- Chi sono? -
Domandò la Jorōgumo osservando con sguardo diffidente il ragazzo alla cui vista Saya aveva preso ad agitare la mano per aria, salutandolo e facendogli segno di avvicinarsi.
In un primo momento la corvina rimase leggermente perplessa all'udire "sono" invece di "è", ma capì il perchè non appena Kunio si avvicinò, rendendole così ben visibile il gatto dal manto nero pece che teneva tra le braccia.
- Miei amici. Ho pensato che sarebbero potuti essere d'aiuto, in caso quei due tornassero per provare di nuovo a rubarti il frammento. - Rispose, per poi, al ricordo di quanto successo il giorno prima, voltarsi di scatto verso l'altra. - Ma non ti preoccupare, non c'è rischio che accada la stessa cosa di ieri con Akinari. -
- Come fai ad esserne certa? -
Ribattè Gumo, senza distogliere neanche per un istante gli occhi ambrati dai due, ormai a soli pochi metri di distanza dalla ragnatela.
- Perchè sappiamo chi sono i due che vogliono prenderti il frammento e se quella volpe avesse posseduto Kunio come ha fatto con Akinari, allora Yoichi se ne sarebbe sicuramente accorto e adesso non se ne starebbe lì così tranquillamente. -
- Hai un'opinione troppo alta dell'istinto animale. -
Replicò seccamente l'altra, affatto convinta.
- Fidati, Yoichi non è un gatto qualunque. - Fu però la pronta risposta di Saya. - Ti assicuro che se ne sarebbe accorto. Ma in ogni caso, se anche uno dei due fosse davvero posseduto, adesso il frammento ce l'hai in tasca, no? Non è più tanto facile rubartelo. -
- Non posso darti torto... -
Ammise la Jorōgumo in un mormorio, mentre istintivamente portava la mano sul suo fianco destro, a tastare la tasca della sua giacca contenente il frammento.
- Sei certa che il rischio finirà oggi a mezzanotte in punto? -
La corvina annuì senza alcuna esitazione e l'altra, senza riuscire a trattenere un leggero sospiro di sollievo, allontanò la mano da lì.
- Ehi, Saya! - Esclamò Kunio, sollevando lo sguardo e assottigliando leggermente gli occhi per riuscire a scorgere l'amica, sistemata sulla fitta tela al fianco della Jorōgumo a circa tre metri di altezza. - Puoi scendere un attimo? -
La ragazza sussultò nel notare come, nel momento esatto in cui il ragazzo finì di porle quella domanda, l'altra si irriggidì, indurendo lo sguardo perfino più di prima.
- Certo! - Rispose allora all'amico, per poi voltarsi alla propria sinistra. - Non fare quella faccia, ti ho detto che va tutto bene. E poi il frammento ce l'hai tu, mica io. -
L'altra non ribattè, ma il suo sguardo affilato continuò ad osservare ininterrottamente i due dall'alto della ragnatela per tutto il corso della loro conversazione.
- Senti... - Mormorò il moro, lanciando nervosamente una rapida occhiata in direzione della Jorōgumo. - Di domande da farti ne avrei davvero un sacco, a cominciare da cosa diamine contengano quei bozzoli enormi, ma qualcosa mi dice che è meglio non saperlo. Piuttosto, perchè ci hai chiesto di venire? Ho come l'impressione che la nostra presenza non sia particolarmente gradita... -
Come a voler confermare le sue parole, a quel punto Yoichi emise un basso soffio, i denti digrignati appena, ma il pelo scuro tutto drizzato e i piccoli occhi verde bottiglia rivolti, più con timore che con vero astio, in direzione della Jorōgumo.
Kunio lo scosse leggermente, passandogli con delicatezza la mano sul muso e sussurrandogli di stare tranquillo, per poi tornare a rivolgere la propria attenzione sull'amica.
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mille gru
FantasyAttenzione: in questa storia sono presenti relazioni omosessuali, eterosessuali e anche non meglio identificate. dal testo: - Ci tieni davvero così tanto? - - Certo che sì! Ma che domande fai? - - E allora dimostralo. - - Dimostrarlo? E come? - ...