Dreamers//Kim Namjoon//

capitolo 6

"Areum?".
Mi guardai intorno e lo vidi. Era lì, stupendo come la notte prima. I suoi capelli questa volta era di un colore violaceo. Senza pensarci due volte, mi lanciai verso la sua direzione e lo abbracciai.
"Ehi, tutto bene?".
Non risposi. Indietreggiai un attimo, per riuscire a vedere il suo viso. A quel punto non ci capii più niente. Bastarono pochi secondi e mi fiondai sulle sue labbra. Lui rimase stupito dal mio gesto, ma poi ricambiò. Sentii la sua lingua picchiettare il mio labbro e io gli lasciai l'accesso. Ci ritrovammo in un'altra stanza, una camera da letto. Il sogno doveva essere il suo, perché in quel momento la mia mente era concentrata su quel bacio. Strinsi dolcemente tra le dita i suoi capelli, mentre lui mi prese le gambe, facendole aderire al suo busto. Continuammo a baciarci, quando lui mi adagiò lentamente sul letto e si mise a cavalcioni su di me.
"Non riesco smettere di pensarti, Areum. Non c'è stato momento della giornata in cui non ho pensato a te e ora sei finalmente qui. Non sai quanto sia felice"
"Dio, Namjoon, cosa sei riuscito a farmi?".
Ribaltai le posizioni, ritrovandomi sopra di lui. Lo guardai un attimo negli occhi per poi tornare a baciarlo. Sentii le sue mani muoversi su e giù per la mia schiena, sotto la mia maglietta. Poi si bloccò.
"Non voglio farlo ora. Voglio che sia reale, non un sogno. Voglio trovarti"
"Anch'io voglio trovarti, Nam"
"Dove ti trovi?"
"Abito a Daegu, nella periferia"
"Seoul è abbastanza lontana da Daegu... Mi ci vorranno almeno tre giorni"
"Posso aspettarli tre giorni, ma tu devi portarmi via da tutto quel casino che è diventato la mia vita".
Namjoon mi prese la mano e la portò alle sue labbra.
"Che cos'è successo piccola?"
"Tutto un casino. Vivo la mia vita normalmente, per poi scoprire che ho un fratello gemello e che ci hanno separato alla nascita e il mio migliore amico ha scoperto che è la sua anima gemella. Io mi sono arrabbiata con mio padre, perché non mi ha detto nulla e con cosa se ne salta fuori? Che può spiegarmi tutto? Ridicolo..."
"Ti porterò via da quel casino, piccola".
Mi stesi vicino a lui e contemplammo il soffitto, che pochi attimi prima si era trasformato in un cielo notturno.