveva porso la mano alla bambina per aiutarla a fare lo stesso, quindi lei aveva rivolto a Yoichi un sorriso, come a mo' di saluto, e si era alzata, incamminandosi verso casa insieme ai due.

"Avrei fatto meglio a chiederglielo comunque." Stava ancora pensando Kunio mentre la ragazza alla cassa gli porgeva il resto. "Anche se quell'uomo mette davvero troppa soggezione..."

Ancora pensando a cosa potesse essere accaduto, il ragazzo prese resto, scontrino e busta e si diresse verso l'uscita.

"No, non di nuovo!"

Pensò strabuzzando gli occhi, quando si rese conto del fatto che Yoichi non fosse più lì.
Questa volta però non ci mise molto a ritrovarlo, dato che semplicemente voltandosi alle sue spalle lo vide davanti ad uno scaffale, mentre incuriosito frugava tra i vari articoli.

Stava per chiamarlo però, quando si rese conto di una cosa.
Una cosa scura, lunga e pelosa che si muoveva lenta e sinuosa alle spalle de corvino.

Strabuzzando gli occhi subito si voltò verso la cassa, ma fortunatamente la ragazza dietro il bancone non aveva notato nulla, date le due file di scaffali che le ostruivano la visuale.

- Yoichi. -

Chiamò in tono allarmato, pur tenendo il tono di voce il più basso possibile, avvicinandosi all'altro in fretta e furia.

Nel sentirsi chiamare il corvino si voltò sorpreso verso di lui, ma nel farlo la sua coda finì con l'urtare uno degli scaffali, facendo cadere a terra un paio di scatole.

Senza dire nulla Kunio si avvicinò per rimettere al loro posto gli articoli, quando afferrando il secondo si rese conto con stupore che si trattava di una scatola di mascherine, proprio quelle che la madre gli aveva chiesto di comprare, ma delle quali al momento si era dimenticato.

- Ma tu... -

Mormorò sollevando lentamente lo sguardo verso Yoichi.

L'ex gatto però aveva lo sguardo rivolto altrove, con fare indifferente, e senza dire nè fare nulla se ne tornò vicino all'uscita, in attesa ancora una volta che l'altro finisse con i suoi acquisti.

Il moro stava allora per dirigersi nuovamente verso la cassa, quando si ricordò il motivo per il quale un istante prima si era avvicinato a Yoichi così di fretta: la coda!

Non potè fare a meno di strabuzzare gli occhi, però, quando voltandosi verso il ragazzo si rese conto del fatto che la coda non fosse più in vista.
Che l'avesse rinascosta Yoichi stesso?
Per quanto quella fosse l'unica opzione plausibile, Kunio non poté che esserne sorpreso, soprattutto considerando tutte le storie che aveva fatto quando prima di uscire di casa gliel'aveva infilata nei pantaloni.
Possibile che avesse finalmente capito di doverla tenere nascosta?

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