La copertina dell'album era simile a quelle che si sarebbero potute trovare sullo scaffale di un negozio di musica vecchio stile, con grafiche che sembravano uscite direttamente dagli anni 20 del secondo millennio quando il trash era tornato a farla da padrone. Oltre ai CD, per i più appassionati forse, c'erano anche i codici digitali per scaricare il tutto su un comodo dispositivo mp3 di cui nessuno dei semidei era fornito. Piantare un gazebino del genere era come portare un gruppo di celiaci a scegliere tra tantissimi tipi diversi di panini glutine-muniti. Si era formato un piccolo capannello di fronte al tavolino coperto di carta glitterata iridescente, per lo più curiosi e non appassionati. Nessuno dei residenti al campo aveva mai ascoltato nulla delle Cloud9, ma nessuno sembrava particolarmente voglioso di farlo sapere alla musa che fissava tutti in cagnesco dall'alto della sua sediolina pieghevole mezza affondata nella neve puciaccosa. Accanto a lei si era appostata un'altra delle muse che trafficava con dei fogli e delle tabelle in modo parecchio nervoso occhieggiando di tanto in tanto alle sorelle che, a turno, prendevano i giovani semidei per un polso e piazzavano loro in testa delle cuffie lucide e dorate, per poi chiedere un parere sulla musica. Prima che fossero abbastanza vicini da essere catturati, Sia fu fermata da Jasper con un gesto secco e perentorio.
"Stop. Misure di sicurezza!"
Fabrice ghignò, forse prevedendo quel che avrebbe fatto l'amico. Il figlio di Ade schiaffò in mano a Sia i guanti da lavoro che si erano appena tolti, ancora sporchi e impolverati. "Metti questi".
"Ma sono sporchi, e scomodi. Non ho voglia di rimetterli" sussurrò mentre invece Jasper non le dava retta e le cacciava su i guanti, prima di pensare ai suoi.
"Se vedranno dei guanti sporchi e impolverati non ci cattureranno, penso" spiegò mentre si infilava le armi di difesa. Le mosse a mezz'aria come un burattino. "La miglior difesa è l'attacco, mi presenterò e stringerò loro le mani".
Fortuna che non ce ne fu bisogno dato che, non appena li videro arrivare, le muse non sembrarono assolutamente interessate a toccarli o anche solo ad avvicinarsi. Quella dallo sguardo altezzoso e miss RiccioBiondoInfinitoShakiraShakira distolsero lo sguardo appena notarono il fantasma e i guanti (o forse la giacca troppo grande di Jasper) ma una delle muse no.
"Ehm ehm" si sentì da un lato, dietro la folla che stava guardando i cataloghi della discografia completa della band. All'inizio sembrava che non fosse stato nessuno a parlare e che Sia se lo fosse immaginata ma, poi, la vocina parlò di nuovo e la ragazza si rese conto che veniva da dietro al gruppo di giovani semidei. Vide una testolina con dei graziosi paraocrecchie di finto pelo e lana azzurri spuntare. Era la Musa più bassina che aveva portato i manifesti arrotolati. Aveva il viso dolce, con delle fossette da bambina proprio ai lati della bocca, ma la cosa più sconvolgente erano gli occhi. Blu, grandi e costellati di piccole macchie bianche che sembravano stelle.
Sembravano gli occhi di un gufo cieco.
"Quel fantasma lì è autorizzato? Mi ha detto Terpsychore che non sono ammesse evocazioni senza previa autorizzazione".
Brice scoppiò a ridere grugnendo ma la musa non parve capire. Jasper invece tirò fuori un pezzo di carta dalla tasca, parecchio stropicciato ma con una firma ben leggibile e un timbro rosso. La musa prese il foglio e lo lesse velocemente. "Ah meno male" disse sollevata "non avrei minimamente saputo cosa fare in caso di evocazione illecita. Fossi in te però cercherei di tenere meglio il permesso".
"Ehm, sì tecnicamente dovrei" rispose Jasper. Urania lo guardò comprensiva e con un gesto rapido estrasse un porta tessere di plastica trasparente dalla cartelletta gonfia azzurra su cui aveva tenuto le mani fino a poco prima. Ci infilò il foglietto timbrato e lo rimise in mano a Jasper. "Così dovrebbe andare". Lui rimase muto e Sia gli lesse in faccia uno stupore grato e confuso che non aveva mai visto prima.
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Odissea del Nord
De TodoA distanza di due anni dalla caduta di New Troy, grandi e piccole cose sono cambiate al Campo Mezzosangue: qualcuno si è innamorato, qualcun altro ha intrapreso la via del college, qualcun altro ancora ha deciso di assomigliare a Kurt Cobain, ma mor...