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#Green

«Yu huuuu!»urlo sgommando improvvisamente a sinistra. Sfioro per poco un bambino sulle strisce che mi lancia dietro parole poco dolci.

«Kat, ti avevo detto di non passare con il rosso!»sbraita Gab aggrappandosi alla mia maglietta con tutte le sue forze. Le sue mani sono grandi, però non mi danno fastidio.

Continuo a ridere a crepapelle e guido a zig zag tra le buche sull'asfalto, una macchina davanti a noi suona il clacson un paio di volte, ma le faccio una linguaccia e la oltrepasso. Quando noto che al volante c'è la mia professoressa di biologia però sbarro gli occhi e do ancora più gas. «Merda.»sibilo.

Stavolta è il riccio a ridere, appoggia il mento sulla mia spalla e il suono della sua risata mi riempie le orecchie. «Sempre a fare figure di merda tu, eh.»sussurra divertito.

Mi riscuoto da un brivido improvviso e accelero ancora di più attraversando un altro incrocio con il rosso. Eppure quando sono uscita non faceva freddo. Scorgo l'ennesimo semaforo e rallento fino a fermarmi davanti alle strisce.

«Finalmente.»sospira di sollievo il riccio. «Pensavo che mi volessi consumare tutta la benzina.»

Gli lancio un'occhiata angelica dallo specchietto. «Ma chi, io? Sei tu che non rispetti mai le regole di guida.»

Mi guarda a bocca aperta. «Cosa?!»urla esasperato.

Ridacchio, osservando una vecchietta con le buste della spesa intenta ad attraversare la strada. È lenta, così lenta che sembra vittima di un vento fortissimo. Stringo il manubrio, trattenendo uno sbuffo. «Muoviti vecchia.»borbotto.

Un'altra moto si ferma accanto a noi, un biker dai capelli lunghi e il giacchetto di pelle alla guida mi fa l'occhiolino. «Te la sei scelta bene, amico.»dice a Gab, il quale si irrigidisce leggermente. Mi sembra di vedere un lieve rossore sulle guance, ma il casco le nasconde bene.

Dopo un attimo scatta il verde, ma la vecchietta è ancora a metà strada. Ringhio silenziosamente. «Se non si dà una mossa la schiaccio e ci faccio il sugo alle rughe.»

«Tranquilla, tanto tra pochi secondi arriverà dall'altra parte.»ribatte lui sicuro, ma le buste scivolano dalle mani callose della signora e finiscono sull'asfalto, dove si sparge frutta e verdura. «Ecco, come non detto.»

Do gas e rombo fino al marciapiede accanto al semaforo sotto lo sguardo allibito della vecchietta e le imprecazioni di Gab. Alzo il pugno in aria e lancio un urlo. «Sono una guidatrice modello!»

«Sì sì okay.»riprende a respirare. «Però usa tutt'e due le mani, ti prego.»

Sbuffo e riprendo in pugno la situazione. «Va bene va bene, calmati.»

Arriviamo a destinazione sani e salvi, appena scendo dalla moto Gab si lascia andare ad una risata liberatoria. «Oh Odino, ti ringrazio.»lancia un'occhiata al cielo grigio. «La mia moto l'ha scampata anche stavolta.»

Incrocio le braccia. «Guarda che avevo tutto sotto controllo.»borbotto offesa.

Tossicchia fermando la risata sguaiata. «Certo, come dici tu.»

Alzo gli occhi al cielo e mi dirigo verso la Universal. «Andiamo, prima che monti un'altra volta sul tuo gioiellino.»

Sbarra gli occhi terrorizzato. «No no, arrivo subito.»

Entriamo dentro il piccolo bar dalle pareti gialle e il profumo di dolci arriva subito al naso, facendomi sorridere. Ah, ci voleva proprio.

Ci sediamo al tavolino e ordiniamo le nostre colazioni di sempre, un milkshake e un cappuccino con uova, bacon,maionese e un donut. Ovviamente il cappuccino con uova bacon maionese e donut è per me.

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