#Sabatosera
«Stiamo arrivando luna paaaaaark!»urlo suonando il clacson. «A tutta birraaaa!»
«Ti prego Katniss.»mi implora Edward seduto dietro rigidamente. «Non mi distruggere la moto.»
Rido a squarciagola, annullando tutti i pensieri, e accelero facendo una curva stretta che lo porta ad aggrapparsi alla mia maglietta con prepotenza. Non riesco più a smettere di ridere. «Sta' tranquillo, Eddie.»lo sfotto prendendo l'ennesima curva a tutta velocità. «Il pannolino te lo cambio appena arriviamo.»
Lo sento sbuffare, ma non risponde, forse perché troppo preoccupato per il fantastico gioiellino che mi ha lasciato guidare. Avrei dovuto accettare un passaggio già la prima volta.
Però non avrei potuto disegnare quel fantastico arcobaleno.
Arriviamo sani e salvi a destinazione, faccio un'ultima sgommata prima di parcheggiare la moto e spegnerla.
Il ragazzo tatuato scende dal suo amore con un balzo, e si inginocchia sulla ghiaia della piazzola. «Oh Gesù.»alza le braccia al cielo.«Grazie.»
«Per la fantastica lezione di guida?»metto la mano su un fianco.«Oh, non c'è di che.»
Mi lancia un'occhiataccia.«No, per non essere morto.»si rialza, e si avvicina per togliermi il casco. «Lo sai che sei un pericolo pubblico vero?»
Ridacchio osservando la sua espressione concentrata mentre mi sposta i capelli da una parte con attenzione e mi apre il laccio. Rimango un po' interdetta a guardare la sua mascella contrarsi mentre mi sfila il casco dalla testa e lo pone sotto alla sella, ma mi riprendo dopo pochi attimi. «Non sono un pericolo pubblico.»lo rimbecco gonfiandomi il petto. «Sono una vera biker.»
«Certo.»ridacchia mettendo a posto il suo. «E io sono...»
«OMMIODDIO.»urlo indicando le rotaie del bruco-mela che sbucano dagli alberi. «Quello quello! Portare, ora!»
Lui si volta perplesso, ma poi si accorge dell'oggetto dei miei desideri e fa spallucce. «Bene, sono pronto a morire.»
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«Yeeeeeee!»alzo le mani in alto e il vento batte contro le mie dita, aprendole.
«Non alzare le mani troppo in alto, è pericoloso.»borbotta Edward accanto a me, stringendo la presa alla sbarra di metallo davanti al sedile. Quando il treno verde a forma di bruco entra dentro la mela di cartapesta le sue nocche diventano bianche. «Ma chi me l'ha fatto fare.»farfuglia nel panico.
«Non ti preoccupare, Eddie.»urlo sbracciando come un ossesso. «Questo coso è molto sicuro!»allungo una mano fuori dal trenino. «Vedi? Non c'è...»
«TOGLILA.»squittisce afferrandomi il polso con forza e riponendolo sul sedile. Si passa una mano sui capelli, scompigliandoli leggermente. «O mi farai venire un accidente.»
Scoppio a ridere, e gli do un buffetto sulla guancia. «Povero piccolo, non ti preoccupare, l'ora del sonnellino è vicina.»
Sobbalza quando prendiamo una curva inaspettata, e torna a stringere convulsamente la sbarra di sicurezza. «Spero che sia vicina soltanto la fine di questo catorcio, credimi.»ribatte, agitandosi. «Con questi cosi si può morire.»blatera strabuzzando gli occhi. «Si può rompere durante la corsa, possiamo cadere di sotto e fracassarci il cranio, o peggio...»
«Ecco il giro della morteeee!»lo interrompo alzando di nuovo le braccia al cielo, e gli lancio un'occhiata. «Penso che ti serva per davvero un pannolino, fratellino.»
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THE OUTLANDISH CLUB
Teen FictionStoria vincitrice del Wattpad's Got Talent nella categoria Teen fiction. Storia vincitrice del Beautiful Contest nella categoria Romanzi Rosa. «Non riesco a capire se tu sia una hippie, una strana o una pazzoide con strani gusti in fatto di stile.» ...