capitolo 30

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Passarono i giorni. Non ero più uscito dalla stanza di Areum. Con me c'era anche Agust che teneva stretta tra le sue braccia sua sorella. Era pomeriggio quando sentimmo dei colpi alla porta.
"Sono arrivati! L'orda con il padre di Areum è qui!".
Uscii dalla stanza e mi recai fuori. Vidi il branco avvicinarsi alla casa.
"È inutile che voi siate venuti qui. Areum...".
Guardai per terra, cercando di non crollare.
"Areum è morta".
Il padre di Areum si ritrasformò. Si avvicinò a me e mi prese per il colletto della felpa.
"Che cosa le hai fatto, mostro?"
"È stata morsa. Non è riuscita a sopravvivere."
"Stai mentendo. Dov'è mia figlia?"
"Se non mi crede allora mi segua, la porterò da lei".
Entrai in casa, seguito dal padre di Areum.
"È qui".
Aprii la porta, rivelando una Areum stesa sul letto di camera mia. Il suo colorito era luminoso, nonostante fosse morta. Il suo colore della carnagione non era variato e mi era sembrato così vivace che molte volte credetti che fosse solamente addormentata e che nel giro di pochi attimi si sarebbe svegliata e avrebbe imprecato contro la sua caviglia ancora slogata. Invece al tocco, la sua pelle era gelida, congelata.
"Non può essere... La mia bambina...".
Il padre di Areum si avvicinò a lei e l'abbracciò.
"La mia piccola bambina... Ha solamente sedici anni. Non può essere vero. Doveva vivere di più...".
Pensai al fatto che se fosse rimasta a Daegu sarebbe certamente morta prima. Questo pensiero mi fece incazzare, tanto da voler colpire forte in viso suo padre. Ma capii che nonostante tutto l'amava. Era sua figlia, la creatura che aveva concepito con la persona che amava.
"Posso riportarla a casa?".
Il padre di Areum mi guardò supplicante.
"Non ti azzardare a toccarla".
Ci girammo.
"Yoongi..."
"Non ti azzardare nemmeno a sfiorarla di nuovo o ti giuro che ti pianto una pallottola di argento in fronte. Vattene"
"Yoongi..."
"Io non sono Yoongi. Sono Agust. Allontanati da mia sorella immediatamente o giuro che te ne farò pentire amaramente"
"Agust, per piacere, fammela riportare a Daegu. Voglio seppellirla insieme al resto della famiglia"
"No. Tu non vuoi seppellirla. Tu vuoi provare a riuscire a rubarle i poteri anche da morta, ma te lo impedirò. Allontanati immediatamente da lei"
"Non voglio farle del male anche da morta, Agust. Ti prego lasciamela riportare a casa".
Agust sfoderò la pistola, puntandola verso suo padre.
"Agust, non farlo, sono tuo padre"
"Un padre che non mi ha mai voluto e accettato per quello che ero. È colpa tua se Areum ora è morta. Solamente colpa tua. Se tu non l'avessi voluta studiare, usarla come cavia, trattarla come una risorsa, lei non sarebbe arrivata a quel punto. Ogni colpevole merita la sua punizione e anche tu papà sei colpevole della morte di mia sorella".
Agust sparò un colpo contro suo padre. Lui lo guardò cadere ed accasciarsi a terra.

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