Dreamers//Kim Namjoon//

capitolo 1

"Ariiiii!!! È ora di svegliarsi per la nostra corsa mannara mattutina!".
La corsa mannara mattutina. La cosa più stupida che il mio migliore amico Kai potesse mai inventare. Una corsa di circa quaranta chilometri da trasformati per tutta la foresta vicino a casa mia.
"Kai, ti giuro che se mi svegli un'altra volta in questa maniera alle 4.30 del mattino, ti pianto una pallottola d'argento in mezzo alla fronte"
"Calmina, ragazza, siamo già mestruati? E ti ricordo che il fatto che tu sia immune all'argento, non ti da il diritto e il dovere di minacciare i tuoi simili"
"Ma se mi svegliano alle 4.30 di mattina, se la sono cercata"
"E dai! Non possiamo saltare la nostra corsa mannara mattutina!"
"Una stupida corsa che ci fa arrivare in ritardo a scuola? Giuro che se fosse stata una cosa solida, te l'avrei infilata su per il culo".
Questo era la tipica relazione che avevo con il mio migliore amico. Io ero completamente sarcastica, apatica e a volte un pelo sadica, mentre lui era semplicemente un rompicoglioni premuroso e iperprotettivo, ma ci volevamo bene. Tutti pensavano che al compimento dei nostri sedici anni ci saremmo sognati. Ahahah, illusi. Certo, Kai mi piaceva, ma solo come persona, non in quel senso. Anche se per lui non era così, lui provava qualcosa in più per me... Come facevo a saperlo? Mai e poi mai lasciare il proprio diario segreto in giro per casa quando si ha a che fare con me.
Mi preparai e andai a fare colazione in cucina. Stranamente, anche mio fratello Jackson era sveglio.
"Giorno, Jack!"
"Giorno, sfigata"
"Sempre rompicazzo, come di routine?".
Mio fratello. Un essere insulso, pervertitamente schifoso. Ha tre anni in più di me e quando ha sognato per la prima volta la sua anima gemella, nessuno si è stupito che fosse una troia.
"Su, Areum! Spicciati a mangiare non ho intenzione di aspettarti, muovi quel culo!".
Guardo Kai e sfodero la revolver che mi porto sempre dietro.
"Okay, va bene. Oggi niente corsa mannara, non siamo dell'umore giusto"