5 - betobeto-san

194 39 13
                                    

- Ehi Jun, che fai? -

Domandò la voce incuriosita e vivace dell'undicenne.

- Mille gru. -

Rispose distrattamente l'adolescente mentre continuava a piegare la carta.

- Perchè? -

Ribattè la bambina, aggrottando la fronte perplessa.

- Perchè il tuo vecchio non sapeva in che altro modo liberarsi di me. -

- Ma perchè proprio mille gru? -

Chiese ancora l'undicenne, sempre più incuriosita.

- Non ne ho idea... - Sbuffò Jun, lasciando cadere l'ennesima gru all'interno di una scatola di cartone. Poi però, nell'accorgersi che la minore era ancora in attesa di una risposta più soddisfacente, sospirò e riprese a parlare. - Probabilmente è per colpa di quella leggenda che dice che se fai mille origami di una gru, poi puoi esprimere un desiderio. -

- E funziona davvero? -

Domandò subito la bambina, in viso un'espressione a dir poco entusiasta.

- Ma no, te l'ho detto che è solo una leggenda. Io le sto facendo solo per convincere tuo padre a darmi retta e... Mayu? Ehi Mayu, ma mi ascolti? -

Come aveva intuito, però, l'undicenne non aveva dato minimamente ascolto alle sue ultime parole, concentrata com'era su "mille origami di una gru" e "desiderio".

Ora stava girando senza una meta precisa per la camera di Jun, probabilmente alla ricerca di un po' di carta.

- Mayu, guarda che non è così facile come sembra. -

- Se ne devi fare addirittura mille, deve essere per forza facile. - Ribattè la minore con sicurezza. - Altrimenti non finiresti mai, no? -

- Sì, ma per te è diverso, lo sai che tu... -

Ma a quel punto si fermò, mordendosi il labbro inferiore per impedirsi di continuare e maledicendosi per ciò che stava per dirle.

Anche Mayu si era fermata mentre era ancora nel bel mezzo della sua esplorazione, forse intuendo dove Jun avesse intenzione di andare a parare.
Non disse nulla, ma per l'adolescente quel silenzio fu più mortificante di qualsiasi pianto o grido di rabbia.

- Mayu... Vieni qui. - Si arrese alla fine con un sospiro, dando qualche leggera pacca sul materasso. - Ti spiego come si fa. -

- Grazie Jun! -

Esclamò allora la minore ridestandosi di colpo e correndo subito nella sua direzione, sedendosi sul materasso a gambe incrociate, in attesa di istruzioni.

- Allora... - Mormorò l'adolescente mentre prendeva uno dei tanti foglietti dalla forma quadrata e glielo metteva tra le mani. - Innanzitutto lo devi piegare, sia in un verso che nell'altro. -

Quindi guidò le piccole manine della minore nei movimenti, per farle capire come fare.

- Poi devi portare tutti gli angoli al centro, così... -

In silenzio la bambina si lasciò guidare, socchiudendo le palpebre e cercando di memorizzare tutti i movimenti, per poterli poi replicare in futuro, quando fosse stata da sola.

- Sto andando bene? -

Mormorò dopo alcuni istanti, quando erano più o meno a metà dell'opera.

Il suo viso era chino sul foglietto di carta, ma, nonostante la presenza di due lunghe trecce dorate, che pendendo verso il basso le nascondevano gran parte del viso, all'adolescente non sfuggì il fatto che stesse tenendo le palpebre chiuse e che le mani, seppur impercettibilmente, le stessero tremando.
Jun osservò con un misto di tenerezza e compassione quella scena, già intuendo quale fosse il desiderio che Mayu non vedeva l'ora di realizzare, ma subito si impose di smetterla, pensando a quanto l'undicenne si sarebbe potuta sentire offesa e mortificata se avesse saputo ciò a cui stava pensando in quel momento.

- Benissimo. -

Le rispose allora, prima di spiegarle quale fosse il passo successivo da compiere.

Con le sopracciglia aggrottate e la bocca storta in una buffa smorfia, Mayu pareva così concentrata in ciò che stava facendo, e le sue mani seguivano con così tanta decisione ed efficienza le indicazioni dell'adolscente, che ben presto Jun dimenticò perché poco prima avesse esitato nell'acconsentire alla sua richiesta.

- Adesso piega verso il basso quella parte... - Le disse mentre guidava il suo pollice e l'indice verso quella che ben presto sarebbe diventata la testa della gru. - E... Finito! -

- Com'è uscita? Com'è uscita? -

Domandò subito Mayu, sorridendo entusiasta e rigirandosi più volte il piccolo origami tra le mani.

La testa era un po' troppo grossa, un ala leggermente più lunga dell'altra e molto probabilmente non aveva alcuna possibilità di riuscire a rimanere in piedi da sola, ma...

- È perfetta. - Le rispose accarezzandole affettuosamente il capo. - Ti assicuro che la prima volta che ne ho fatta una io, mi è uscita molto peggio. -

- Eppure papà è bravo a spiegare le cose... Non lo avevi capito? -

Ribattè Mayu accigliandosi.

- Beh, magari lo avrei anche potuto capire, se solo mi avesse spiegato qualcosa. - Sospirò Jun alzando lo sguardo al cielo. - Perchè dopo avermi spiegato tutta la faccenda delle mille gru, lo sai che ha fatto?
Mi ha dato un libro sugli origami.
Quel tipo di libro che prima ti spiega come fare le prime due pieghe, quelle che servono solo a preparare il foglio per i passaggi successivi, e poi ti da direttamente il risultato finale, con una bella nuvoletta in un angolo con su scritto "buona fortuna!". -

Mayu scoppiò a ridere a quelle parole e nel mentre porse la piccola gru a Jun, che subito la posò sul comodino lì vicino.

- Mi aiuti a farne un altra? -

Domandò l'undicenne allungando subito una mano alla ricerca di un altro pezzetto di carta.

- Certo. -

Le rispose l'adolescente porgendoglielo e sorprendendosi poco dopo nel constatare che la minore aveva già memorizzato gran parte dei passaggi.

- Senti Mayu... - Le disse un'ora dopo, osservando ancora una volta con un misto di compassione e tenerezza l'undicenne mentre era alle prese con la sua cinquantaquattresima gru. - So che è esaltante l'idea di poter esaudire qualsiasi desiderio, ma devi capire che questa è solo una leggenda... Purtroppo ci sono cose che per quanto le desideri, semplicemente non possono realizzarsi... E certo, sperare non costa nulla, ma non vorrei che poi tu ci rimanessi male, quando... -

- Jun. - Si intromise a quel punto Mayu sorridendo divertita. - Guarda che il mio desiderio non è di non essere più cieca, sai? -

- Come? -

Ribattè l'adolescente strabuzzando gli occhi.

- Già. - Rise la minore mentre posava al suo fianco la cinquantaquattresima gru. - Senti... Ti ho mai parlato di Betobeto-san? -

mille gru Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora