Ogni volta che ti
vedo sorridere,
m' innamoro
un po' di più.Capitolo three
Vado in bagno a mangiare, oggi. É piú tranquillo, nessuno mi disturba, nessuna mi dá della troia e nessuni mi chiede un pompino gratis.Mi siedo sul water e mangio il panino che mi sono portata da casa.
Dimitri deve fare colpo sulla ragazza numero ottantacinque di questa scuola.
Non ho voglia di vederlo flirtare con un' altra. E poi Madison non sembra una ragazza facile, insomma ha anche un ragazzo, non lo tradirá cosí...
Sento una ragazza ridacchiare e il suo passo. Il suo maledetto passo
No.
No, non qui.
É straziante.
Non qui.
Perfavore."Hai voglia di me?" lo sento sussurrare. La sua voce incantatrice. Seducente, che ora mi appare schifosa e non la sopporto.
Una sensazione al petto, mentre sento il cuore restringersi forte sul mio petto.
Ed io ti amo? Perché non ti basta?
Perché cerchi le altre?"Oh si, ti desideró da un sacco Dimitri, sei un figo assurdo" la sento dire. E poi la troia sono io, io che al massimo lo guardo negli occhi e cerco di trattenere quelle due paroline, che mi mordo le labbra e cerco le sue, per fare in modo che tutto il mio amore non esca a parole per non spaventarlo.
"Non servono preliminari vero?" lo sento chiedere.
"No, io sono bagnatissima e tu?" la sento chiedere. La sua voce maliziosa, e mi sembra un oca. Un oca di merda, lui é un stronzo. Lo odio, lo odio ancora di piú quando la sento urlare e poi i suoi ansimi, e le sue urla impresse sulla mia mente.
Il mio panino e finito nel cesso, e sento solo il mio cuore continuare a battere. Mentre poche lacrime rigano le mie guance, e mi sento sempre piú distrutta.
Come se in spalla avessi uno zaino che pian piano si riempe di pietre piccole, ma che accumolandosi diventano sempre piú pesanti.
E fino a stamattina faceva l' amore con me...
"Ma la tua ragazza?" sento chiedere dalla gatta morta.
"Ragazza, quale ragazza?" lo sento dire scocciato.
"Nulla, che hai ora?" sento chiedere.
"Niente, che cosa vuoi che abbia" lo sento dire sbuffando.
"Sei diventato, non lo so, così freddo" dice la mora, bionda, rossa, quel che è, perché tutti, anzi tutte, cadono nella sua trappola.
"Sono sempre così" dice.
Osservo le briciole galleggiare in questo water di merda, in questo bagno di merda, di questa scuola di merda.
Merda.
"Si ma dopo quello che abbiamo fatto" la sento sussurrare.
"Abbiamo fatto del sesso, del banale sesso"
"Certo, per questo sei venuto, per un orgasmo da nulla"
La sento dire sarcastica, e riconosco la sua sensazione, la riconosco in tutte le altre, la loro rabbia che cresce per essersi rese conto di essere cadute nella ragnatela del ragno, ma loro sono fortunate, sbattendo le loro ali possono andarsene, io invece sono rinchiusa in quel bozzolo bianco.
Riconosco la sensazione, la stessa sensazione che sto provando io. E l' unica cosa che vorrei fare è quella di sbattere la porta, quello di distruggere questo bagno, quello di gridare per la frustrazione che ho dentro di me.