Shoshanah si chiedeva, spesso e volentieri, perché fosse una semidea così problematica. Sì, perché in confronto ai più problematici tra i semidei, come i figli di Ares o di Ecate, lei appariva come un caso veramente speciale. Più di una volta aveva tentato di far risalire quel disagio al suo divino genitore, un po' perché era facile dare la colpa a lui dal momento che era figlia unica, un po' perché, in effetti, Dioniso aveva dimostrato più di una volta di avere qualche problema, ma la cosa non l'aveva mai veramente soddisfatta.
In quel momento in particolare non riusciva a fare a meno di pensare che la questione annosa fosse solo e solamente sua. Incastrata con un braccio infilato nella sottile bretella e l'altro nello scollo del suo nuovo prendisole, non riusciva a capacitarsi di quanto fosse impedita. La persona riflessa nello specchio del suo armadio, con una massa di ricci in piedi e quella strana posa picassiana non poteva essere lei. Non poteva.
La pubertà era stato un duro colpo per Shoshanah. Nel giro di pochi mesi da quando la guerra di New Troy era finita, il suo corpo era mutato in maniera brusca. Ogni tanto temeva che quella violenta virata verso l'età adulta fosse derivata dal primo bacio che aveva dato a Rob, quasi due agosti prima, ma le due cose non potevano essere scientificamente dimostrate e collegate. Molto più semplicemente, era giunto il momento di crescere. Traumatico sì, ma normale.
La morbida ciccetta che per tanti anni l'aveva accompagnata si era condensata sui fianchi, il seno aveva quadruplicato le sue dimensioni, i crampi da ciclo avevano cominciato ad arrivare puntualmente ogni mese e piano piano si erano svegliati anche quei subdoli impulsi che mettevano tanto in imbarazzo Rob, quando nel cervello di Sho sussurravano alle sue mani di allungarsi sotto la maglietta del ragazzo.
Ora, che di anni ne aveva quasi diciassette, si era più o meno abituata alle sue nuove forme. Ma a volte erano le sue stesse forme a dimenticarsi di armonizzare tra loro, proprio come in quel momento.
"Dannato reggiseno" ringhiò tra sé, cosa che aveva iniziato a fare quando era completamente sola e perdeva la pazienza con sé stessa. Cercò di sfilare il braccio dal collo, ma nel movimento si sentì il drammatico rumore di qualcosa in via di strappo, così fu costretta a fermarsi, controllare tempestivamente che il danno non fosse ingente e ricominciare. Al terzo tentativo - compreso di ennesimo punto di cucitura saltato - decise che ne aveva abbastanza. Si sedette sul suo lettino dal piede di vite e cercò di sfilarsi quella trappola di cotone dalla testa. Ci mise più di due minuti per capire che si era sistemata sopra il bordo del prendisole e mai, secondo nessuna logica fisica, quel dannato straccetto avrebbe seguito i suoi movimenti.
Con un sospiro rabbioso si rialzò e, agitandosi come un tonno all'amo, riuscì a lanciare per terra il suo nuovo vestito. Lo guardò infastidita e il suo umore peggiorò quando si rese conto dello strappo ormai riconoscibile sulla schiena. Si agitò il reggiseno con le mani, rimise al suo posto ciò che stava disperatamente tentando di sfuggire alla coppa ormai troppo stretta e si guardò attorno con le braccia sui fianchi. In quel momento le avrebbe dato fastidio qualsiasi cosa. Il braccio di mare quieto che risultava essere la sua normale espressione, quel giorno era smosso da un ciclone. E tutto per uno stupido vestito troppo stretto! Cosa mai sarebbe potuto succedere ancora?
"Sho?"
Soshanah si voltò lentamente verso la porta della sua cabina e si limitò ad alzare un sopracciglio scuro quando riconobbe la silhouette di Sia contro il cielo in cui il sole stava sorgendo.
"Ciao" disse atona, indifferente all'espressione perplessa della ragazza, che fissava il suo atipico abbigliamento intimo - un reggiseno viola e delle mutande leopardate - e poi posava lo sguardo sul prendisole a terra, ciclicamente.
"Cosa è...?".
"Niente".
Sia riprese la propria concentrazione, ricordandosi improvvisamente perché fosse lì.
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Odissea del Nord
AléatoireA distanza di due anni dalla caduta di New Troy, grandi e piccole cose sono cambiate al Campo Mezzosangue: qualcuno si è innamorato, qualcun altro ha intrapreso la via del college, qualcun altro ancora ha deciso di assomigliare a Kurt Cobain, ma mor...