Parte 23 - Fabrizio

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È già passata una settimana dalla fine di Sanremo. Una settimana in giro per l'Italia con i primi instore. Mi manca cantare, ma l'affetto della gente è così sincero e destabilizzante che mi ripaga da ogni stanchezza, i loro abbracci mi comunicano affetto, quell'affetto che forse oggi mi manca. Mi mancano le braccia piccole dei miei figli, giocare con loro e riempirli di bacetti, mi manca un po' il silenzio della mia casa in campagna, il mio quartiere dove ho sempre continuato a bazzicare...e mi manca Ermal. Mi manca da morire e non lo sento da una settimana ormai. Ci sono mancanze che non sono guarite da nessuna distrazione, le avverti sulla pelle, nella testa e nel cuore. Mancanze che sono paure, paura che sia stato solo un sogno e niente più, un "momento" che non avrà seguito, anche se ricordo le nostre lacrime rigare il volto e il saluto amaro di chi anche se dice "resta" non può restare davvero. E noi non potevamo restare, c'è una carriera da continuare, che è sempre stata ciò per cui abbiamo lottato, impegni su impegni e non c'è tempo. Non c'è tempo per le cose belle. Vado in camera d'albergo a riposarmi, resterò qui stasera. Quando non puoi portare le persone con te porti cose che somigliano a persone. Io porto la mia chitarra, che da una vita personifico ed è la mia piccola via di fuga quando mi sento stretto, stretto da luoghi, condizioni e doveri. Ma ho perso ispirazione, fino a qualche settimana fa cantavo l'amore, oggi il dolore.

(...)

che da quando sei andato via

ogni cosa odora di malinconia

Ti tengo tra i ricordi di un telefono

tra le stelle che mi fanno compagnia

ma non ci puoi credere che so chi sono

solo quando sto con te

Stacco. Ormai ogni canzone a cui penso di getto resta incompleta, come se non fosse mai abbastanza per descrivere ciò che sento. Mi arriva un messaggio. È Ermal.

"Sei pronto? Tieniti forte. Girando un po' su Instagram guarda che ho trovato"

Mi manda un'immagine che non riesco subito ad aprire per la mia connessione di merda. Ok, caricata.
Azzo. Scoppio a ridere imbarazzato, solo in camera perché mi rendo conto che forse siamo stati più palesi di più quanto pensassimo. Erano delle vignette su una pagina Instagram che rappresentavano me ed Ermal in momenti...intimi. Molto più intimi di quelli che abbiamo in realtà vissuto.

"Sto a morì. Ma che c'hanno messo le telecamere in stanza? Certo che però a quel punto non ci siamo arrivati...ti immagini, io e te durante quei giorni che di fuoco avevano solo le polemiche"

E:"Ma stai zitto che te sarebbe piaciuto. Comunque meglio smentire e prenderla sul ridere, prima che questa cosa dilaghi"

"Ma figurati a me non dà fastidio, evidentemente abbiamo fan perspicaci. E poi sarebbe piaciuto a te"

Neanche il tempo di inviare che trovo il suo tweet con la foto che mi ha inviato, come si chiama non lo so, non so usà la tecnologia.
"Ci vogliamo bene ma non così tanto 😂😂 #elamadonna"

E: "Fatto"

"Ho visto. Quanto sei falso a cespugliè"

Non nascondo che un po' mi faceva piacere. L'idea che qualcuno pur non essendo lì con noi, pur vedendo solo una minima parte di quello che realmente è successo abbia visto la verità. Magari non tutta, perché c'è stato in fondo solo un bacio...ok due. Ma evidentemente qualcuno dall'esterno capisce, e ciò da un lato mi fa piacere, da un lato paura. Piacere perché non mi piace nascondermi, mi piace preservare la mia vita, che è diverso. Mi piacerebbe non privarmi di una passeggiata in pubblico, di vederci in un posto che non sia casa mia o una camera d'albergo o il terrazzo. Adesso non c'è nemmeno questo. Di paura ne ho solo una: i miei figli. Ma inutile pensare troppo senza che fondamentalmente sia successo nulla. Meglio dormirci su.

L'indomani mattina mi sveglio e la notizia della smentita è già su tutti i siti. "Fabrizio Moro ed Ermal Meta sono una coppia? Il cantante smentisce".

"Che genialata cespugliè"

E: "Cosa ne potevo sapere? Fa più notizia il gossip che la musica"

"È così da sempre. Per me non occorreva dare nessuna spiegazione, comunque ormai è andata"

E: "Io l'ho fatto anche per i tuoi figli"

"Lo so. Ma tu non aver paura".

E come al solito fa di nuovo di testa sua, su Twitter.
"Ragazzi, ho ironizzato su dei disegni scherzosi senza sentirmi offeso. L'omosessualità non è qualcosa da cui difendersi. È solo che mi piacciono le donne così come piacciono al buon Fabrizio. Se dovesse cambiare qualcosa vi prometto che lo saprete da me in persona! #vivalamore"

Ha sbagliato un tempo verbale che andava messo al passato. Glie darei na pizza in testa quando fa così.
Non era necessario. Penso che devo vederlo. Devo. Ma quando....non c'è mai tempo. Mai.

Sono anni che ti aspetto ~ MetamoroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora