#OhShit
Mi sistemo meglio sulla sedia dell'ultimo banco, e lancio un'occhiata in tralice al ragazzo accanto a me. Sembra aver perso ogni traccia vitale. «Tutto bene?»
Si passa una mano tra i ricci, sconvolto. «Beh, mi hai appena detto che tua madre è fidanzata con il padre di Marta e che ieri sera si è presentato tuo padre alla porta!»esclama agitandosi, facendosi richiamare dal professore di matematica.
Si scusa, e dopo aver fatto finta di ricomporsi avvicina la sua sedia alla mia. «Non ci posso credere.»continua a bassa voce. «Tua madre lo sapeva?»
Stringo le labbra, e annuisco. «Sì.»abbasso lo sguardo sui miei appunti incomprensibili. «Ha provato a parlarmi alcune volte, ma non ne ho voluto sapere.»sospiro, poggiando il mento sulla mano. «Non me la sento ancora, di affrontare la faccenda.»
Aggrotta le sopracciglia pensieroso, e fa scorrere una mano sulla mia coscia, per poi arrivare alle dita e stringerle. «Perchè non mi hai chiamato?»chiede confuso, dopo aver fissato la lavagna piena di scritte per un po'.
«Perchè ero con Edward.»sputo fuori senza pensarci, ma mi irrigidisco subito dopo.
Sento la sua stretta allentarsi leggermente. «Chi è Edward?»
Cerco di rilassarmi il più possibile. In fondo, mica ho fatto niente di male, giusto?
«È il fratello di Marta.»spiego neutrale. «E quindi il mio fratellastro.»Lo scorgo allargare le narici, segno che si sta innervosendo. «Il tuo fratellastro?»
Alzo gli occhi al cielo. «Smettila.»sibilo cercando di mostrarmi attenta quando il professore ci guarda. «Ero corsa via e non avevo il telefono, perciò non avrei potuto chiamarti comunque.»
La campanella suona improvvisamente, e mi alzo in piedi uscendo dalla classe prima che Gab possa aggiungere qualcos'altro.
Ma dato che ho le gambe lunghe quanto quelle di una coccinella, mi raggiunge subito e mi afferra il polso, costringendomi a fermare la corsa. «Mi dispiace Kit-Kat.»sospira affranto portandomi una ciocca dietro l'orecchio. «Ma è la prima volta che mi capita di... Provare dei sentimenti del genere.»sorride timido guardandomi negli occhi. «E ogni volta che qualcuno ti si avvicina, non posso non essere geloso della mia ragazza.»
Sento le guance accaldarsi, ma non distolgo gli occhi dai suoi. «Anche io provavo lo stesso quando stavi con la versione cinese di Hello Kitty.»
Ride divertito, e mi lascia un bacio sul collo, proprio sotto l'orecchio. «Amo il tuo sarcasmo, piccola.»sussurra solleticandomi la pelle.
Rimango imbambolata a sentire come i brividi corrono lungo tutta la schiena. «Mmm-mmm.»biascico assorta.
Poggia la fronte sulla mia, e sorride furbo. «Credo che per farti parlare dovrei starti lontano almeno due metri.»bisbiglia divertito. «Non pensavo di poterti fare questo effetto.»
Lo spingo via, riprendendomi dallo stato di trance. «Sta' zitto.»borbotto poggiando le mani sui fianchi. «Non capisco di quale effetto parli.»
Alza le sopracciglia. «Mi prendi in giro?»
Strabuzzo gli occhi. «Adoro la tua perspicacia.»ironizzo allargando le braccia. «Davvero.»
Fa un passo verso di me, e sento a mano a mano la sicurezza andare via, fino a quando non ritorna a pochi centimetri dal mio viso. «Beh, allora vuol dire che questo non ti fa effetto...»mi dà un bacio sulla mascella. «... E neanche questo...»me ne dà un altro all'angolo della bocca. «E nemmeno...»ma non fa in tempo a finire che lo prendo per il bavero della felpa verde e le mie labbra vanno sulle sue.
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THE OUTLANDISH CLUB
Teen FictionStoria vincitrice del Wattpad's Got Talent nella categoria Teen fiction. Storia vincitrice del Beautiful Contest nella categoria Romanzi Rosa. «Non riesco a capire se tu sia una hippie, una strana o una pazzoide con strani gusti in fatto di stile.» ...