24 (giovedì)

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- Cos'è successo? -

Chiese Jun rialzandosi lentamente in piedi, guardandosi intorno frastornato.

- Ce l'ho fatta. -

Mormorò invece la kitsune sorridendo meravigliata, mentre allentava la stretta sulla mano dell'adolescente, che aveva afferrato giusto un istante prima di riuscire a teletrasportarsi.

- Un attimo... - Disse Jun guardandosi intorno più volte. - Ma Mayu che fine ha fatto? -

- Immagino che sia ancora lì a casa tua. -

Rispose l'altro con un'alzata di spalle, sospirando sollevato al pensiero del rischio appena scampato.

- Ma come faceva a conoscerti? E poi perchè hai così tanta paura di lei? -

- Come figlia di uno dei sacerdoti più importanti del Fushimi Inari, non c'è da sorprendersi che sia in contatto con le kitsune e tutti gli altri spiriti e mostri del tempio, no? -

- Ma perchè avevi paura di lei? -

Insistette Jun, notando che l'altro aveva provato ad aggirare quell'ultima domanda.

- Ti ho già parlato del casino che ho fatto, no? - Ribattè la kitsune distogliendo lo sguardo. - Per esaudire quel desiderio ho dovuto togliere la sfera dei desideri dal luogo nel quale era custodita e così me la sono fatta fregare... Forse è stato Inari stesso a mandare quella piccoletta a cercarmi. -

- Cosa!? - Esclamò Jun strabuzzando gli occhi. - Mayu è... Mayu è in contatto diretto con Inari? -

- Certo. -

Rispose l'altro in tono ovvio, quasi sorpreso che Jun non ne sapesse nulla.
Per alcuni istanti scese il silenzio e la kitsune era quindi sul punto di riprendere il discorso che Mayu aveva interrotto poco prima, quando l'adolescente lo anticipò.

- Andiamo. -

Disse improvvisamente, facendolo sussultare dalla sorpresa.

- Sul serio? Dovevamo ancora definire bene tutti i dettagli. Come hai detto anche tu, questa volta sarà molto più pericoloso e... -

- Se facciamo come ieri dovrebbe filare tutto liscio, no? - Replicò Jun, interrompendo l'altro prima che finisse. Quindi, nel notare il suo sguardo ancora poco convinto, aggiunse: - Mancano due giorni. Solo due giorni. Di gru ne devo fare ancora solo un centinaio, ma senza quel frammento la sfera non potrà ricomporsi e se non potrà ricomporsi il mio desiderio non potrà mai avverarsi, giusto? -

Quindi si voltò di scatto verso la kitsune, la quale si sentì scuotere da un lieve fremito nel ritrovarsi di punto in bianco quello sguardo deciso puntato contro.

- Sì...Certo. -

Rispose deglutendo leggermente dopo un istante di esitazione.

- Allora andiamo... Kiyomitsu. -

L'altro si riscosse di colpo nel sentirsi chiamare a quel modo e, dopo giusto un istante di esitazione durante il quale si era chiesto e dato una risposta su come Jun facesse a conoscere quel nome, rispose a quel sorriso leggermente canzonatorio con uno sbuffo.

- Non è molto carino ridere dei nomi altrui, sai? - Disse assottigliando leggermente lo sguardo. - Sopratutto considerando che è stata Mayu a darmelo. -

- Mayu? -

- Già... Un po' di tempo fa si è fissata con l'idea di dover dare a me e a tutte le altre volpi un nome, così da poterci chiamare senza rischiare di vedersi venire incontro tutte in una volta più di cinquanta kitsune diverse, e così le è venuta la brillante idea di usare dei nomi che richiamassero quelli dei templi. Io sarei il Kiyomizu-dera. -

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