Lost Girl.
Kathleen's p.o.v
Silenzioso è l'ufficio nel quale mi ha fatta accomodare il mio professore di arte, il quale non fa altro che fissarmi con un grosso cipiglio e scuote impercettibilmente la testa verso di me, come a urlarmi 'Non me lo sarei mai aspettato da te, cogliona' il che non gli do tutti i torti, ma quando ci vuole ci vuole.
Non mi ritengo una persona violenta, di solito sono molto razionale, ma la rabbia questa volta ha preso il sopravvento, il che da un lato non è stato malvagio schiaffeggiare quella gatta morta.
Sospiro.
Il bussare della porta mi fa rizzare sulla sedia. Mia madre è arrivata. Mi aspetto sicuramente una strigliata da parte sua, e forse questa volta me lo merito.
Il mio professore si appresta a pronunciare un «Prego, si accomodi.» e così mia madre entra nell'angusto breviario, squadrando per bene dove sta mettendo piede, arrivando alla mia persona, accennandomi un sorrisino e poi rivolgersi completamente verso Mr. Carriage.
Mi sarei aspettata un 'Salve' o un 'Buongiorno, cosa ha combinato mia figlia questa volta' ma mai e dico mai un «Che cazzo ci fai qui David?!»
Mi giro verso mia madre - non credo di averla mai sentita pronunciare una parolaccia - e gesticolo. Il prof ancora imbambolato.
«Lo conosci?» domando incredula, lei si gira verso di me interrompendo il probabile flusso di pensieri che le stavano logorando la mente e «Si cara, ti presento David Carriage, tuo legittimo padre.»
Faccio una risata nervosa e poi buio.
Le luci sono accecanti e corruccio la fronte per la troppa luminosità.
Apro prima un occhio e percepisco l'aria infrangersi sulla mia faccia, questo dovuto al ventaglio che mia madre sta facendo svolazzare «Per quanto sono svenuta? Ore?»
Mia madre guarda l'orologio «Nah, neanche cinque minuti.» ah.
La guardo male e mi siedo elegantemente «Raccontami questa storia adesso, sono stanca delle tue bugie.»
Lei sospira e guarda il mio prof, o adesso è meglio nominarlo 'mio padre', questo mi fa molto senso.
Loro prendono posto di fronte a me e lei mi guarda nervosamente, la paura nei suoi occhi improvvisamente scuri, invasi da pensieri «Avrai sicuramente notato che tuo 'padre' non è affettivo nei nostri confronti,mh?»
Io sbuffo una risata «Ma davvero?» chiedo ironicamente. Mi prende per il culo o cosa?
Lei alza gli occhi al cielo ed ignora il mio commento da zitella bisbetica e acida «Ero giovane, avevo più o meno compiuto i ventitré anni ed ero già promessa sposa di tuo padre. I miei genitori mi avevano concesso a lui perchè essendo due famiglie ricche avrebbero potuto far aumentare gli affari e soprattutto la storia sarebbe importata a mezza contea,» sospira passandosi una mano in faccia.
«Io non lo amavo, trovavo fare questa cosa disgustosa perchè come la ragazzina che ero credevo nel vero amore e quelle baggianate lì!»
«Chi non ci crede?» sopraggiunge David.
«Esattamente.» mi sorride nervosamente «David era il migliore amico di tuo padre e quando ci conoscemmo nacquero scintille, il così detto colpo di fulmine!» sorride malinconica «Non ho mai comunque tradito Colin, almeno non dopo il matrimonio.»
«Aspetta, che significa?»
David gonfia il petto e «Non me ne pento affatto delle mie scelte, mia cara Kathleen, io corteggiai a lungo tua madre e la supplicai varie volte di non fare il grande passo e di lasciare tutto per stare con me, però mi accontentavo anche di quelle notti dove consumavamo, perchè dalla prima volta in cui l'ho vista è scattato amore da parte mia, che a lungo andare si è rafforzato.»
Corrugo lo sguardo «E perchè non lo hai ascoltato scusa?» chiedo a mia madre, sempre più incuriosita dalla piaga che sta prendendo la storia.
«Mia madre aveva scoperto dei miei sotterfugi e mi minacciò di togliermi tutto, avevo paura ed ero solo una ragazzina stupida. Decisi quindi che era ora di finirla con David perchè tra me e lui non poteva esserci un qualcosa di solido in futuro e perchè la sua posizione sociale in confronto alla mia equivaleva a quella di una carota, non esisteva, quindi i miei genitori non avrebbero mai approvato.»
«E tu? Sei stato così stupido da lasciarla andare?» chiedo a David e lui scuote mestamente la testa «Assolutamente! - dice solenne - Ho tentato fino alla fine.»
«Quindi?» chiedo interessata.
«Qualche giorno dopo aver chiuso i rapporti con David cominciai a sentirmi male e in più l'ansia si faceva sentire, era arrivata la data del matrimonio. Il giorno prima delle nozze scoprì di essere incinta. Lo comunicai subito al tuo vero genitori e ne stavo uscendo pazza!Non sapevo cosa fare.»
«Io le avevo chiesto di venire con me in Canada, a ricominciare una nuova vita, non mi ascoltò.»
«Non ti ascoltai perchè non potevo rovinarti la vita in quel modo!Non avevi un lavoro ne una cosa e avresti avuto due persone sulle tue spalle. Non si poteva fare, ne eravamo consapevoli!»
Lui sospira ma non ribatte, evidentemente a conoscenza delle parole veritiere.
«Bensì Colin lo scoprì immediatamente, che ero incinta del suo amico - indica il prof - mi insultò talmente tanto ma non ne fece parola con nessuno e non mi toccò, mai e poi mai.»
«Non avete mai fatto sesso?» chiedo io sbalordita e lei annuisce impetuosamente.
«Gli facevo schifo, gli avevo messo le corna con il suo migliore amico. Ero una persona orribile, ma io lo amavo.» parla tranquillamente, come se il suo vecchio amante avesse i tappi nelle orecchie.
«Tuo padre - fa virgolette - mi disse che non avrebbe mai voluto instaurare un rapporto con te, è per questo che è sempre stato schivo e freddo. E' sempre stato questo il motivo di cotanta inespressività nei tuoi confronti. E nel mentre tu crescevi, io ancora scottata e diventata una stronza e lui deciso in quello che faceva. Io che puntavo che almeno tu fossi perfetto e sempre io quella che sbagliava tutto.» qualche lacrima calda scende dai suoi occhi.
Vorrei alzarmi ed asciugargliele, sussurrandole che va tutto bene, adesso ho capito le motivazioni e posso semplicemente perdonarla, ma comunque David mi precede, le stringe la mano e le porta via un'emozione dalla guancia.
Li guardo, si sono chiusi nella sua bolla e sono ancora così affiatati a distanza di anni.
«Non ho mai smesso di pensarti Arline, mi sei entrata dentro e non sei mai più uscita. Anche quando mi sono sposato con la mia ex moglie, pace all'anima sua, ho sempre avuto te per la testa. Nonostante tutto, dopo la sua morte ho preso mio figlio, Zack, e siamo stati solamente lui ed io, abbiamo vagato tutto questo tempo per città e città fino a che il destino ci ha portato qua,» adesso anche lui ha le lacrime agli occhi «Significa che adesso è il momento di riprovarci.»
Scoppiano tutti e due a piangere ed io sorrido, ma mi sento comunque di troppo, esco furtivamente dall'ufficio e incontro Alex, evidentemente ha aspettato tutto questo tempo che io uscissi, che carino.
Sta per aprir bocca ma io lo anticipo «Non dire un cazzo perché adesso sono particolarmente emotiva e ti potrei strappare le palle, quindi abbracciami e basta.» lui sgrana gli occhi, ho sicuramente straparlato e quindi ha fatto fatica a seguirmi ma sembra recepire perché allarga le braccia e mi circonda, e Cristo, mi sento davvero tanto protetta in questo momento.
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Buonpollo!Scusate l'orario!
Questo è una sorta di regalo di Natale!
Vi aspettavate tutto questo casino?
E soprattutto, che ne pensate adesso del personaggio di Arline?
Ha avuto le sue motivazioni o ha trovato solo un modo per giustificarsi?
Lasciatemi un commentino ed una stellina!
We'll see soon <3
All the Love xx
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A Fantastic Goal
ChickLitIn una scuola superiore prettamente maschile, una ragazza, Kathleen Chelsea Darrison, lotta per la sua squadra di calcio. Alexander Chanex, capitano della squadra, cerca in tutti i modi di convincere il coach a lasciare un unica squadra. Kathleen, d...