Assumere la colpa di qualcuno

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CAPITOLO 38.

HONEY P.O.V.

X:" Non permetterti di urlare" mi sussuró all'orecchio destro. Diamine...era Dan..l'ho riconosciuto dalla cicatrice che ha sulla mano sinistra.

Dan:" ora farai ció che ti diró di fare"disse a denti stretti " non sono riusciuto ad averti alla giocata di carte...e ho decido di venirti a trovare" premendo con il coltello alla mia gola. Mi stava quasi strozzando...non riuscivo a respirare bene.

Ad un tratto mi sentii lacerare la pelle della mia gola e subito dopo libera, mi allontanai di scatto cadendo con le ginocchia a terra per poi appoggiarmi con i palmi delle mani sull'erba bagnata. Mi toccai il punto tagliato, togliendo le due dita dalla gola vidi un po di sangue. Cominciai a tossire leggermente. Mi voltai verso di lui , spalancai gli occhi vedendo Marcus, uno del nostro centro.

Dan era giá a terra dai pugni di Marcus.

Io:"Marcus" lo chiamai con voce spezzata. Quando lui si avvicinó a me, vidi Dan alzarsi e scappare. Accertandosi che io stessi bene se ne andó anche Marcus.

Io:" grazie!" gridai, mi sentii anche se era distante , perchè sventoló la mano a destra e sinistra.

******
##lamattinaseguente##

Stavo facendo colazione.

Quando vidi entrare mio Zio.

Si poteva notare dalla mia faccia da cadavere che qualcosa era successo.

Misi due ciocche dei miei lunghi capelli biondi davanti alla piccola ferita di ieri fatta da Dan.

Incrocciai lo sguardo di mio Zio, abbassai lo sguardo. Si avvicinó, mi spostó i capelli mettendoli sulla spalla.

Z:" e questo?"

Feci spallucce.

Z:" Honey" mi rimproveró " è stato Dan vero?" Annuii. Cominció ad agitarsi.

Io:" Zio, ti prego non fare niente"

Z:" non permetteró a mettermi sotto i piedi da quel miccioso" disse con disgusto andandosene. Sospirai.

###tregiornidopo####

Io:" perchè dovrei partire Zio?"chiesi gesticolando.

Sospiró. Incrociai le braccia al petto.

Zio:" credimi bimba è meglio cosí" ridacchió. Lo guardai storto, sapeva che non mi piaceva il sopranome 'bimba'.

Z:" okey okey" disse alzando le mani in segno di difesa. Sghignazzai. Ritornammo seri.

Io:" come farai da solo?"

Zio:" Me la caveró come ho sempre fatto" disse sorridendomi.

Io:" ti uccideranno"

Z:" ormai sono vecchio"  disse alzando le spalle per poi abbassarle. Io feci una faccia del tipo (-.-)

Zio:" hai la valigia pronta?" disse cambiando discorso. Alzai gli occhi al cielo sospirando.

Io:" si" affermai prendendola.

Zio:" ti accompagna Aron" disse indicandolo. Aron si avvicinó prendendo la mia valigia per poi fare segno di seguirlo. Attraversando il corridoio della casa, incontrai cinque uomini che si dirigevano nello studio di mio Zio. Lasciai perdere e proseguí uscendo dall'abitazione. Aron aprí il cofano della Jeep nera mettendoci la mia valigia per poi chiuderlo.

Fece per aprire lo sportello anteriore.

Io:" torno subito, saluto Zio" gli dissi, lo vidi annuire. Mi voltai dirigendomi nello studio di mio Zio.

Mentre mi avvicinavo sentivo le loro voci. Mi fermai allo stipite della porta che era socchiusa.

Z:" Lo incastrerete dopo che gli avró parlato, perchè sono sicuro che verrá qui stasera..."

X:" Come farai da solo?"

Zio:" come ho sempre fatto"

X:" sicuro bro?"

Zio:" certo, e vi raccomando proteggete Honey" corrugai le sopraciglia.

X:" sará fatto"

Z:" grazie fratello" vidi che si diedero la mano e subito indietreggiai per poi fare rumore con le scarpe apposta per farmi sentire. Vidi la porta aprirsi e uscire quei uomini, se ne andarono e io entrai dove trovai mio Zio appoggiato alla sua scrivania.

Mi vide e mi sorrise aprendo le braccia.

Ricambiai il sorriso, avvicinandomi a lui per poi abbracciarlo.

Io:" grazie di tutto Zio, ti voglio bene"gli sussurai staccandomi dall'abbraccio.

Zio:" te ne voglio anche io" rispose alzando e abbassando la mano sul

mio braccio.

Io:" vado, stai attento"

Zio:" buon viaggio".

*******

Ero in macchina, finestrino aperto e i capelli che volavano di qua e la.

Ad un tratto mi ricordai di aver dimenticato il cellulare da Zio. Feci ritornare indietro Aron.

*******

Si fermó davanti al grande cancello della villa di Zio.

Scesi dall'auto. Trovai il cancelletto aperto. Era strano di solito lo teneva sempre chiuso.

Avvicinandomi al portone, vidi le luci accese, entrai. Sentii dei rumori che provenivano dalla cucina. Chiamando Zio spalancai la porta della cucina...e davanti ai miei occhi trovai, Zio a terra pieno di sangue che partiva dal petto. Poi guardai il ragazzo che gli era accanto, sbarrai gli occhi accorgendomi che era Dan,  con in mano un coltello  con sopra il sangue che collava. Lo guardai con disprezzo.

Io:" bastardo!" gridai spintonandolo e facendolo cadere a terra, aveva uno sguardo da idiota. Mi avvicinai al corpo senza vita di Zio, appoggiandomi sulle ginocchia, scossi il corpo morto di Zio, con le lacrime agli occhi.

Io:"no!" urlai piangendo. Avevo le mani sporche di sangue avendo toccato il petto di Zio. Vidi Dan sedersi con le ginocchia piegate davanti a me, che mi guardava fisso. Lo guardai fulminandolo con lo sguardo. Mi prese la mano sinistra poggiandoci sopra il coltello per poi strofinare la parte di legno sul mio palmo. Ero come imbambolata...non stavo capendo niente, quando capii cosa stava facendo gettai  l'attrezzo a terra alzandomi.

Fece un segno ai suoi scagnozzi e subito dopo sentii qualcuno afferrarmi e trascinarmi fuori dalla cucina.

Dan:" chiudila nella stanza di sopra!"

Mi ribellai ma era piú forte.

Dan:" chiama gli sbirri!" gridó a uno dei suoi.
no era la fine per me...

I love the way you look at meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora