Capitolo III - Una storia accantonata per troppo tempo

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Mrs. Kelly decise per l'ennesima volta di assegnare un lavoro di gruppo e così, come sempre, Kim rimase da sola. Si guardò intorno con aria sperduta mentre i compagni già si erano divisi e posizionati negli ampi e freddi tavoli.

<<Kate, qui siete in troppi, unisciti a Kimberly e...>> borbottò l'insegnante, rivolgendo un'occhiata interrogativa al nuovo studente.

Il ragazzino giocherellava distrattamente con una penna, lo sguardo annoiato perso nel vuoto.

<<Saresti così gentile da dirmi almeno il tuo nome?>> sbottò scocciata Mrs. Kelly.
<<Oh...Io? Christian, Christian Still>> rispose con noncuranza, come risvegliandosi da un lungo sonno.
<<Grazie!>> sospirò la donna, esasperata. <<Kate, sei con Christian e Kimberly>>.

Kate si avvicinò di malavoglia, sbuffando e alzando gli occhi al cielo.
Nessuno dei tre pronunciò una parola, mentre già il vociare degli altri compagni riempiva la stanza.

Kimberly si schiarì la voce, imbarazzata, torturandosi le dita delle mani. Una spiacevole sensazione di disagio si fece largo nella sua pancia, mentre già sentiva le guance avvampare.
Fortunatamente quel silenzio non durò a lungo.

<<Vado in bagno!>> annunciò Kate.

La osservarono alzarsi, scuotendo in modo esagerato i capelli ramati, avviandosi con passo deciso verso la professoressa. Poco dopo si dileguò, sparendo oltre la porta del laboratorio.

Kim si guardò le punte dei piedi, con un sospiro tremante.

<<Rimarrà in bagno per i prossimi venti minuti, non è vero?>>

Sollevò il capo, sorpresa, incontrando il viso calmo del ragazzo. La sua voce era calda e tenue, come se nel parlare avesse temuto di svegliare qualcuno: completamente diversa dal tono aspro di prima. Sembrava una mano leggera capace di toccare, dava la straordinaria quanto insolita sensazione di esserne avvolti completamente, di sentirla vibrare delicata in ogni angolo.

Kim sbatté le palpebre e arrossì violentemente. Poi prese coraggio e riempì i polmoni d'aria.
<<Ti ci dovrai abituare>> rispose sorridendo. <<Ormai passa più tempo in bagno che a lezione>>.
<<Avrà bisogno di incipriarsi il naso prima di poter cominciare il progetto di scienze>> replicò lui inarcando le sopracciglia scure.

Entrambi sorrisero con un leggero imbarazzo.

Kim si morse nervosamente il labbro inferiore, maledicendo le lancette dell'orologio, che sembravano non muoversi nemmeno di un dannato millimetro.
Non riusciva mai a sostenere lo sguardo delle persone, nemmeno quello dei genitori.
Le sue pupille saettavano freneticamente da una parte all'altra, ma evitando continuamente quelle di chi le stava parlando.
Solo per qualche secondo ebbe il coraggio di osservare Christian, mentre lui era intento a sfogliare il libro di chimica, e sentì il cuore fare una capriola, come una bambina alle prese con la prima cotta.

***

Island of Grey Wolves
West Side
Gale World

Felix attraversò il corridoio semibuio, intonando un motivetto allegro. Kimberly lo seguiva voltandosi a destra e a sinistra, per non perdersi nemmeno un dettaglio, ora che finalmente un semplice sogno si era trasformato in realtà nel giro di una notte.

La coda di cavallo le frustava le spalle, e l'aria si fece un po' più pesante, come se fino a qualche minuto prima un mucchio di gente avesse sostato in quello spazio angusto.

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