Vodka or Whisky?
Kathleen's p.o.vA Londra fortunatamente stasera c'era un bel tempo.
Un leggero venticello ti si infrangeva sul volto, ma senza accenni di pioggia. Perfetto.
Gween mi aveva obbligata a venire a casa sua - di nuovo - per prepararci insieme.
Ovviamente andai, solo che ero già bella che pronta.
I miei capelli castani erano raccolti in una lunga coda di cavallo, in modo tale da non darmi fastidio. Forse li dovrei tagliare.Forse.
Comunque sia avevo scelto un abbigliamento abbastanza casual e comodo, d'altronde non dovevo far colpo su nessuno.
Infatti avevo indosso un semplice maglione color indaco, le mie inseparabili vans e uno skinny jeans nero.
Sul mio viso - troppo pallido - avevo applicato un filo di mascara ed una sottile striscia di eye-liner giusto per enfatizzare i miei occhi azzurri spenti.
Li odiavo.
Gween appena mi vide storse il naso.
Lei e i miei vestiti non andavano molto d'accordo ma cosa potevo farci?
Così con una scrollata di spalle entrai in casa e mi diressi immediatamente in camera sua,lei al seguito.
Sul suo letto aveva più o meno una quindicina di capi - tutti diversi tra loro - da scegliere.
Provai a dissuaderla e cercai di convincerla a mettersi la cosa più comoda che aveva ma niente da fare.
Era nata cocciuta e rimarrà tale fino alla fine dei suoi giorni.
Santo chi se la prenderà.
«Devo stenderlo K, capisci? Non posso mettere la prima cosa che trovo. La sua salivazione deve diventare peggio di quella di un cane.»
Io la guardo schifata e «Se la metti in questo modo è molto disgustoso. Non credo che in un bacio la presenza di molta saliva sia una cosa bella.» asserisco, guardando delle scarpe pericolosamente, vertiginosamente alte.
«Giusta osservazione.» mi risponde lanciando altre occhiate ai vestiti.
Guardo l'ora sul mio telefono e sono già le nove e mezza di sera.
«A che ora devono venire quegli idioti? Sono già le nove e mezza, ed io ho fame.»
Gweenny mi guarda con occhi spalancati e urla «Come possono essere già le nove e mezza dovrebbero arrivare a momenti ed io non so che cazzo mettere.» conclude, non prima che suoni un campanello.
Be' che dire, noi siamo ragazze molto fortunate.
«Valli ad intrattenere» mi sbotta contro e sono certa che il diavolo l'abbia appena posseduta.
«Okay okay, non c'è bisogno di agitarsi tanto.» dico e scendo al piano di sotto per aprire la porta.
Menomale che i genitori di Gween stanno anche loro fuori a cena.
«Buonasera raggio di sole.» dice quello che dovrebbe essere Garreth.Coglione.
Appena si accorge che non sono il 'suo raggio di sole' si gira verso l'amico - Alex - e «Cazzo amico mi sa che abbiamo sbagliato indirizzo.»
Incrocio le braccia al petto e sono indecisa sul ridergli in faccia oppure aspettare che gli risponda Alexander.
Scelgo la seconda.
«No, tranquillo Garry,lei è l'amica di Gween, Kathleen, non te la ricordi?»
Garreth - o Garry fate come volete - ci pensa un attimo su e «Ah si, quella di cui ci rompi le palle da mattina a sera.» ride.
Alexander spalanca gli occhi sorpreso o impaurito, ancora non l'ho capito, e fa una risata nervosa.
Non voglio sapere.
«Entrate, idioti.»
Io e la mia bontà.
Tutto questo per Gween.
Potevo rimanere benissimo a casa a farmi una maratona di The Orange is the new Black, invece mi ritrovo seduta tra due babbei.
«Quindi...Kathleen, dove sta Gween?» chiede G.
Io, che stavo tranquillamente masticando un biscotto, sotto lo sguardo attento - ma non giudizioso - dei due, mi ritrovo a rispondergli facendo una corsa per ingoiare.
«Sta in camera sua, a finire di prepararsi. Da quel che ho capito vuole fartelo diventare più duro della roccia quindi - gli do due pacche sulla schiena - mi dispiace per te.»
Noto sulle gote di Alex - non che lo stessi fissando - un accenno di rossore che mi lascia stralunata per un attimo.
D'altro canto 'Garry' scoppia a ridere, così tanto che deve tenersi lo stomaco, e forse non ha capito che non scherzo, ma che se vuole Gween può diventare una bomba di sesso vivente.
Con i suoi capelli corti biondi, occhi verdi da mozzare il fiato.
Fisico da modella nata, con le sue gambe lunghe e perfettamente dritte.Il suo viso privo di imperfezioni e sempre sorridente.
Non potrei mai essere invidiosa di lei, ma a volte mi soffermo a guardarla e ad ispezionarla minuziosamente. Non ha nulla che nessuno non vorrebbe. E' perfetta così com è, e si merita il meglio.
«Amico non scherz-» la voce della sopracitata ci interrompe. Mi interrompe. Che cosa odiosa.
«Scusate il ritardo!» urleggia la mia amica e mi volto a guardarla, così come gli altri due.
E' avvolta in un vestitino color ocra con le maniche lunghe in pizzo. Non è corto ma nemmeno lungo. Le gambe lasciate libere e ai piedi dei sobri stivaletti con un tacco - per fortuna - non esagerato. E' un vero schianto.
Se fossi lesbica me la farei di sicuro.
Anche Garreth la guarda estasiato, mentre Alexander le rivolge un sorrisetto di circostanza.
«Si può andare a mangiare adesso?» sbuffò attirando l'attenzione di tutti.
Non saranno di certo dei biscotti a sfamare il mio verme solitario. Inoltre non mangio cibo spazzatura da troppo tempo.
Uno dei tanti motivi è Rosa. Continua a ripetermi che sono schifezze e bla bla bla. Inoltre lei essendo vegetariana - poverina - continua ad inculcarmi metodi per farmi smettere di mangiare carne.
Come potrei dir di no ad una bella bistecca al sangue?
«Certamente.» articola Garreth con sguardo fisso su Gween.
Alexander mi guarda di sottecchi ma riesco a percepire il chiodo fisso nei miei confronti e non so perchè ma mi crea disagio.
Non sono abituata ad essere guardata dalle persone - escludendo quando sto in campo - e credo di non essere la persona più adatta a relazionarmi con un essere dotato di pene quindi mi limito puntare il mio di sguardo verso il telecomando, che,d 'un tratto è diventato il mio oggetto preferito.
«Mc Donald?» domanda Alexander ed io gli rivolgo subito tutta la mia attenzione.
«Sai Chanex da quando ti conosco, questa è l'unica cosa con cui concordo ciecamente.» dico forzando un sorriso a trentadue denti.
Vedo un Gweenny eccitata,forse per il mio comportamento più.. più tranquillo e Alex mi rivolge un piccolo sorriso timido, che mi fa scaldare il cuore.
Che cosa sto dicendo?
Cancellatevi tutto.
Adesso.
«Be' allora che aspettiamo?» grida galvanizzato Garreth.
Sarà una lunga serata.
***
Il viaggio in macchina è stato a dir poco divertente.
Ogni canzone che passava alla radio, io e la mia migliore amica ci mettevamo a cantare a squarciagola e i due ci guardavano spaventati.
Spaventati era come usare un eufemismo,ma si,avete afferrato il concetto insomma.
Quando invece ci siamo seduti a mangiare, be' lì è stato un po' più imbarazzante.
Il fatto che io mi sia strafogata non c'entra per nulla al mondo, fidatevi.
Comunque la situazione si è decisamente alleggerita quando Hendrick - cognome di Garreth - ha cominciato a spiegarci le sue strane teorie sul fatto che non esiste di mangiare patatine fritte senza maionese.
Io e G abbiamo concordato assolutamente,e a quel punto Garry ha proposto a Gween di essere la sua maionese.
Quel ragazzo o ha dei ritardi mentali oppure da piccolo ha sbattuto forte la testa.
Sono di più per la prima però.
Alexander invece era più propenso per il ketchup.
Ovviamente non cercai nemmeno di mordermi la lingua e lo insultai pesantemente.
Lui, tutto tranquillo e sorridente - come se gli piacesse esser insultato da me - mi rivolse un ghigno, si avvicinò - perchè purtroppo eravamo seduti vicini ahimè - e mi chiese «Tu sei la maionese, io il ketchup, ti va di formare la salsa rosa?»
La sua richiesta a sfondo sessuale era stata inusuale ed abbastanza imbarazzante,per tanto - per mantenere la mia maschera da dura - gli risposi «Se provi ad avvicinarti ancora di più, ti castro.»
Lui spalancò la bocca ed io gli sorrisi perfidamente.
Continuammo a parlare per un bel po'.
Gli occhi di Gween brillavano mentre intraprendeva una conversazione con il suo quasi ragazzo ed io sospirai.
A volte mi chiedevo che sensazione si provasse a piacere a qualcuno veramente e non solamente per i soldi o la 'fama'.
Odiavo quel tipo di persone e non mi facevo problemi a farglielo notare.
E' per questo che giravo solo con Gweenny la maggior parte delle volte.
Quando fummo sazi, pagammo - in realtà Garreth si offrì di pagare per tutti - ed uscimmo.
Una volta fuori, con una scusa cercai di lasciare il più possibile da soli i due piccioncini, così mi tirai dietro Alexander e gli dissi di andare a fare una passeggiata.
Lui mi guardò quasi con la mascella a terra,stupefatto direi ed io sbuffai.
«Allora vieni o no?»
Ti prego non rispondere con qualche allusione sessuale, pensai.
«Ehm, si eccomi.»
E' quello giusto.
Cavolate a parte, percorremmo quasi tutta Carnaby Street, con il vento che si infrangeva su i nostri capelli, provai un pizzico di freddo.
Quel poco però che bastò ad Alexander di togliersi il cappotto e mettermelo sulle mie spalle, prima che me ne rendessi conto.
Era un gesto davvero carino da parte sua e volevo davvero ringraziarlo, ma mi sentì un nodo alla gola e la bile mi faceva su e giù, così optai per un semplice sorriso, quasi intimo oserei dire.
Scorreva veloce il tempo stando accanto a lui.
Parlammo di tutto e di niente.
Mi raccontò della sua famiglia.
Aveva una sorella più piccola - Harriet - a cui voleva un mondo di bene, e viveva solo con sua madre, poichè il padre morì durante un incidente stradale.
Mi disse che nonostante tutto stava bene ed aiutava sua madre economicamente, gesto davvero nobile da parte sua.
Inoltre asserì il suo grande amore verso il calcio e sperava di diventare un calciatore vero e proprio e di ottenere un posto da attaccante al Manchester United.Io gli sorrisi e gli riferì la mia adorazione verso quella squadra. Lui fu contento di sapere che anche io ero una fan accanita e ci battemmo un - solidale - cinque.
Se voleva poteva anche essere simpatico.
Ma io non dimentico,cercai solamente di far passare una piacevole serata alla mia amica.
Non mi interessava Alexander e non mi interesserà mai.
Siamo due conoscenti con degli amici in comune che si frequentano, punto. Non dobbiamo diventare anche noi qualcosa.
Assolutamente no.
La serata finì briosamente bene.
Quando i due ci accompagnarono a casa - di Gween - ci dissero che ci avrebbero visto a scuola quel lunedì.
E quello sembrava tanto come un impegno.
Ed io li odiavo.
E soprattutto avevo paura di non riuscire più ad odiare Alexander Chanex.
---------------
Buonpollo!
Vorrei cominciare con un ringraziamento per il raggiungimento di 110 letture nonostante i pochi capitoli postati,siete meravigliosi!
Allora,come avrete potuto capire,in questo capitolo c'è ancora una Kath indecisa,spaventata dall'affezionarsi.Dall'altro lato Alexander che cerca in tutti i modi di parlare con lei - nonostante gli insulti -.
E vabbè poi c'è Gweenny che è una bomba sexy che vuole far morire Garreth ma dettagli.
Noi ci vediamo al prossimo capitolo!
Stellinate e Commentate.
All the Love!
STAI LEGGENDO
A Fantastic Goal
ChickLitIn una scuola superiore prettamente maschile, una ragazza, Kathleen Chelsea Darrison, lotta per la sua squadra di calcio. Alexander Chanex, capitano della squadra, cerca in tutti i modi di convincere il coach a lasciare un unica squadra. Kathleen, d...