Rientriamo a Roma, stessa destinazione ma diversi voli, sono con Roberto mentre suono il pianoforte all'aeroporto di Fiumicino per ingannare il tempo. Prendo il taxi e via, Bizio arriverà poco dopo. Domani giro il video e ne approfitto per restare un giorno in più con lui. Vado a cena da solo, perchè Fab aveva promesso una pizza ai bambini non appena tornato da Lisbona. Nel frattempo apro twitter, mentre noto di essere menzionato in molti commenti relativi a un video, lo apro e guardo, prendendo gli airpods rimasti nella tasca della giacca.È un video riassunto di Lisbona, spero non ci sia nulla di compromettente.
"È eterno il sorriso ingenuo di un bambino..."
Ho gli occhi lucidi e sto sorridendo come un ebete davanti a un telefono, rivedermi e rivederci così, per la prima volta dopo quest'esperienza, mi fa capire davvero di essere innamorato. Non che non lo sapessi già, ma io non mi sono mai guardato così, con questo sorriso e gli occhi che non riescono a guardare in camera mentre dico "abbiamo trovato un'amicizia". La felicità non la vedi allo specchio, la riconoscono gli altri. Ma in questo caso, vedendomi per la prima volta, sono io che non mi riconosco più. E la felicità è amare ciò che sono ed ho adesso. Le guance rosse di Bizio, la nostra camera, i miei occhi, le nostre scuse. Chi vuol capire, capisca. Lo ritwitto, in modo da poterlo momentaneamente salvare, mentre in un minuto scateno migliaia di visualizzazioni. Forse ho esagerato, ma non importa. Torno a casa e lo riguardiamo insieme prima di dormire, mentre penso che sarebbe bello restare sempre così.F:"Oh ma m'hai ridotto proprio male"
"No ma dico, mi hai visto? Ricorda che se non mi avessi chiamato quel pomeriggio di Agosto..."
F:"Sarebbe successo comunque". Sorridiamo.
L'indomani mi chiama la casa discografica, dicono che mi devono parlare, ma io devo volare per girare il video e sono in ritardissimo. Alzo un po' il gomito, mi faccio scappare un "Fabrizio Moro è geloso" con Matteo, e anche la birra manda a fanculo i freni inibitori. Prendo il treno per Milano, mentre compongo il numero per richiamare:
"Ermal...io capisco i sentimenti, ma eravamo chiari che alcune cose dovessero rimanere un po' più private. Capisci che qui non parliamo di orientamento sessuale ovviamente, ma parliamo del fatto che due cantautori affermati per le loro carriere, entrambi molto conosciuti, possano rischiare le stesse a causa di alcune voci che si diffondono, e far passare in secondo piano tutto. Hai ricondiviso un video che sembrava estratto dai bestmoments di uomini e... sì insomma, hai capito."
"Ma è solo un video, non credevo creasse così scandalo, non c'era nulla di che..."
"Ma ti sei visto? Noi non vogliamo rovinare la tua immagine e per anni ti abbiamo aiutato. Tu sai. Cerca di venirci incontro".
"Lo so."
Chiudo la chiamata. Da questo momento in poi le cose devono cambiare, non pubblico sui social per tre giorni, mentre tutti mi chiedono che fine abbia fatto. Non lo so neanche io. Sono più distante anche con Bizio, lui se ne accorge e mi chiede cosa sia successo, ma gliene parlerò in un altro momento. Vado a verissimo, specifico di non chiedermi nulla su Fabrizio nè sulla mia vita sentimentale, e così è stato. Passano giorni di merda, racconto tutto a Fab che è incazzato nero, mentre io resto chiuso in stanza a crogiolarmi nei miei errori. Guardo in silenzio tutto ciò che scrivono sui social, leggo per la prima volta alcune fan fiction, quelle che sono sempre esistite ma mai scritte su di me, scoprendone alcune troppo esplicite. Rivedo le vignette. No, così non va, andrebbe chiuso tutto. Non va perchè è la realtà che non posso condividere. Mi sento come un uccello in gabbia, i sentimenti a volte vorresti urlarli per poter volare senza che nessuno cerchi di bloccarti le ali, senza che tu stesso guardi in basso per paura che qualcuno possa farlo. Quella cella è il muro dei confini della mia libertà, quando la libertà non dovrebbe mai avere confini. Solo la mia famiglia riesce a starmi vicino in questo momento, anche da lontano. Sentirsi di nuovo solo, sentirmi di nuovo un altro...
Apro Instagram e vedo un disegno postato da mio fratello. Scoppio a piangere perchè sono io. L'ala dietro sulla schiena, un teschio in mano, come il mio oscillare tra essere e non essere. Mani che mi tengono, da cui non posso liberarmi, un serpente e una rosa. La rosa è l'amore. E quelle mani che mi hanno protetto, oggi non mi fanno sentire il profumo della rosa, anche se ho bisogno di entrambi nella mia vita. Ma forse la colpa è solo mia.
Ricevo la notifica di un messaggio su facebook, maledetti social. Lo apro.
"Ti mando anche qui un messaggio dove ti avevo taggato su Twitter, un po' melodrammatico ma che ho sentito di scrivere riguardando e ascoltando certe cose.
Ti auguro di sentirti libero. Senza mai un "ma". Completamente libero. Che la tua stessa arte di cui ne hai fatto un mestiere sia per sempre la cosa che ti renda felice più del resto, che ti porti solo il buono senza farti male mai. Ti auguro di mantenere sempre la tua persona, la purezza e trasparenza della tua anima, di mostrare sempre ciò che senti, perché la stessa vita che senti dentro, a volte può diventare più grande di te e divorare, ma trasformandola diventa melodia. Ti auguro di non scegliere tra una cosa ed un'altra, perché la felicità non è nell'esclusione di qualcosa o in un rimpianto, ma è nell'avere la possibilità di non scegliere mai, se non quello che ti porta alla libera espressione di ciò che senti. Ti auguro che le ali sulla schiena siano sempre spiegate per il volo giusto, che nessuno possa mai tarpartele, perché non esiste mai nessuna ragione nè giustificazione per farlo. Volare è irrazionale. Che tra essere, saper essere e dover essere, tu abbia sempre la libertà di essere, senza pensare a contorni e circostanze. E che alla resa, tu preferisca sempre la rosa. Ti auguro di essere sempre e in ogni modo libero di esprimere te stesso con la consapevolezza che l'intelligenza è sia avere la forza di farlo, che comprenderlo ed amarlo. Senza "parlare con la gente che crede di sapere quale sia la direzione, ma non ascolta una parola." Noi sapremo sempre ascoltare. (Non facciamo promesse, ma le manterremo tutte)."Visualizzo, non rispondo. Non rispondo perchè sono le 2 di notte, non c'è nulla da rispondere perchè è tutto fottutamente vero e ho le lacrime agli occhi. Io così mi prendo il rischio più grande, perdere Fabrizio. E se perdo lui, perdo un po' me. Scrivo un messaggio:
"Scusa. È la prima volta che ti dico questa parola, forse la prima in tutta la mia vita, per me che per orgoglio ho buttato via tante di quelle cose. Ma non voglio più sbagliare, perchè ho bisogno della tua presenza nella mia vita incasinata. Tra incudine e martello, forse sapevamo che sarebbe accaduto, prima o poi. Ma senza di voi sono un bambino che ha bisogno di tenere entrambe le mani dei genitori per non cadere, anche se le mie sono state abituate a sentire solo quelle di mia madre. Ma ti prometto, che la mano che stringerò più forte sarà sempre la tua, e se dovessi cadere, è sempre a te che mi aggrapperò."
F:"Io non ti chiedo di scegliere. Ti chiedo di amarti. Ti chiedo di amare la tua libertà, e tu lo sai che anche da me la situazione è poco facile. Non ci esporremo mai del tutto, questo è scontato. Ma non abbandonare mai la tua spontaneità, slega le mani e prendi la rosa. Io sono qui. Ci troveremo sempre incontro, forse mai troppo liberi ma senza troppi pensieri inibitori. Sii semplicemente tu. Forse la mano non potrò tenertela di fronte ad altri occhi, ma ricorda che quelli, non mentiranno mai."
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Sono anni che ti aspetto ~ Metamoro
FanfictionLa storia di due uomini, Fabrizio ed Ermal, due mondi diversamente simili che si ritrovano legati da un filo invisibile che un giorno, li porta a guardarsi negli occhi e comunicare con la musica, parole...e amore. Inaspettatamente. (È un excursus da...