capitolo 3

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Me ne andai a letto, seccata per il fatto che avrei conosciuto l'idiota che pretendeva di avere il controllo su di me. Nemmeno me ne accorsi che mi addormentai, con la faccia appiccicata ad un manga appena comprato. Non ci misi molto. In breve tempo realizzai di non trovarmi in camera mia, bensì nel cuore della foresta vicina a casa mia.
"Pff... Ce l'hai fatta allora. Pensavo di dover aspettare sette anni".
Una voce sconosciuta mi fece rabbrividire. Non era certamente Kai.
"Chi... Chi sei?".
Cominciai a guardarmi intorno, cercando una figura dall'aspetto umano, ma vedevo solo alberi e ombre. Ad un certo punto sentii un fruscio dietro alle mie spalle e una mano prendermi un fianco. Mi girai di scatto prendendo il braccio della creatura e girandolo.
"Okay, calmati. Sono soltanto io"
"Tu chi?"
"Mi chiamo Namjoon e non ho intenzione di farti del male".
Lo mollai e lui prese a massaggiarsi il braccio.
"Feroce la bambina"
"Non chiamarmi bambina. Ho sedici anni"
"E io diciotto, perciò vedi di portarmi un po' di rispetto"
"Pff... Scordatelo"
"Numi del cielo, proprio una testarda doveva capitarmi?".
Lasciai perdere il suo commento e continuai a guardarlo. Il suo viso era stupendo, lineamenti asiatici, pelle leggermente abbronzata, ma solo poco, occhi color ossidiana, capelli bianchi sparati in una cresta piena zeppa di gel e due tenerissime fossette che apparivano quando sorrideva.
"Perché hai i capelli bianchi? Sei un vecchietto o ti credi un Idol?"
"Non sono bianchi, bimba, sono biondo platino"
"Bianchi"
"Lasciamo perdere va'"
Cominciai a scrutare la foresta, con un aria un po' interrogativa.
"Perché siamo qui?"
"Non chiederlo a me. È il tuo sogno. Se fossimo stati nel mio, allora ci troveremmo in camera mia e tu saresti sotto di me e avresti già ricevuto la tua punizione per avermi girato il braccio, bimba"
"Bene, avrò a che fare con uno scemo maniaco sessodipendente"
"Okay, scemo e maniaco possono anche starci, ma ad essere sinceri, non sono sessodipendente. Non l'ho mai fatto. Sai, nella mia famiglia questa cosa dei sogni è presa molto alla lettera, non so da dove vieni tu come lo vedono questo 'evento' " si avvicinò al mio orecchio "Non che non mi sia mai immaginato la voce della mia anima gemella gemere il mio nome, mentre mi masturbavo".
Lo spintonai e girai i tacchi, per esplorare la foresta.
"Dove credi di andare?"
"In qualsiasi posto che sia lontano da te"
"Non puoi. Mi sa che non hai un'idea di come funzionino i sogni".
Incrociai le braccia e gli feci cenno di continuare.
"Il proprietario del sogno può far apparire e scomparire tutto quello che vuole, cambiare il luogo e il periodo della giornata"
Far apparire e scomparire le cose. L'idea sembrava allettante, molto allettante.
"È inutile che ci provi. Non puoi farmi scomparire dal tuo sogno. Devo essere io a decidere se andarmene o meno"
"E se invece vorrei andarmene io? Come la mettiamo?"
"Non puoi. Essendo il tuo sogno non puoi scappare da esso finché non è finito"
"Quindi per quanto tempo avrò a che fare con te?"
"Direi bene o male sei ore a notte, se non otto. Poi dipende se ti addormenti di giorno, quelle sono ore in più"
"Fantastico, sprizzo di gioia all'idea".
Feci per andarmene quando sentii la sua mano afferrare la mia.
"Aspetta. Non mi hai ancora detto come ti chiami"
"Come dovrebbe interessarti, scusa?"
"Siamo anime gemelle, e poi tu sai il mio nome, mi sembra giusto che io debba sapere il tuo"
"Areum, per gli amici Ari, ma tu non sei mio amico, perciò non chiamarmi in quel modo"
"D'accordo" Namjoon mi guardò e mi sorrise "Dove vuoi andare?"
"Sei bipolare per caso?"
"Diciamo che nessuno mi considera con la testa a posto, sono leggermente differente dagli altri".
Lo guardai alzando un sopracciglio. Il ragazzo doveva avere qualche problema di doppia personalità.
"Aspetta no, ti porto in un posto io"
"Ma non sono io quella che può cambiare il luogo?"
"Anche l'ospite del sogno può farlo, solo che non può far apparire sparire le cose" mi spostò una ciocca di capelli dietro e mi porse la mano "Allora vieni o no?"

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