Parte 30 - Ermal

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Dal compleanno di Bizio, non ci siamo più visti. Dopo essere stato a casa sua e aver conosciuto anche Anita, i pensieri si affollano. Sento i tuoni dentro casa, guardo il cielo, le nuvole coprono le stelle e il buio è interrotto solo da quei lampi di luce che poi causano quel gran rumore che spaventa. È un po' la mia vita. Odio restare solo a casa, perchè oltre a fare musica, la solitudine mi costringe a pensare di più e ad avere la mente affollata, a pensare alle mancanze, a pensare alla mia vita, a guardarmi allo specchio e a chiedermi chi sono, dopo aver messo in discussione 36 anni della mia vita, di cui 9 accanto a lei. Lei che mi continua a scrivere ma sa, e ho paura di ferirla nonostante mi sottolinei il fatto che gli manco come presenza quotidiana, e che non ha più bisogno del mio amore perchè le ho detto che ogni stanza del mio cuore è già occupata. Non voglio più illudere nè ferire nessuno, e ho paura di farlo. E penso che la mia vita sia esattamente come questo cielo.
Era tutto limpido, sereno, sempre buio, ma quelle stelle erano lei che sapevano darmi la pace che mi occorreva, lei era tuttoporto. All'improvviso, l'imprevisto. Le nuvole, che coprono tutto e anche le stelle, e vedi buio pesto e basta. Fino a che comincia a piovere, fino a che senti la tua pelle bagnata e vedi il cielo illuminarsi con un lampo: Fabrizio. E il lampo è sempre la causa di un rumore, di un rumore forte che coincide con il suono di lui, che fa paura ma ti piace. All'inizio resti a casa a guardarlo dalla finestra, dopo non riesci più a restare chiuso e hai bisogno di aria. Hai bisogno di andare sotto la pioggia ad assaggiarla, prendendoti il rischio più grande. E se quel fulmine prendesse me? E se così fradicio mi prendessi un malanno? Ma i "se" ti fanno vivere una vita a metà.
Le stelle le dovevo trovare dentro di me, altrimenti non ha importanza, altrimenti sono solo "stelle che non stanno su". E cos'è quello che ci resta? Quello che mi resta? L'amore, nonostante l'errore e i graffi sul cuore. Perchè l'amore forse spacca le ossa, ma non lascia ferita. So solo che c'è un inizio, un'incertezza da proteggere, una candela accesa tra me e Fabrizio, di quelle che non ci vuole nulla a spegnere, un colpo di vento, una mano di una persona e dall'altra parte c'è il sacrificio di proteggerla, come la rosa per la Bestia. Un cuore graffiato è il sacrificio per averlo consumato di gioia, e il sacrificio è un tentativo di felicità.

13 aprile.

Stasera il cielo è sereno, dentro un po' meno. Arrivo negli studi Rai, sono ospite a Cyrano, dove si parlerà molto di me e dell'amore, il tema del programma. Come se ne capissi qualcosa.

Ambra:"Qual è la cosa che non sei davvero riuscito a risolvere attraverso una canzone?"

"Che cos'è l'amore. Ci sono talmente tante angolazioni, talmente tanti modi non di vedere ma di sentire quello di cui stiamo parlando, che è veramente complesso dare una definizione. Io ci ho pensato a lungo e non ho trovato una formula definitiva, almeno di espressione, per me. Una mia amica mi ha detto che descrivo bene l'amore perchè non c'ho capito niente". (Uno dei miei punti di riferimento da sempre, Monia)

Torno a casa, mando un messaggio a Bizio.

"Bì, mi hanno invitato al concertone del primo maggio. Tu ci sei vero?"

F:"Cespugliè, a me no. Ho avuto qualche problema con l'organizzazione l'anno scorso e quest'anno non mi hanno detto nulla".

"Ma che te frega, glielo dico io. Non mi far cantare la nostra canzone da solo..."

F:"Dai poi vediamo. Intanto pensa alla tua data, che già sto agitato io. Meno di due settimane. Bella la strizza eh?"

"Ridi poco Fabbrì. Che il 16 mi diverto io".

F: "Sempre il solito stronzo. Ricorda che la vendetta è un piatto che va servito freddo"

"Il piatto è freddo...ma la mia pizza è sempre calda."

Sono anni che ti aspetto ~ MetamoroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora