- Ehi, ciao Kunio. -
Il moro non poté che accigliarsi nel sentire l'amico salutarlo con un tono di voce, ma soprattutto uno sguardo, così stanco e sconsolato.
I morbidi capelli biondi, solitamente lisci e ben curati, erano tutti arruffati, come se avesse provato quella mattina a metterli un po' in ordine, ma alla fine avesse semplicemente rinunciato; gli occhi invece erano arrossati, ma non si trattava tanto del tipo di rossore che precedeva o seguiva un pianto, quanto quello di chi ha passato la notte in bianco.
- Ciao Akinari. - Salutò Kunio accennando un piccolo sorriso mentre andava a sedersi al suo banco, ovvero quello davanti all'amico. - Ancora nessuna notizia? -
- Nessuna. - Confermò l'altro scuotendo lentamente il capo. - Questa notte ho chiamato a casa dei suoi genitori almeno una ventina di volte e sono anche passato a trovarli poco prima di venire qui a scuola, ma Saya non è ancora tornata. - Concluse sospirando.
- Speriamo bene... - Mormorò Kunio, mentre sentiva crescere la preoccupazione. Quando quella mattina si era svegliato era stato certo che arrivato a scuola avrebbe trovato la situazione risolta e Saya in classe, invece era ancora data per dispersa. - Cos'hanno detto i genitori? Hanno intenzione di avvertire la polizia? -
- Volevano aspettare ancora qualche ora, ma hanno detto che lo faranno entro questo pomeriggio. -
Rispose Akinari mentre tirava fuori dallo zaino i libri per la lezione che sarebbe iniziata a breve.
Se la situazione non fosse stata così drammatica, Kunio avrebbe quasi potuto trovare ironico il fatto che nel giro di appena un giorno lui e Akinari si fossero come "scambiati di posto", infatti se il giorno prima era il moro quello triste e sconsolato per la scomparsa di Yoichi, quella mattina era invece il turno di Akinari con Saya. Insomma, non che Kunio fosse da meno, chiaramente anche lui era molto in pensiero per l'amica, ma sicuramente non quanto l'altro.
- Dopo scuola possiamo provare a cercarla. - Propose il moro. - Certo, non mi aspetto grandi risultati, ma è sempre meglio di niente. Potremmo fare un giro dei quartieri vicini e passare nei posti che frequenta di solito, tipo quella pasticceria vicino al tempio o la libreria. -
- Sì, buona idea. -
Concordò Akinari annuendo un paio di volte.
- Posso venire anche io? -
Chiese di punto in bianco qualcuno avvicinatosi in silenzio a loro.
- Certo, più siamo meglio è. -
Rispose distrattamente il biondo, così perso nei suoi pensieri da non aver prestato in un primo momento alcuna attenzione al nuovo arrivato.
Solo un istante dopo, però, nel realizzare a chi appartenesse la voce, strabuzzando gli occhi sbigottito, in contemporanea a Kunio si voltò di scatto verso...
- Saya!? -
Esclamarono i due a dir poco increduli.
- Che c'è? -
Rispose la ragazza con un'alzata di spalle, mentre andava a sedersi al suo posto, nel banco di fianco ad Akinari.
- Come sarebbe a dire "che c'è"? - Replicò proprio quest'ultimo, in un tono che lasciava ben intuire la sua indecisione tra il saltare addosso all'amica per abbracciarla o piuttosto per strangolarla. - Dove sei stata? -
- In giro. - Rispose lei in tono vago con una scrollata di spalle. - Ma immagino di aver perso la cognizione del tempo. -
Kunio dovette reprimere a fatica uno scoppio di risa, causato sicuramente anche dal grande sollievo provato nel rivedere l'amica sana e salva, quando vide il biondo strabuzzare gli occhi e serrare le labbra con forza, probabilmente per impedirsi di dire cose delle quali in seguito si sarebbe potuto pentire.
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mille gru
FantasyAttenzione: in questa storia sono presenti relazioni omosessuali, eterosessuali e anche non meglio identificate. dal testo: - Ci tieni davvero così tanto? - - Certo che sì! Ma che domande fai? - - E allora dimostralo. - - Dimostrarlo? E come? - ...