Capitolo I - L'uomo nella nebbia

238 16 21
                                    

Saturday, January 8th 2020
USA, Pennsylvania, Allegheny County
Pittsburgh: Downtown

Il cielo plumbeo gettava una strana luce spettrale e sbiadita sulle strade deserte.
Era un giorno di limpido gelo, uno di quelli perfetti per una cioccolata calda e una scorpacciata di biscotti. Il vento fuori ululava, facendo sbattere le imposte delle case, fischiando tra i palazzi e gli alti grattacieli.

<<Credo stia per arrivare una brutta tempesta. L'aria è gelida, e stasera la temperatura scenderà ancora. Mia madre vuole che torni a casa il più presto possibile, potrebbe nevicare>> esclamò Eglantine, cercando di sovrastare il rumore di un'improvvisa folata di corrente fredda.
Kimberly si strinse nel cappotto pesante, assicurandosi che il berretto bianco fosse ben calcato sulla testa.
<<Rilassati, ordiniamo qualcosa di caldo e ce ne andiamo>> rispose con noncuranza.

Arrivarono di fronte ad uno dei pochi bar ancora aperti, la vetrina illuminata da un'insegna colorata: "Open".
Kim posò la mano guantata sulla superficie liscia della porta e spinse, assaporando il profumo di cannella che inondava il locale. Eglantine le stava alle calcagna, impaziente di entrare.
Si accomodarono ad un tavolino di legno, il più lontano possibile dagli spifferi dell'ingresso.
Entrambe si sfilarono la sciarpa e posarono le mani a coppa sul naso rosso e congelato, soffiandovi dentro, per cercare di scaldarlo.

<<Credo che saremo costrette a rimandare l'ultima tappa>> constatò Eglantine, rivolgendo uno sguardo sconsolato al paesaggio fuori, mentre i primi fiocchi di neve cominciavano a scendere leggeri e delicati, posandosi sui rami degli alberi, sui tetti degli edifici, e su qualsiasi superficie a disposizione, che di lì a poco sarebbe stata ricoperta da un morbido strato candido.
<<Lo shopping potrà aspettare: non è proprio la giornata adatta>> replicò l'amica, osservando i prezzi sul listino.

Eglantine avrebbe voluto concedersi uno di quei deliziosi muffins al cioccolato, ma dopo aver dato un'occhiata alle previsioni meteorologiche, si limitò ad una cioccolata bollente.

<<Ora è meglio se andiamo>> disse Kimberly, con tono preoccupato.
<<Concordo, mia madre starà dando di matto. La sfortuna ci perseguita! Ogni volta che usciamo qualcosa va storto!>>
<<Non esagerare. Avremmo dovuto aspettarcelo: in inverno il tempo è pessimo a Pittsburgh>> rispose lei pigramente.
Poi lasciò i soldi sul tavolo, in fondo le aveva promesso che stavolta avrebbe pagato per entrambe.

Si richiusero la porta alle spalle e rabbrividirono: l'aria gelida sembrava penetrare fino alle ossa. Eglantine si calò il cappuccio sul capo.
<<Brrr...non vedo l'ora di sedermi vicino al camino>> borbottò.
Poi notò il broncio dell'amica, che si limitava ad annuire meccanicamente.
<<Cosa ti succede? Oggi sei più silenziosa del solito...>> aggiunse, accigliata.
<<Continuo a pensare alla storia. La nebbia...non fa che ricordarmela continuamente>> azzardò Kim, aspettandosi le consuete lamentele e i brontolii.
<<Oh no!>> esplose Eglantine, alzando gli occhi al cielo. <<Ti prego, non ricominciare con queste sciocchezze! Toglitele dalla testa, ormai ne sei ossessionata>>.
<<Non sono sciocchezze...e tanto meno un'ossessione!>>
Affondò il viso nella sciarpa pesante, percependo una lieve malinconia, per tanto tempo repressa, risalire lungo tutto il suo corpo, lenta ed amara.
<<Ascolta, penso semplicemente che tua nonna, come anche mio padre, fosse una donna con una fervida immaginazione...noi delle bambine ingenue che credevano a tutto. Lo sai: è una storiella ridicola e non potrebbe avere un significato nemmeno nel mondo degli unicorni!>> ribadì Eglantine, notando il suo sguardo e addolcendosi.

Kim rimase in silenzio, e per un attimo i suoi occhi sembrarono diventare lucidi, ma subito dopo fece spallucce e si rabbuiò.
<<Pff...fa come credi. Io non ho intenzione di lasciar perdere>>.

GALE (sospesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora