capitolo 22

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Mi svegliai tra le braccia di Namjoon, coperta da un lenzuolo, mentre lui era completamente scoperto, mettendo in mostra il suo fisico e beh... avete capito. Lo coprii e lo abbracciai forte. Gli lasciai un bacio sulla fronte e mi alzai dal letto. Non doveva essere tanto presto, nient'affatto. Erano le tre del pomeriggio. Decisi di scendere in cucina per mangiare qualcosa. Tirai fuori un pacchetto di cipster e mi buttai sul divano. Dopo pochi istanti mi rialzai decisa ad aprire quel frigo pieno di sacche. Volevo andare a svegliare Namjoon e portargli la colazione, ma beh... I vampiri non mangiano, perciò avrei dovuto fare i conti con una di quelle sacche di sangue che mi facevano rivoltare lo stomaco. Feci attenzione a non rovesciare il sangue sul tavolo o meglio a non vomitare e versai un po' di quel liquido vischioso in un bicchiere preso dalla credenza. Mi avvicinai alla scala, per raggiungere la camera di Namjoon, quando mi imbattei in mio fratello, facendomi prendere dallo spavento e quasi rovesciando tutto il contenuto del bicchiere.
"Merda, Agust, mi hai fatto prendere un colpo"
"Dove credi di andare?".
Guardai la scala, mio fratello e il bicchiere.
"Posso portarglielo io"
"Ma..."
"Gli sei stata troppo vicina, fai fare a me"
"Agust".
Incrociai le braccia.
"Non azzardarti nemmeno a fare il geloso"
"Infatti non faccio il geloso, sono solo oggettivo e obbiettivo"
"E allora io torno da papà..."
"Okay, va bene, vai".
Agust si scansò e io potei raggiungere liberamente la camera da letto di Namjoon. Mi avvicinai al bello addormentato e appoggiai il bicchiere sul comodino. Mi sedetti accanto a lui e gli accarezzai i capelli.
"Ehi...".
Namjoon si stropicciò gli occhi e mi sorrise.
"Buongiorno piccola".
Namjoon guardò il bicchiere che avevo appoggiato sul comodino.
"Sai, in questo momento non ho voglia di bere...".
Mi misi a cavalcioni su di lui.
"Sappiamo tutti di cosa hai voglia".
Sentimmo Agust picchiare con la scopa il soffitto della cucina sotto di noi.
"Avete già fatto abbastanza stanotte voi due, non ricominciate! Avete tenuto svegli i vicini!"
"L'unico vicino nel raggio di trecento metri, Agust, sei tu! E comunque sei solamente invidioso del fatto che la tua vita non è attiva come la nostra!".
Mi misi a ridere alle parole di Namjoon, coprendomi la bocca, mentre mi sorrideva. Lui mi accarezzò la guancia e io mi avvicinai sempre più a gattoni fino ad arrivare a pochi centimetri dal suo viso. Ci baciammo, mentre le mani di Namjoon viaggiavano su e giù per il mio busto. Mi morse leggermente il labbro inferiore, facendomi schiudere le labbra, non perdendo l'occasione di infilare la lingua. Mi sedetti sulle sue gambe e attorcigliai le mie braccia al suo collo. Venimmo interrotti da Agust, che spalancò la porta e ci guardò storto.
"I vicini adesso vogliono dormire, perciò trattenete i vostri ormoni".

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