26. Notizie agghiaccianti

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La cabina di Ade dimostrava esattamente come gli Dei non avessero idea di come ottimizzare tempi e risorse. I pezzi grossi avevano fatto giuramento di non generare altri figli, e poi li avevano fatti comunque (ma questa è una storia che avete già letto) eppure, pur sapendo che i figli delle tre divinità maggiori erano molto rari, le cabine a questi dedicate avevano un numero di letti molto maggiori rispetto a quelli usati.

Jasper aveva preso posto del suo letto al primo anno al campo e non l'aveva mai cambiato. Gli altri letti stavano lì a prendere polvere per il resto del tempo, tranne quando le pulizie pre-estive si intrufolavano anche all'interno delle cabine e il ragazzo poteva vedere la coltre di polvere spessa e grigia sparire dai copriletti e testate di legno scuro. Immaginava la stessa cosa succedesse anche nella cabina di Zeus anche se una parte del suo cervello, la più stupida, pensava che forse la polvere là non c'era perché Zeus era troppo perfetto per impolverarsi. A quest'idea seguì l'assurda immagina di Gabriel in imbracatura che spolverava la gigantesca statua del padre degli dei che si diceva fosse dentro, armato anche di spruzzino e tergivetri. Poi l'idillio si spezzò.

"Mi stai ascoltando?"

Gabriel, quello vero, in carne, ciuffo e ossa, stava davanti a lui. Jazlynn gli diceva tutte le volte che da parte sua era molto infantile prendersela con Gabriel senza un buon motivo. Jasper lo sapeva. Ma Jasper continuava a farlo comunque.

"No, scusa mi ero perso a pensare ad altro"

Il figlio di Zeus sospirò. "Seriamente?".

"No sto scherzando. Ti ho sentito. Non so davvero però cosa potrebbe servire una riunione dei capi. È stata una tua idea convocarla, ora te la smazzi tu".

"Siamo nella tua cabina, però".

Jasper sbuffò e si decise finalmente ad alzarsi dal letto e a fronteggiare la massa di persone che aveva occupato tutto lo spazio nella sua cabina. Gabriel aveva avuto questa idea geniale di convocare tutti i capi lì dentro per "discutere sul da farse" nonostante lui, personalmente, non vedesse cosa c'era di più da fare di un gruppo di spalatori di neve. Il sogno, il cui ricordo era ancora impresso all'interno delle palpebre, l'aveva lasciato inquieto ma non l'avrebbe mai fatto presente davanti a mr. perfezione.

Da quando non frequentavano più la stessa scuola e, grazie a questo, non erano più costretti a passare più tempo del necessario assieme, avevano smesso di picchiarsi così spesso. Non avevano smesso di starsi cordialmente antipatici ma ormai capivano entrambi che era quasi tradizione trattarsi male. Non si volevano esattamente "bene" ma di sicuro si rispettavano più di prima. Tuttavia, ogni volta che lo vedeva prendere il comando così, voleva prenderlo a schiaffi e ricordargli che il diritto di nascita non era niente di speciale. Poi però capiva che Gabriel non lo faceva per rendersi bello o superiore agli occhi degli altri. Quel ragazzo il potere ce l'aveva dentro, nel sangue. In un anno era diventato il migliore spadaccino di tutto il campo, in grado di disarmare anche avversari molto più grandi di lui come Rob e Jack, o più scaltri come Iris. Jasper le aveva prese un numero indefinito di volte da lui tanto che oramai nemmeno voleva più allenarsi con lui. Era cresciuto in altezza, in intelligenza e di sicuro in capacità di leadership. Assumere il comando e osservare tutto con i suoi fastidiosissimi occhioni azzurri era una cosa che gli veniva naturale. Gli dava molto fastidio quando Gabriel si allenava con Jazlynn, ma taceva. Gli avrebbe dato del gelosone e basta. E forse aveva anche ragione.

Robert stava parlando sottovoce con una Scarlett straordinariamente distratta che non smetteva di guardare fuori dalla finestra. Sembrava un gigantesco déjà vu di due anni prima. Tutti riuniti per decidere cosa fare della grande impresa ma non tutti sembravano essere convinti che ce ne fosse davvero una all'orizzonte. La notizia della reunion delle Cloud9 era dilagata a macchia d'olio seguita sempre dalla formula di rito "mi raccomando non dirlo a nessuno". Tutti bisbigliavamo come serpenti al proprio vicino tranne proprio Gabriel e Jasper, in piedi uno accanto all'altro in mezzo alla sala improvvisata. Grant mancava ancora all'appello dopo aver affermato che avrebbe solo accompagnato i ragazzi più piccoli alla casa grande, ma Scarlett non era minimamente preoccupata. Iris gesticolava irascibile con Alexis mentre Sho versava tè da un thermos dentro diverse tazze tutte diverse destinate si presenti nel tentativo di arginare il freddo che sembra arrampicarsi sulle pareti. L'argomento principale di conversazione era il sogno che tutti, ma proprio tutti, sembravano aver fatto. Da quel che Gabriel era riuscito a sentire anche Sue l'aveva fatto ma qualche giorno prima.

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