Ansia: affannosa agitazione interiore provocata da bramosia o incertezza. In psichiatria, senso di apprensione simile all'angoscia.
In altre parole: preoccupazione persistente.
Ed è quest'ultima la sensazione che pervade il mio corpo da quando siamo tornati a vivere qui.
Mia madre ed io siamo sedute una di fronte all'altra, in attesa che qualcuna delle due faccia o dica qualcosa.
Capisco che è intenzionata a farlo quando si schiarisce la voce.
«Ti ricordi quella famosa discussione di quell'estate. L'estate in cui decidemmo di trasferirci a New York. L'estate che successe quel che successe?» interroga mia madre, io annuisco languidamente. Come faccio a non ricordare?
«Bene. Devi sapere che, quel periodo David si fece vivo, sotto forma di lettere. Le inviava continuamente, ma tuo 'padre' non aveva mai destato sospetti, fino a che un giorno, non le trovò. Erano numerose, dolci e disperate. Mi teneva al corrente di tutto quel che gli era e gli stava succedendo, ed io ero contenta nel sapere che ci amavamo ancora, nonostante il tempo e i fatti. Mi raccontava del suo bellissimo ometto, Zack, che stava crescendo, e secondo David doveva avere il diritto di incontrare la sua sorellastra.» prese un respiro tra una frase e l'altra.
«Sapevo che la conoscenza di Zack con te era solo un diversivo. Un modo per incontrare me. Non è un uomo egoista, se è quel che stai pensando. Ovviamente volle cercare di instaurare un rapporto con te, sei sua figlia! Ma comunque sapevo che, se l'avessi rivisto, non gli avrei mai più voltato le spalle per andarmene. Già una volta, e dolorosamente l' avevo fatto. Non avrei avuto il coraggio e la forza per compiere lo stesso gesto nuovamente.»
«Io non capisco perché stai ancora con Colin,» mi alzo i capelli in una coda, mi stanno cominciando a dare fastidio «Se ami David perché adesso non ti ci metti insieme?» domando esasperata.
La mia vita si sta trasformando in una serie tv.
Mia madre rilascia un sospiro «I tuoi nonni non sono molto facili da dissuadere.» si mette la mano sulla fronte, afflitta.
«Chi ha detto che lo debbano sapere?»
«Kathleen so che per te sembra tutto facile, ma non è così. Ci sono troppi accordi, troppi segreti. Non si può e basta. David deve capirlo.» esclama fiasca.
«E rinunci ad una vita, finalmente felice, per reggere ancora questo spettacolo con tanto di marionette? Mamma, apri gli occhi, così stiamo soffrendo tutti, non solo tu e David. Non pensi a me? Che non ho mai ricevuto affetto, sia da te che da Colin? Ti sei risvegliata tardi mamma, l'infanzia l'ho perduta. L'adolescenza ha fatto schifo. Solo Rosa è stata al mio fianco, solo lei. Non ho mia ricevuto un abbraccio da mio padre.» prendo una boccata d'ossigeno, sono sicuramente rossa in volto, sento le mie guance scottare.
«Ho vissuto nella menzogna da tutta la mia insulsa vita. Quindi per una volta ti chiedo, se ci tieni a me e a David, esci le palle e divorzia. Fanculo i nonni, fanculo Colin, che non vede l'ora di sbarazzarsi di noi. Il tuo lavoro ce l'hai, David fa il professore, non ci ,mancherà nulla.» concludo stanca.
Gli occhi di mia madre, lucidi come non mai, hanno qualcosa scritto dentro. Forse ammirazione?
Il silenzio regna intorno a noi. Non ci azzardiamo a fare nulla.
Io ho detto quel che penso, e non mi pento di nulla. Spero di averle aperto gli occhi e spero di averla indotta a scegliere una possibile opzione valida.
Due braccia mi stringono forte, facendomi ritornare alla realtà. Ero persa nei miei pensieri, tipico.
«Grazie, grazie di avermi perdonata. Grazie mille» mormora singhiozzando, la donna che mi ha dato alla luce, ed io mi limito ad abbracciarla il più forte possibile, facendole capire che io ci sono.
«Ti voglio bene mamma.»
***
«...E quindi le ho detto di risolvere perchè così sta solamente facendo soffrire tutti e di più.» concludo tutta la manfrina e Alexander rilascia un 'Wow!
«Già, direi che 'wow' è la parola perfetta.» finisco di sorseggiare la cioccolata calda che mi ha gentilmente offerto.
«Adesso veniamo a noi,» mi pulisco le labbra con il tovagliolino di carta «sapevi che Garreth aveva parecchi debiti legati al gioco?»
Alex sgrana gli occhi e quasi si strozza con il suo tea «C-cosa? Come lo sai?» mi chiede preoccupato.
«Tranquillo, Gween mi ha spiegato tutto e mi ha spiegato anche come gli ha fottuto un sacco di sterline. Ne sapevi qualcosa?»
«Può implicare la nostra possibile relazione?» domanda alzando un sopracciglio ed io scuoto la testa.
«Sapevo che stesse passando un terribile momento in famiglia ed in quel modo, tentando il caso e la fortuna riusciva a sentirsi leggermente meglio. Non mi accennava molto ed io non ho mai pensato che avesse tanto denaro dovuto. Poi, quando ha litigato con Gween mi ha raccontato ogni singola cosa. Caspita, settemila sterline sono davvero un mucchio di soldi. Non ci crederai Key, disperato era dire poco. La ama. Non può stare senza di lei. Non esce di casa da quel giorno, se non per andare a scuola.»
Io alzo gli occhi al cielo «Infatti ho visto come si da da fare, quando sta nei bagni o nei corridoi.»Lui sospira «Non è come sembra. Lo sai che Tiffany è un po'... un po' inopportuna ecco. Non badare a lei, Garreth non è così, lo conosci.»
«Sarà, comunque dobbiamo fare qualcosa, in modo tale che tornino a parlarsi e magari a fare pace, se Gweendoline vorrà.»
«Caspita, ci tieni a lei!» annuisce lentamente, rivolgendomi un sorriso spettacolare.
«Certo» asserisco senza pensarci «E' l'unica persona di cui io mi fida ciecamente.»
Susseguono attimi di silenzio e «Ti senti pronta? La partita è tra meno di tre giorni.» domanda cambiando discorso.
Annuisco mestamente «Si... sarà un po' dura senza Gween ma cercheremo di farcela, non è de-»
«Cosa? E perché non gioca? Voi siete inseparabili, figuriamoci in campo. Cosa mi nascondi Kath?»
Io alzo le sopracciglia, sorpresa.
Mannaggia alla mia boccaccia.
«Ehm... lei non si sente in vena di giocare, sai com è. Lo stress, la gravità e-»
«Kathleen. Cosa sta succedendo?» scandisce a denti stretti.
«GweenèincintadiGarreth»«Cosa hai detto?» corruga lo sguardo e si avvicina verso di me.
Io sospiro e «Gween mi dispiace!» dico alzando lo sguardo al cielo «Gween è incinta di Garreth.»
«Cosa?»
«E che cazzo, adesso ho parlato lentamente.»
«No ho capito, però wow.»
«Vedo che il tuo vocabolario si ferma a quella parola.» lo prendo in giro, ignorando lo sguardo truce che mi lancia.
«E Garreth? Non glielo vuole dire?»
«Si, io credo di si. Ha bisogno solo di tempo.» sospiro stanca «La mia vita è passata dall' essere noiosa e monotona ad una serie di drammi e problemi.»
Lui fa un risolino «Da quando hai incontrato me scommetto.»
«Odio le tue manie di protagonismo...» appoggio la testa sul tavolo «Basta tra tre giorni non avrò nemmeno più il calcio. Uccidimi per favore.»
Lui mi accarezza la cute e faccio di tutto per strozzare un gemito. Adoro chi mi tocca i capelli.
«Mi dispiace averti creato tutti questi problemi. Se tu non fossi così perfetta, probabilmente non mi sarei inna- infatuato di te... scusami davvero.» alzo lo sguardo ed incontro i suoi smeraldi ipnotizzanti.
«Sai, se sono qui evidentemente è perché io ricambio la tua sbandata, quindi non scusarti di nulla. Non mi hai creato problemi, o forse si» mi lascio ad una risata sincera «Ma cosa importa? Con te ho vissuto anche bei momenti, inoltre ho imparato ancora di più a conoscere me stessa e mi hai insegnato ad essere più affabile.» dico sincera, guadagnandomi un sorriso sincero.
Ci guardiamo sorridendo, sento le gote scottare e tutto quel che vorrei fare adesso è baciarlo. Ma devo aspettare.
Devo aspettare ancora tre stupidi giorni e che tutto finisca.
«Credo sia il caso che io vada, grazie per avermi ascoltata. Lo fai sempre tu.» i miei occhi fissi nei suoi «Grazie davvero.» gli rivolgo un ultimo sguardo e vado via.
Non posso sopportare la sua vista sulla mia persona. Ho resistito tanto, non posso cadere prima della scadenza.
Altri tre giorni mi ripeto. Posso farcela.
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Buonpollo!Aggiorno prima perchè siete F A N T A S T I C I.
Non so come esprimere la mia gratitudine nei vostri confronti.
Grazie per ogni commento, stellina. Grazie anche per ogni singola lettura.
Siamo a 4.5 k.
Davvero, il cuore mi scoppia di gioia.
Spero possiate apprezzare anche questo capitolo.
All the Love.
-M
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A Fantastic Goal
ChickLitIn una scuola superiore prettamente maschile, una ragazza, Kathleen Chelsea Darrison, lotta per la sua squadra di calcio. Alexander Chanex, capitano della squadra, cerca in tutti i modi di convincere il coach a lasciare un unica squadra. Kathleen, d...