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Credo di amarti

Le parole di Louis risuonano nella testa di Harry. Il riccio si è svegliato ma non ha ne la voglia ne le forze di alzarsi dal letto dove, Louis e Will, riposano ancora indisturbati.

Harry è nel bel mezzo di una crisi interiore. Si è staccato da Louis ma non riesce a non pensare alla frase detta dal quest'ultimo.

Lo ama davvero?

Harry scuote la testa e si alza in fretta dal letto. Si chiude in bagno e scivola fino al pavimento, porta le gambe al petto e ci nasconde il viso dentro.

Si lascia andare a un pianto liberatorio. Mille pensieri per la testa e le parole di Louis ad accentuarli.

Perchè? Perchè ora che le cose vanno bene? Perchè deve sempre star male per colpa dell'altro ragazzo?

Tira su la testa e si asciuga qualche lacrima di troppo.

Deve dire a Louis che lo ha sentito o è meglio far finta di nulla?

La domanda sorge spontanea per il riccio ma, dopo qualche attimo di esitazione e ripensamenti, decide qual è la cosa giusta da fare.

Far finta di niente.

È la cosa migliore per tutti, si ripete.

La cosa migliore.

Esce dal bagno e si scontra con qualcosa, o meglio qualcuno.

Louis è di fronte a lui. I capelli spettinati e gli occhi ancora stanchi.

Deve essersi appena svegliato, osserva Harry nella sua mente.

Abbassa subito la testa per non far notare al maggiore i suoi occhi rossi ma, a quanto pare, è troppo tardi.

Louis gli alza dolcemente il viso.

"Harry...che? Che ti è successo?"

Il riccio scuote la testa e sussurra un incerto "Nulla..."

Naturalmente, il liscio, non gli crede manco per il cazzo.

Prende la mano del minore, facendolo irrigidire, e lo conduce in cucina.

Gli lascia la mano per mettersi ai fornelli e preparare la colazione, Harry si siede su una sedia guardandolo.

"Insomma..."

Comincia Louis.

"Puoi gentilmente spiegarmi cosa ti ha fatto piangere."

Vorrai dire chi, brutto stronzo egoista.

Harry decide, saggiamente, di tenere per se i propri pensieri.

"Davvero Lou...non è nulla. Solo, solo uno dei miei momenti..."

Il liscio non parla più, fa finta di credere ad Harry e prepara la colazione in silenzio.

Harry, intanto, ha recuperato il suo cellulare e sta armeggiando con esso cercando di distrarsi.

Già...non sembra funzionare.

"La colazione è pronta. Andiamo a svegliare Will."

Harry annuisce e insieme vanno dal piccolo.

Ci mettono un pò per svegliarlo ma, alla fine ce la fanno,  riscendono tutti e tre insieme e fanno colazione.

"Dopodomani partiremo. Ve lo ricordate?"

Harry annuisce e William batte le manine facendo sorridere i due papà.

Il campanello suona e Louis fa per alzarsi ma viene preceduto da Harry che va ad aprire.

Apre la porta e sgrana gli occhi.

Zayn.

"Harry io..."

"Zayn, che ci fai qui?"

"Volevo scusarmi ancora, mi dispiace davvero di averti dato un'idea sbagliata di me. Davvero, mo dispiace..."

Silenzio.

"Harry, sul ser-"

Zayn fa per scusarsi, ancora, ma Harry lo interrompe.

"Zayn, io credo che il nostro rapporto debba fermarsi solo su un livello di amicizia. Nulla di più."

Gli occhi di Zayn si scuriscono all'istante.

"Mi stai rifiutando, Harry? Seriamente?"

"Io..."

Zayn afferra saldamente il polso di Harry e lo strattona avvicinandolo,  pericolosamente, a lui.

"Io non mi faccio rifiutare da una puttana come te, intesi?"

Harry geme dal dolore cercando di divincolarsi dalla presa.

"Zayn...mi fai male."

Il corvino ride.

"E non sai quanto te ne farò."

Louis, insospettito dalla prolungata assenza di Harry, va verso la porta e capisce ciò che sta succedendo.

Si avvicina velocemente ai due e spinge, malamente, Zayn allontanandolo da Harry.

"Brutto stronzo, non azzardati mai più a toccarlo. Non presentarti più qui o te la vedrai male. Per me, sei morto."

Zayn ridacchia e indietreggia.

"Vaffanculo Tomlinson"

E se ne va rifugiandosi nella sua macchina.

Louis si gira verso Harry che, con gli occhi lucidi, si massaggia il polso arrossato.

"Harr-"

"Louis, io sono una puttana?"

Louis spalanca gli occhi e abbraccia di slancio Harry, stringendolo a se.

"Assolutamente no piccolo, è lui uno stronzo. Tu sei un principe. Il più bello di tutti..."

Harry si accoccola di più al maggiore.

"Lou..."

"Si?"

Ora o mai più.

"Ieri ti ho sentito..."

Different||Larry Stylinson||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora