17

6.6K 325 127
                                    

"Non lo odiavo.
Lo amavo.
Ma a lui non importava.
Non capiva che quando
sorrideva, sorridevo anche io.
Non capiva che quando era arrabbiato,
io mi arrabbiavo con la persona che
aveva tolto il suo sorriso.
Non capiva che le sue lacrime non erano debolezza, e non si sfogava.
Aveva bisogno di abbracci e non di scopate.
Aveva bisogno di amore, e non di lussuria.
Aveva bisogno di sentirsi sicuro.
E sembrava
che io non ero qui per questo.
Ma lei si.
Io no.
Lei si.
Questa consapevolezza,
mi faceva tremare.
Perchè invece di odiarlo,
come dovevo fare.
Invece di chidermi ho sbagliato qualcosa, dentro di me, pensavo:
Rendilo felice, come io non ho fatto.
Lui è bellissimo quando sorride.
Non lo fa così spesso.
Quindi, prenditelo e amalo di più,
perchè quello che ho fatto io non è bastato."

Capitolo seventeen

L'amore aveva tante sfaccettature, troppe. Talmente tante che non riuscivo a distinguere le sensazioni che provavo. Poteva lasciarti addosso segni invisibile, che solo chi era in grado di scoprirlo poteva leggerli e dargli una cura.

L'amore è qualcosa di unico. Unicamente instabile.

L'attimo prima ti trovi tra le onde rilassanti, il profumo, la bellezza e la calma, e ti fa sentire estasiata, ma il momento successivo le onde possono diventare enormi, e non c'è più nulla di rilassante, puoi perderti in tutta quella bellezza e non riuscire a riemergere.

In questo momento sentivo di essere nella brutta faccia del mare, il respiro si era bloccato in gola, il cuore aveva smesso di battere. Ero immobile. Ferma. Li'. Credo di fare invidia anche ai pali. Stavo annegando nelle stesse iridi in cui l'altra persona trovava la calma e la serenità. Stavo annegando nello stesso posto in cui quelle iridi salvavano un ' altra persona. E poi le sue gemme vengono nascoste dalle sue palpebre, mentre si china, e appoggia le sue labbra su di lei.

L'amore era qualcosa di incredibile, dico davvero. Ma era bellissimo solo quando era ricambiato, era bellissimo quando tutte e due le persone provavano la stessa cosa.

E poi saliva la rabbia, una furiosa e immensa sensazione che mi faceva stringere i pugni. Aumentava le mie insicurezze e il mio odio. Assilava la mia mente con le solite domande : Ed io? Chi sono per lui? Non gli basto?

E rispondeva dicendomi che non ero niente per lui, anche se lui per me era tutto. Mi diceva di andare avanti, e il mio cuore rispondeva sempre che avanti ci dovrà sempre essere lui. La mia mente gridava al mio cuore di prendere quella stramaledetta chiave che lui aveva nelle mani e di nasconderla in modo da non essere ferita. Di tenerla lontano da lui. Solo che il mio cuore ridacchiava tra le lacrime, le stesse lacrime che cercavo di trattenere, e rispondeva che l'amore provavamo per lui era ovunque. Negli occhi, nelle labbra, nella lingua, nelle mani, nel petto, nella schiena, nel membro, quella chiave era in ogni minuscolo pezzo di lui che si vedeva e non. La stramaledetta chiave era lui.

E rimango qui, ad osservare quel gesto di passione in pubblico a farmi male con i miei stessi occhi, mentre la rabbia grida dentro di me, urla di rimanere immobile e di osservare ciò che mi sta distruggendo. Le sue mani che toccano il suo corpo. Le sue mani che non sono voraci, passionali, perverse come quando mi tocca con foga e forza, ma con dolcezza, lentamente, la schiena e poi le natiche e poi le stringe, e torna su con dolcezza, tra i capelli e poi la spinge contro gli armadietti e il suo corpo preme nel suo e si baciano con ancora più foga.

Di questa storia, non sono la protagonista, sono la spettatrice. Una delle più vicine, una di quelle che non conosce tutti i dettagli, ma che ne sa abbastanza per poter andarsene.

The Bad Boy' s rulesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora