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#Rabbia

«Non ci credo!»urlo esasperata camminando come una furia. «Non ci posso credere!»

Sento Andy sospirare prima che incastri il telefono tra l'orecchio e la spalla per cercare le chiavi di casa nella cartella. Appena tintinnano fra le dita sbuffo tetra. «Dovrò saltare le lezioni di recitazione per tutta la settimana.»borbotto affranta.

«Baby stai tranquilla, è solo una settimana.»mi rassicura il biondo dolcemente. «All'accademia di teatro ci entri lo stesso.»

Abbasso lo sguardo sentendo gli occhi pizzicare, e infilo le chiavi nella toppa. «Dici?»

Lo sento ridacchiare. «Ma certo, sei una forza della natura.»

Mi spunta sulle labbra un piccolo sorriso e mi asciugo una lacrima traditrice. Entro nell'androne silenzioso del vecchio palazzo e salgo le scale con movimenti fiacchi. «È solo che lo desidero da tutta una vita, entrare in quella scuola, e non voglio perdere nessuna occasione.»

Un tonfo riempie la comunicazione, e sobbalzo aggrappandomi alla sbarra di ferro per non scivolare di sotto. «Andy, tutto bene?»

«Aia.»borbotta spazientito. «Sì sì, tutto sotto controllo, baby. Ero scivolato su una zucchina.»

Aggrotto le sopracciglia. «Eh?»

«Stavo cucinando le zucchine ripiene.»spiega, e dopo un attimo sento il rumore di una padella che frigge. «Senti?»

Annuisco, ma quando mi ricordo che non può vedermi mi schiarisco la voce. «Sì.»rispondo. «Non dare fuoco alla cucina, mi raccomando.»aggiungo divertita aprendo la porta di casa.

«Senti chi parla!»ride di gusto. «Non sono mica io quello che ha praticamente distrutto il Mike's con solo una palla da bowling.»

«Ha ha ha.»borbotto offesa. «Divertente.»

Mi chiudo la porta alle spalle con una pedata ed entro in salotto, ma appena vedo mia madre sul divano appiccicata ad uno sconosciuto spalanco la bocca. Ritorno in me solo quando sento Andy chiamarmi dall'altra parte. Scuoto la testa mentre mia madre si ricompone e l'uomo si sistema la camicia a quadri. «Ti richiamo dopo.»dico al biondo, per poi chiudere la chiamata e infilare il telefono in tasca.

Mi avvicino ai due complici. «Si può sapere che diavolo sta succedendo?»sbotto allibita.

Mia madre si alza con uno scatto e mi prende tentando di nascondere l'ansia dietro ad un sorriso tirato. «Katny, pensavo finissi più tardi.»ammette, le guance velate di rosso.

«E infatti è così.»rispondo atona. «Ma sono finita in presidenza.»

Strabuzza gli occhi sconvolta e le mani le scivolano di nuovo sui fianchi. «Che diavolo hai fatto?»

«Te lo dico dopo.»ribatto secca, e lancio un'occhiata in tralice all'uomo ancora immobile sul divano. «Lui chi è?»

«Oh.»si alza dal divano goffamente, è alto e magro, e mi guarda da dietro le lenti degli occhiali con un'espressione di evidente disagio.«Io sono Ryan.»

Mi porge la mano, e la stringo un po' diffidente. «Katniss.»

Lo squadro con più attenzione, e mi accorgo di averla già vista da qualche parte, quella camicia da boscaiolo.

Alzo un sopracciglio. «Tu sei il bibliotecario che frequenta mia madre.»esordisco guardandolo negli occhi celesti. «Non è vero?»

Annuisce. «Sì.»ammette imbarazzato. «Ma non taglio alberi, sono un veterinario.»

«Ah.»lancio un'occhiata furba a mamma. «Quindi potresti aiutarmi.»

Si gratta la barba corta, leggermente ingrigita, e mi osserva confuso. «In che senso?»

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