Parte 28 - Ermal

850 52 10
                                    

Andiamo da soli a fare un giro a Porto mentre incontriamo un giocoliere e cominciamo a cazzeggiare. Bizio mi riprende mentre gioco con le palle (senza doppi sensi) e mi percula con la sua risata, io faccio lo stesso quando tocca a lui, postando il tutto sui social consapevoli o no di tutto il disagio che avremmo creato, ma in quel momento ci andava di condividere i sorrisi con gli altri. Perchè non bisogna credere a chi dice che l'amore va tenuto nascosto, segreto, "per non rovinare le cose". È una fottuta scusa, a meno che non sia il nostro caso. C'è chi vorrebbe ma non può, ma quando sei felice ti si legge negli occhi, non riesci a contenere tutta quella felicità e vorresti urlarla ai quattro venti e vedere gli altri che sorridono con te. Ci dirigiamo al teatro dove gireremo la cartolina mentre ci raggiunge Paolo e lo staff Rai. Tocca proprio a noi fare la cartolina da coglioni e imparare a fare i circensi in poche ore, io che di solito sono abile solo a far girare le palle. Mentre provo a mettermi in gioco, Bizio si riposa e continua a percularmi su instagram.

Stanotte sono cazzi amari.

Mi vendico il triplo, boicottando ogni suo tentativo e facendo lo stesso mentre era appeso alla corda.

"Saluta Fabbrì. E basta co sti bacetti".
Ne manda altri due.
Silenzio, tutti si girano sbigottiti e intuisco di aver detto quella frase che poteva avere una parvenza di gelosia (apparente, io non sono assolutamente geloso) di fronte a un po' troppe persone, mentre cambio argomento. Appena finiamo, ci sediamo un po' a suonare mentre lo guardavo a distanza, come tutte le cose belle a cui hai paura di avvicinarti, come quel fuoco che ha saputo sciogliere il mio muro di ghiaccio, ma se mi avvicino non ho paura di scottarmi. Finiamo a teatro, mentre ci dirigiamo fuori, verso il lungomare, per fare dei piccoli video Rai che non so se saranno mandati in onda o semplicemente postati.

"Allora dovete dire Eu soy Ermal, eu Soy Fabrizio" vabbè che ci vuole.
"Oh Fabbrì è facile"

F: "non te preoccupà. Ce l'ho"

Iniziano le riprese.
"Eu soy Ermal"
"Io Sò Fabbbbrizio"

Scoppiamo a ridere in contemporanea mentre Bizio mi si getta fra le braccia per infiniti secondi in un abbraccio degno da Titanic, in seguito al quale si rende conto degli sguardi addosso e ci stacchiamo, rossi come peperoni, mentre lui si tocca l'orecchio destro e io i capelli dall'imbarazzo. Nel frattempo gli altri si guardavano facendo strani sorrisetti. Purtroppo la spontaneità non la si può nascondere.
Dopo altre riprese, prese in giro tra di noi come se le telecamere non ci fossero, e la cena tutti insieme, a mezzanotte ci ritiriamo in hotel. Domani ci aspetta il volo per Lisbona.

Rientro in stanza con Paolo, come ieri sera, con una mancanza dentro e una voglia matta di varcare quella porta e andare dove mi portano i sentimenti, non tra queste mie nemiche quattro mura.

P: "Guarda che l'ho capito"

"Cosa?"

P: "Tu e Fabri...si vede. Certe cose non occorre che si dicano, si percepiscono e voi siete così limpidi senza usare le parole. Gli occhi non mentono. Ce ne siamo accorti tutti. Ma...da quanto?"

Non provo neanche a negare.
"Cazzo." Mi butto a letto con le mani sugli occhi per paura che tutto venga rovinato, per paura di non essere compreso. "È cominciato tutto dalla prima volta che ci siamo incontrati, il nostro scombussolamento, poi un rinnegare l'evidenza per non stravolgere le nostre vite. Ho lasciato lei comunque, non meritava di avere accanto un uomo che non l'amasse. Piano piano, a Sanremo, il sentimento cresceva fino a che dopo la riammissione in gara le emozioni platoniche sono diventate...più concrete ecco."

P: "Bene. E ora cosa fai qui? Tanto la gente non deve saperlo. Ma tu và da lui, io dormo più comodo, non preoccuparti." Mi fa l'occhiolino rassicurandomi.

Sorrido e lo abbraccio. "Grazie"

___________________________

Busso alla sua porta. Mi apre.

F: "Ermal"

"Stanotte dormo qui se non ti spiace. Paolo ha capito...e non solo lui. Ma va tutto bene, mi ha incitato lui a dormire qui stanotte."
Bizio sorride.

F: "Sì ma io non ti ho invitato"

"Ok allora vado"

F: " 'Ndo vai cespugliè" mi prende per il braccio portandomi a sè e spingendo la porta per chiuderla, mentre ci baciamo fino a finire sul letto, come prevedibile, perché due calamite di segno opposto o stanno troppo lontano o si attirano senza vie di mezzo. Facciamo di nuovo l'amore, sempre come fosse la prima, annusandoci e baciandoci fino a perdere il fiato, a perdere il sonno e la ragione. Ci addormentiamo solo alle 5, per un'oretta, perché il tempo non si recupera facilmente, specialmente il nostro.

Ci svegliamo occhi negli occhi, le sue mani sui miei capelli e le mie sul suo volto, quando sento la suoneria del cellulare. Dovevamo sbrigarci. Ci vestiamo e dirigiamo all'aeroporto, nel frattempo ci ricordiamo che oggi è il compleanno di Gianluca (Grignani, ndr.) e gli mandiamo un video.

F: "Ciao Gianlù, noi ti facciamo tanti tanti auguri qui, da Lisbona"

"Da Porto. Stiamo andando a Lisbona.
Non ha dormito molto."

Sono anni che ti aspetto ~ MetamoroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora