#HaveFun
«Lui è tuo fratello?»domando a bocca aperta indicando Edward. «Questo è un fottuto scherzo della fantastica madre natura.»
Il ragazzo dai capelli scuri si avvicina a noi, e mi sorride divertito. «Ciao scricciolo.»
Marta ci osserva stranita lanciando occhiate da una parte all'altra come se seguisse una partita di ping pong. «Voi due vi conoscete?»
Allargo le braccia allibita. «Sì, mi ha distrutto il telefono.»
«Mi ha disegnato un arcobaleno invece di scrivermi il suo numero.»
«Hai fatto bene a non dargli confidenza.»sbuffa indispettita.«Altrimenti avrebbe cominciato a seguirti come uno stalker.»
Il fratello aggrotta le sopracciglia e le si avvicina. «Volevo assicurarmi che stessi bene.»risponde premuroso. È la prima volta che lo vedo insicuro. «Non mi perdonerei se ti succedesse qualcosa.»
Lo sguardo della mora si addolcisce. «Oh Eddy.»bisbiglia abbracciandolo. «Non mi succederà niente, non ti preoccupare.»
«Lo sai che non lo sopporto quando vengo chiamato così.»sbuffa fingendosi offeso. «Mi è bastato essere torturato da zia Lily.»
«Ma che momento spasmodicamente vomitevole.»incrocio le braccia. «I due fratellini che si amano, smack smack.»dico lanciando baci per aria.
Sciolgono l'abbraccio divertiti e noto Marta osservare un punto in fondo alla palestra. Lo indica con gli occhi a cuoricino. «Hanno allestito una mostra con i migliori disegni del corso di arte!»urla estasiata come una bambina. «Devo lasciarvi.»e sparisce alzando i gomiti tra la folla.
Edward caccia le mani nelle tasche del giacchetto di pelle. «Arte.» alza gli occhi al cielo. «È malata, di quella roba.»
«Beh, sicuramente molto meglio malati di arte che malati di mente.»
Assottiglia lo sguardo. «Potrei vendicarmi un giorno, lo sai?»
«Nah.»sorrido angelica. «Sono troppo simpatica.»
Alza le sopracciglia e tira fuori dai jeans strappati una sigaretta che accende con fare distratto. «Hai ragione, per essere una ragazza hippie con il culo fisso per terra non sei niente male.»
«Ha ha ha.»metto il broncio. «Non sono una hippie, te l'ho già detto.»
Ridacchia.«Va bene scricciolo.»e rilascia fumo dal naso. «Andiamo a bere qualcosa, dai.»
Alzo il mento e poggio le mani sui fianchi. «E chi te lo dice che voglio bere qualcosa con te?»
«Io.»risponde sicuro spegnendo la sigaretta e afferrandomi le spalle. «E adesso andiamo al bancone.»
Sbuffo per l'ennesima volta e appena raggiungiamo il bar posto accanto alla pista mi siedo sullo sgabello trasandato e faccio una smorfia. «Questi cosi sono scomodi, mi verranno le chiappe quadrate.»
Si passa una mano tra i capelli perfetti e mi guarda divertito. «Dici sempre quello che pensi?»
«No.»raddrizzo la schiena furba.«Con te mi sto trattenendo, tranquillo.»
Ride e si siede accanto a me. «Ne sono lusingato.»
Il barista, un ragazzo del quarto anno con i brufoli e una fissa spaventosa per le lego, si sistema il papillon sulla camicia nera e si avvicina. «Cosa vi offro?»
«Quello che ti pare.»faccio spallucce. «Tanto bevande alcoliche non ci sono.»
Il tipo intrufola una mano in un cassetto sotto il bancone e mi lancia un'occhiata furtiva. «E chi l'ha detto che noi non potevamo portarle?»domanda mostrandomi una bottiglia piena di un liquido colorato.
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THE OUTLANDISH CLUB
Teen FictionStoria vincitrice del Wattpad's Got Talent nella categoria Teen fiction. Storia vincitrice del Beautiful Contest nella categoria Romanzi Rosa. «Non riesco a capire se tu sia una hippie, una strana o una pazzoide con strani gusti in fatto di stile.» ...