#Dark
«Ma guarda un po'.»esordisco fingendo un sorriso. «Ecco Fonzie.»
Alza gli occhi al cielo e si sistema meglio il giacchetto di pelle sopra una semplice maglietta rossa. «La simpatia non ti si addice per niente, piccola hippie.»
«Non sono una hippie.»sbuffo. «Sono Katniss.»
Una risata spontanea esce dalla sua bocca, e non posso fare a meno di stringere le labbra per i suoi denti fottutamente perfetti. E io che ho dovuto sgobbare anni con l'apparecchio colorato per farli tornare al loro posto.
Si ricompone dopo poco, e infila le mani macchiate di inchiostro nelle tasche. «Beh, il tuo vestito sembra la serra nel terrazzo di mia nonna.»
«Per caso tuo padre è Tarzan? Perché hai gli stessi modi di atteggiarti.»lo guardo furente, per poi imitare una scimmia. Edward alza le sopracciglia, leggermente meravigliato dalle mie doti impressionanti. Tira fuori una sigaretta dalla tasca del giacchetto, e se l'accende. Questa volta però mi guarda divertito. «Però, sei brava.»
«Lo so!»urlo cercando di sovrastare la musica martellante appena avviata. Riconosco le note di Summertime sadness, e sbarro gli occhi. «Questa canzone è bellissima!»alzo le braccia al cielo senza nuvole. Prendo la sigaretta dalle labbra del ragazzo e la lancio a terra. Mi regala un'occhiata di fuoco, ma non lo considero minimamente.
Afferro la sua mano e lo trascino verso la pista accanto alla piscina. «Andiamo a ballare!»
«Ma io non so ballare.»ribatte stizzito.
Sbuffo per l'ennesima volta, e mi fermo in mezzo al resto dei corpi sudaticci che saltano e si muovono a tempo di musica. «Guarda che è molto semplice!»urlo divertita.«Basta che alzi le braccia e poi ti lasci andare!»spiego, per poi fare ciò che ho appena detto.
Lui mi squadra scettico, leggermente a disagio. «In realtà sembri una che è stata colpita da un attacco epilettico.»
Rido continuando a saltellare. «E allora? Sta' zitto e balla!»
Si guarda intorno insospettito, ma dopo pochi secondi inizia a molleggiare il busto in modo un po' rigido, sembra un tronco che si muove.
Mi passo una mano sul viso. «Smettila di fare il Playmobil!»lo ammonisco indicandolo.«Muovi quelle chiappe tatuate!»
Sbarra gli occhi, sciogliendosi subito dopo. Scoppia a ridere quando rischio di scivolare addosso ad una ragazza del primo anno, e mi afferra in tempo. Mi lancia uno sguardo sghembo. «Sei così brava che per poco non ti spiaccicavi addosso ad un'altra tipa.»mi sfotte.«Davvero strabiliante.»
Metto il broncio e lo spingo via per poi sparire in mezzo alla folla di ragazzi saltellanti e con gli ormoni che corrono quanto Bolt. Non so perché, ma ci trovo sempre una certa soddisfazione nel far impazzire le persone. Vedo l'acqua della piscina riflettere la mia figura piccola e scoordinata, e la saluto. «Ciao me stessa.»
Ad un tratto però sento un gomito sbattere sulle costole, e scivolo all'indietro. Precisamente in acqua. Un brivido mi percorre la schiena quando entro in contatto con la piscina fredda, e annaspo fino a risbucare in superficie. Appena apro gli occhi vedo tutti quanti che mi fissano in silenzio, come se fossi la protagonista di un film comico. Per fortuna sbucano Andy e Gab, attirando l'attenzione. Il biondo ha una birra in mano, la alza lasciando cadere fuori un po' di alcool. «Lotta acquatica!»urla a pieni polmoni, per poi tuffarsi insieme al riccio. Gli altri corrono dietro ai miei due migliori idioti amici come una mandria impazzita, schizzando dappertutto.
Sorrido. Mi hanno salvato un'altra volta.
Scorgo Avril entrare in acqua con astio, manco fosse un gatto, e mi viene quasi da riderle in faccia. Quando però si avvicina a Gab e gli si aggrappa addosso, ogni espressione che avevo si dissolve come le tortillas nella busta appena comprate.
«Tutto bene?»sento chiedermi da Edward. Mi giro a guardarlo, distogliendo l'attenzione dai due. Non ha più il giacchetto di pelle, si riescono a vedere bene i tatuaggi sulle braccia. Ha una fenice sull'avambraccio destro.
«Certo.»sorrido.«Tutto apposto.»
Assottiglia le palpebre e si passa una mano sui capelli neri bagnati. Sono perfettamente in ordine nonostante si sia buttato in acqua. «Wow, la ragazza hippie mi ha sorriso. Credo che potrebbe avvenire un'eclissi solare.»
Lo schizzo. «Divertente, parla quello con il ciuffo di titanio.»
Ride di gusto, schizzandomi a sua volta. Nascondo il viso tra le mani, e fingo un singhiozzo. Lo sento avvicinarsi. «Katniss, tutto apposto?»domanda apprensivo.«Ti ho fatto male?»
Mi sfiora una spalla, continuando a farmi domande. Con uno scatto gli afferro la maglietta e lo butto sott'acqua, vedo la sua espressione spaventata e trattengo le risate fino a quando non si rialza e sbatte le palpebre confuso.
Sì, è proprio bello far impazzire le persone.
«Mi hai fatto prendere un colpo!»dice spaesato. «Sei una stronza.»
Ridacchio e gli regalo una smorfia con tanto di occhi storti. «Sei una stronza, gne gne gne.»scimmiotto saltellando.
Lo vedo scuotere la testa, rassegnato. «Sei proprio strana, tu.»
Faccio spallucce. «Lo so, me lo dicono in tanti.»
Lancio un'occhiata al resto della piscina piena di persone, molti stanno facendo veramente la lotta, tra cui Andy, mentre altri bevono rilassati con i gomiti sul bordo. Intercetto Avril, ancora appiccicata a Gab, e mi avvicino alla scaletta di metallo. «Scusa ma adesso devo andare.»dico, per poi uscire dall'acqua. Il vestito mi si attacca al corpo facendomi sentire un po' a disagio, strizzo il tessuto della gonna, alleggerendola.
Edward mi segue. «Okay.»ribatte. «Vengo con te.»
Alzo un sopracciglio.«Mica sei il mio babysitter.»
Mi lancia un'occhiata di scherno. «Tecnicamente, potrei esserlo.»ammette. «Sono maggiorenne.»
Lo guardo sorpresa. «Davvero?»
«Sì. Ho vent'anni, ragazza hippie.»
«Ecco perché non ti avevo mai visto a scuola.»penso ad alta voce.
Annuisce divertito, facendo volare delle goccioline dai capelli perfetti. «Già. E si dà il caso che io abbia una moto fiammante nera parcheggiata esattamente davanti al cancello, e possa riaccompagnarti a casa.»
Incrocio le braccia indispettita. «E si dà il caso che io, invece, abbia un amico con una cabrio viola che mi può accompagnare a casa in qualsiasi momento io voglia.»alzo il mento, sicura. «Quindi grazie ma no grazie.»
Stavolta è lui ad alzare un sopracciglio. «Però, sei tosta. Posso almeno avere il tuo numero?»
Abbasso le palpebre, osservando la sua maglietta bagnata appiccicata al torace e alle braccia toniche. «Okay.»
Va a prendere il giubbotto sull'erba in un angolo del giardino, se lo mette con slancio come se fosse in un set fotografico del calendario, e torna con un foglietto e una penna. Me li porge. «Tieni.»
Gli sorrido. Mi mordo il labbro inferiore mentre scrivo nel piccolo pezzo di carta, lo piego in quattro e lo appoggio sul suo grande palmo aperto. Mi volto ridendo e scappo via, giusto in tempo per sentire la sua voce infastidita sopra il suono alto della musica.
«Ti avevo chiesto di scrivermi il tuo numero, non di disegnarmi un fottuto arcobaleno!»
Buonasera a todos!
Come vi è parso il capitolo? Kit Kat e Fonzie si conoscono meglio ehhh guardiamo un po' come va😏
Intanto Gab fa il dementino con la stronzetta e Andy... Vabbè lui è Andy, non ci sono descrizioni!😂
Fatemi sapere come vi sembra, ci tengo 😘
Alla prossima,
India❤
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THE OUTLANDISH CLUB
Teen FictionStoria vincitrice del Wattpad's Got Talent nella categoria Teen fiction. Storia vincitrice del Beautiful Contest nella categoria Romanzi Rosa. «Non riesco a capire se tu sia una hippie, una strana o una pazzoide con strani gusti in fatto di stile.» ...