Football isn't a game
Football is life!
Kathleen's p.o.v
Era passata solamente una settimana dall'accaduto.
Io e Gween ci troviamo nel nostro, oramai, campetto a discutere sul da farsi.
«Non dovremmo fargliela passare liscia a quei coglioni» dico per l'ennesima volta, sperando che qualcuno mi lanci un'idea. «Non c'è molta da fare Kath, siamo solo delle studentesse dell'ultimo anno che cercano di non uccidere qualcuno durante il corso degli allenamenti» dice sbuffando, e come darle torto.
«Si beh, non possono essere tutte forti come me» esclamo, in modo tale da farla ridere.
«Ovviamente» scoppia in una risata fragorosa, strappandomi un sorriso. La adoro.
Mi stendo sull'erba, lasciandomi cullare dal dolce suono che proviene dalle sue labbra.
Non ho mai avuto molte amiche, sono sempre stata solo con Gweenny - rinominata così da me - ma mi basta. Non ho nemmeno mai pensato a cercarmi qualche altra amica e anche se non può sembrare non sono così espansiva.
Non sempre cerco di relazionarmi con la gente, perchè ripeto, non ne ho bisogno.
Quando torno a casa l'unica che sta con me è Rosa, la domestica.
Le parlo sempre di tutto, mi ci confido.
I miei genitori non sono mai a casa, preferiscono passare il loro tempo lavorando o andando in vacanza, o lavorando in vacanza.
Non ho mai stretto un vero rapporto con loro, e mi piacerebbe farlo, davvero, ma è più forte di me.
Mio padre è come se non esistesse dato che a casa - quando ci sta - delle volte fa anche finta di non vedermi, mentre mia madre - che qualcuno le dia del calmante perenne - è contro di me per tutto.
Vorrebbe che mi vestissi più femminile, che avessi avuto almeno una volta nella vita un ragazzo, che non dicessi tutte quelle parolacce.
Ma cosa che la infastidisce di più è il calcio.
Per lei non è uno sport.
Assolutamente.
Per lei sono solo un branco di rozzi che corrono dietro ad una palla.
'Non è uno sport adatto alle signorinelle' è la frase che mi dice ogni volta, ed io - come di rito - la ignoro.
«Ehi Kath - mi schiocca le dita - ti eri incantata, ancora?» santa Gween, facciamola santa.
Scuoto la testa, volendo cacciar via tutti i cattivi pensieri e le rispondo «No no G, stavo solo pensand-
Ho trovato!» urlo in preda all'euforia, ricevendo solo uno sguardo accigliato dalla mia amica.
«Ho trovato la soluzione perfetta per fargliela pagare a quei quattro allampanati!»
«Oh figo..beh dimmi allora, che aspetti!»
Ci penso un attimo su, ho bisogno di calma e solitudine per pensarci.
«No, domani raggruppa tutta la squadra all'uscita, riferirò tutto lì» mi alzo da terra e mi sgrullo dell'erbetta di dosso.
Intanto si alza anche Gween e prima di mettermi a correre per arrivare a casa mi sporgo per darle un bacio sulla guancia.***
«Beh a me sembra un ottima idea per fargli capire che non si devono nemmeno azzardare a mettersi contro le ragazze più forti della Gran Bretagna!» batte il pugno in aria Allison ed io trattengo un risolino.
«Ma non finiremmo nei guai?» chiede Kendra, quella un po' più responsabile del gruppo ed io ruoto gli occhi al cielo.
«Sentite, quel coglione di Alexander non ci ha pensato due volte a suggerire al mister Terry di eliminarci due settimane di allenamenti okay? Non ci possiamo far trattare così!»
«Ma non credi di esagerare Kathleen?» fa Johanna ed io ci metto tutto il mio buon autocontrollo per non staccarle le treccine a mani nude.
«Sinceramente anche io penso sia una buona idea, alla fine non è niente di così scandaloso, dobbiamo solo recuperare tutti i loro vestiti e buttarli da qualche parte, poi se la caveranno da soli.» fa spallucce, la mia migliore amica.
L'avevo detto che era il mio braccio destro in campo e nella vita.
«Quindi? Chi ci sta?» metto la mano in centro,aspettando il resto.
La prima che arriva - quasi di getto - ovviamente è di Gween.
E' questo quello che mi piace di lei,è impulsiva e per me farebbe di tutto, come me d'altronde.
Ben presto tutte le mie compagne si uniscono ed io finisco per sorridere, scuotendo la testa.
Questa si che è solidarietà femminile.
«Pomeriggio, alla fine degli allenamenti dei ragazzi, aspettiamo che entrino nelle docce e gli fottiamo i vestiti, vedrete come ci rimarranno una volta usciti» sghignazza Ally facendomi ridere.
Il che è ancora più buffo che lei sia così agguerrita dato che è la causa principale dell'avvenimento.
Forse si sente in colpa.
Il pomeriggio arriva subito e noi siamo tutte pronte.
I ragazzi hanno appena finito l'allenamento e riesco ad individuare il coglione di Alexander e non riesco a non ammettere che tutto sudato è la bellezza fatta persona.
Altolà è troppo figo per me, lo ammetto.
Comunque noi siamo appostate vicino agli spogliatoi femminili che distano si e no nemmeno venti metri da quelli maschili.
«Quanto ci vuole dannazione?» snocciolo retorica a Gween che mi fa segno di stare zitta.
Ho sempre un ottimo tempismo.
«Guarda - me li indica - » e sussurra.
La squadra si sta recando - finalmente - all'interno, per andarsi a fare le docce. Che si dessero una mossa.
In media i ragazzi ci mettono quindici minuti per fare tutto.
Secondo una statistica i primi cinque i maschi li perdono per insultarsi/complimentarsi e darsi delle belle pacche sulla schiena.
Tre minuti per spogliarsi e i restanti sette per dedicarsi completamente alla doccia.
Non contando il tempo che ci impiegano a rivestirsi, dovremmo seguire questo piccolo ed inaspettato schema.
«Gween, cronometra» le faccio segno di iniziare.
Deve andare tutto bene, ne è della squadra.
«Tra due minuti dobbiamo entrare Key» faccio una smorfia ,odio quel sopranome.
Okay, sono pronta.
Spero di non trovarmi in faccia qualche pene,sono ancora troppo giovane per quelle cosacce.
No non sono una pudica.
«Adesso»
«Okay, Johanna tu rimani qui, in tal caso avvertici della qualsiasi cosa, Ally e Gween con me, le altre.. le altre facciano qualcosa di utile» esclamo e ci avviamo dentro.
«Okay, al mio tre apro la porta» sentenzio vedendo annuire le altre due.«Uno. Due. Tre» faccio per aprire ma mi blocco.
«No non ce la faccio e se qualcuno ci vede? Non voglio essere espulsa per così poco e-» lo schiaffo di Gween mi fa rinsavire.
«Grazie migliore amica, è per questo che ho bisogno di te in momenti come questi.»
Chiudo gli occhi.
O la va o la spacca.
Apro la porta,aprendo intanto anche i miei occhi.
«Visto? Non c'è nessuno» faccio una risatina isterica facendo alzare gli occhi a G,brutto vizio quello.
«Si.. vedo.. muoviamoci» dice Allison prima di dividerci.
Guardiamo negli armadietti, prendiamo tutto quel che troviamo.
Boxer, magliette, felpe, pantaloncini e canottiere.
Recuperiamo tutto.
«Io ho preso tutto» bisbiglia Gween «Voi?»
«Si anche io, Key?»
«Si, possiamo andare»
Allison e Gweenny escono dalla porta ma - il karma - mi devo girare per recuperare un pantaloncino.
«Ah, ti sei dimenticata questo Kathy?» mi fa una voce roca, che riesco - purtroppo - ad identificare.
Sbianco, letteralmente.
Non mi sento le gambe, come se fossero gelatina.
«Kath quanto diamine ti ci vuole» sbuca Gween, con l'intenzione di recuperarmi.
Mi guardo Alexander, a coprirlo uno striminzito asciugamano.
Non abbassare lo sguardo.
Non abbassare lo sguardo.
Non abbassare lo sguardo.
Non lo abbasso,cazzo.
Mi giro verso la mia migliore amica, spero lo sia ancora dopo questo e «Okay, siamo fottute ragazze»
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Ehi mondo, sono una pessima persona.
Ho pubblicato Until the End, e tipo ho perso i fogli con gli appunti/trama e tutto,ma ce la posso fare.
In più la OS Larry sta diventando sempre più carina, secondo me, ma dilemma.
Non so se spezzarla in magari tre capitoli o lasciarne uno.
Uno è davvero molto pesante, ci devo ragionare un attimo.
Sono contenta che Illusion stia piacendo wow.
E vabbe adesso provo a scrivere un altro po', non prometto niente.
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A Fantastic Goal
ChickLitIn una scuola superiore prettamente maschile, una ragazza, Kathleen Chelsea Darrison, lotta per la sua squadra di calcio. Alexander Chanex, capitano della squadra, cerca in tutti i modi di convincere il coach a lasciare un unica squadra. Kathleen, d...