21 (mercoledì)

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- Certo che se a scuola esistesse anche la materia "procrastinazione" saresti il primo della classe. -

Commentò Akinari rivolgendo un'occhiataccia all'amico.

- Di che ti lamenti? Sei stato tu a portare i biscotti. -

Replicò Kunio con un'alzata di spalle.

- Sì, ma si trattava di biscotti di sopravvivenza, non di biscotti di procrastinazione. Andavano mangiati mentre si continuava a studiare, per darsi un po' di forza. E poi, cosa ancora più importante, sarebbero dovuti essere solo per me... -

Mormorò volgendo preoccupato lo sguardo verso Yoichi, il quale continuava a prendere biscotti dalla bustina di plastica uno dopo l'altro, senza un attimo di tregua.

- Tu non mangi? - Domandò il moro sollevando lo sguardo verso Jun, ignorando le lamentele del biondo. - Ne hai presi solo un paio... Non ti devi preoccupare per Akinari, anche se non lo ammette lo sappiamo tutti che li aveva preparati anche per noi. -

- Grazie, ma non ho molta fame adesso. - Rispose l'adolescente accennando un piccolo sorriso. - Sono già pien... Sono a posto così. -

Nell'accorgersi del suo errore di distrazione, evitato solo all'ultimo momento, Kunio non riuscì a resistere alla curiosità e così, sperando di non sembrare troppo indiscreto, lo chiese.

- Senti, ma tu... Come vorresti che ti si considerasse? -

- Eh? -

Replicò Jun sussultando e sollevando subito lo sguardo verso di lui, osservandolo con tanto d'occhi.

- Insomma... - Mormorò il ragazzo con una scrollata di spalle, chiedendosi se forse non avrebbe fatto meglio a non dire nulla. - Dobbiamo considerarti un maschio, una femmina o ti va bene se continuiamo a evitare il problema e basta? -

Silenzio.

- ...Certo che tra te e Saya non so proprio chi abbia meno peli sulla lingua. - Ruppe il silenzio Akinari sorridendo leggermente, mentre Jun ancora cercava di riprendersi dalla sorpresa e mettere insieme una frase di senso compiuto. - Ecco, io non credo che abbia ancora le idee molto chiare al riguardo. Dopotutto ha ancora un po' di tempo per pensarci, no? -

Seppur quasi impercettibilmente, in tutta risposta Jun annuì con il capo, tenendo poi lo sguardo chino verso il basso.

E di nuovo calò il silenzio.
Kunio si stava giusto maledicendo per aver fatto una domanda del genere, temendo che sarebbe stato molto difficile far sparire quell'atmosfera così tesa, però, quando Akinari e Yoichi, dopo essersi rivolti uno sguardo degno di un film western, si avventarono nel medesimo istante sull'ultimo biscotto rimasto, finendo col litigarselo in una sorta di assurdo tiro alla fune, che chiaramente si concluse nel giro di un battito di ciglia, con il biscotto ridotto in mille pezzi.

- ...Io non dico nulla. -

Mormorò Kunio, trattenendosi a fatica dallo scoppiare a ridere.
E con sollievo, sollevando lo sguardo verso Jun, notò che si trovava nelle sue stesse condizioni.

- Che ore sono? -

Chiese Akinari mentre, completamente privo di alcun tipo di vergogna, racimolava in un piccolo mucchietto le briciole del biscotto appena sgretolato, per poi raccoglierle nel palmo della mano e mangiarsele tutta in una volta.

- Le sei meno un quarto. -

Rispose Jun dopo aver dato una rapida occhiata al suo orologio da polso.

- Pensavo peggio. - Commentò il biondo meravigliato. - Allora ci dividiamo come avevamo deciso, giusto? -

- No, un attimo. - Intervenne subito Kunio. - Yoichi ha cambiato idea, non serve che... -

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