Inside your eyes I can't see the Light
Kathleen's p.o.v
Credo che gli agenti atmosferici influiscano moltissimo sulla persona.
C'è chi con la pioggia diventa un anima in pena.
Chi con il sole si rallegra.
No non è una filastrocca.
Comunque io mi potrei classificare tra le persone che diventano anime in pena.
Odio la pioggia.
Nelle lunghe giornate di pioggia, anche gli istanti sembrano stanchi, scorrono con lentezza quasi a sussurrare al mondo la loro tristezza.
Quanta ragione aveva Stephen Littleword.
«Voglio giocare» biascico verso l'allenatrice che mi guarda esasperata.
«Darrison quante volte devo dirti che quando piove gli allenamenti saltano?» asserisce, ancora una volta.
Sbuffo e mi guardo intorno individuando Gweenny, che sta... parlando con un ragazzo dell'altra squadra?
Be' almeno lei riesce a rimorchiare.
Sbuffo nuovamente. Non sono buona a fare nulla.
Scruto le persone in corridoio.
C'è gente che guarda fuori la finestra, aspettando un accenno del sole.
La Reyson che per nulla turbata continua a parlare con Terry, nonostante non la stia ascoltando.
I ragazzi che parlano tra di loro e-«Ciao.» mi sussurra una voce roca facendomi saltare in aria.
Mi volto e trovo niente di meno che Alexander.
«Hai rotto le palle, non sai salutare come le persone normali?» sbotto esasperata.
Adesso capisco come si sente La Reyson quando la imploro senza sosta.
«Quindi vuoi che ti saluti.»
«Non ho detto questo idiota. Che vuoi comunque?» sputo velenosa.
«Be' pensavo che piovendo e saltando gli allenamenti potremmo anticipare le ripetizioni, no?»
Eh? Ripetizioni? Di che diavolo sta parlando?
«Quali ripetizioni?» domando confusa.
«Scienze.»
Ah, quelle ripetizioni.
«Ah, no.»
«In che senso no?»
«Nel senso che non voglio passare tutto il mio pomeriggio con te, voglio allenarmi.»
Una scusa più convincente la potevo trovare.
«Ma con la pioggia ci è vietato allenarmi KeyKey, lo sai meglio di me.»
Ho già detto di odiarlo?
«Senti coso come ti devo far capire che mi stai sul cazzo?»
Spero che adesso mi lasci stare,una volta per tutte.
«Anche tu non mi vai a genio, ma potresti sforzarti di poco? Mi servono davvero quei crediti.»
«E perchè dovrei fare io un favore a te, quando cerchi in tutti i modi di buttare fuori la mia squadra?
«Non lo so, carità?»
«La carità la mando affanculo insieme a te.»
«Te l'hanno mai detto che per essere una ragazza dici troppe parolacce?»
Si, mia madre. Insieme ad altri miriadi di insulti.
Non le va mai bene niente di quel che faccio.
Per lei dovrei eccellere in tutto.
Ma non eccello in niente. Solo a calcio.
Lei odia il calcio.
«A te hanno mai detto di farti i cazzi tuoi che campi cento anni?»
«Touche.»
Stavo per parlare nuovamente ma la voce della mia migliore amica mi interruppe.
«Key che si fa adesso? La Reyson ha detto che possiamo andare a casa, oh ciao Alex.» trillò in nostra direzione.
Apro bocca per rispondere ma «Ciao Gween,come va?»
Alzo un sopracciglio. Da quand'è che questi due sono diventati migliori amici?
«Tutto bene, Garreth mi ha chiesto di uscire, tutto per merito tuo!» sghignazza esaltata.
Garreth?
Che mi sono persa?
«Chi è questo Garreth?» chiedo a G.
«Il mio migliore amico.» risponde apatico Alexander.
Ah bene.
«Ah giusto, i coglioni vanno in giro a coppia.»Gweenny mi guarda male ed io alzo le spalle. Ma che ho fatto?
«Senti non è che se ti gira male devi essere scorbutica con tutti, porca puttana.» sbotta Chanex, lasciandomi di sasso. Ma mi ricompongo subito.
«Guarda che i calmanti sono ancora in commercio eh!»
«Io ci rinuncio.» asserisce,prima di andare via.
Mi volto verso la mia amica e ritrovo il suo sguardo puntato su di me.
Ultimamente la gente non fa che rompermi, è più forte di me tenere a freno la lingua, e so che la maggior parte delle persone non mi sopporta proprio per questo ma odio subire, in più la mia lingua è troppo biforcuta.
«Cosa c'è che non va in te?»
Non rispondo.
So che la cosa giusta sarebbe seguire quell'idiota e chiedergli scusa - cosa che non farò mai - perciò può anche sognarselo.
«Insomma Kath, perchè non vuoi dargli un occasione. E poi si tratta dei tuoi interessi! Ti deve solo fare delle dannate ripetizioni di scienze!» sbotta alzando le mani al cielo.
Mi ritrovo a boccheggiare «Ma Gween, lui è il nemico.» dico come scusante.
«Mi sono rotta le palle K. Trovi sempre un pretesto per allontanare le persone. Non si basa tutto sul calcio, devi studiare, devi andare avanti anche con altro, non puoi solo pensare alla palla. Se non ti muovi a cercarlo e cominciare subito con scienze esco dalla squadra.» conclude,seria.
Mi ritrovo a spalancare gli occhi, impaurita.
Conoscendola sono totalmente sicura che lo faccia, quindi, senza nemmeno risponderle mi volto e comincio a correre, cercando di raggiungerlo.
Per mia fortuna non è molto lontano e riesco ad avvicinarmi senza problemi.
«Alexander aspetta!»
Nessun cenno di vita.
«Alexander!»
Zero.
«Chanex, cavolo, aspettami.» lo fermo prendendolo dalla spalla.
«Sei venuta qui per insultarmi ancora?» sputa rabbioso ed io sono già pronta a rispondergli male ma mi mordo la lingua.
«Ti chiedo scusa per prima, non so relazionarmi molto bene con le persone,» faccio una smorfia di disgusto «e visto che non dobbiamo allenarci, ne devo pulire il vostro spogliatoio possiamo andare a casa mia, no?»
Non è stato così male chiedere scusa.
Lo farò più spesso.
Lui prende un bel respiro e «No.»
La mia mascella potrebbe atterrare al suolo.
«Che significa no?»
«Chiedimelo più gentilmente.» asserisce incrociando le braccia al petto.
Rettifico, non chiederò mai più scusa.
Nonostante tutto sbuffo e «Ti andrebbe di venire a casa mia adesso, per favore?» digrigno i denti. La forza di prenderlo a mazzate si sta facendo sentire.
«Si» confuta, con tanto di sorriso smagliante.
Se non fosse così odioso probabilmente lo guarderei con occhi diversi, insomma intendo che, non è che sia un brutto ragazzo - sarebbe tutto più facile - anzi, il contrario.
I suoi occhi di un verde rigorosamente troppo abbagliante, occhi contornati da ciglia più lunghe delle mie tra poco, le labbra carnose ma non troppo e capelli corvini sbarazzini.
L'unica pecca è il suo essere provocatore, ma con me può anche fare sonni tranquilli.
Insomma per non farla lunga è il sogno di ogni essere vivente, maschio o femmina che sia.
«Ti sei incantata per la mia troppa bellezza?»
L'avevo detto io che provocava.
«No stavo pensando a quanto fossi stupido.»
«Se dobbiamo ricominciare con gli insulti preferirei andare.»
Sbuffo, tende al vittimismo questo ragazzo.
***
Ed io che pensavo fosse stata una tortura.
Invece mi devo ricredere.
Parla fluidamente, non si intoppa mai, cosa sorprendente.
In più sembra affascinato da ciò che spiega.
«...Formano facilmente legami idrogeno sia con se stessi sia con altre molecole. I più leggeri tra gli acidi carbossilici, fino a 3 atomi di carbonio, sono composti solubili in con odori pungenti; i successivi sono liquidi oleosi con un alto punto di ebollizione. Al crescere del peso molecolare, gli acidi carbossilici diventano solidi cerosi bassofondenti. Insomma son- Kathleen?Mi ascolti?»
Le sue affusolate ma lunghe dita mi schioccano in faccia, in modo tale da attirare la mia attenzione su di lui.
«Eh?Si si, diventano solidi cerosi.» articolo. Sento le mie guance accaldarsi, cosa che non succede da quando ero bambina.
Riprenditi donna.
Non pensare a quelle mani.
Quelle dita.
«Be' si.. giusto. Credo sia abbastanza sufficiente per oggi, in più devo andare a lavorare tra poco, quindi credo sia ora che io vada.» strascica, guardando il suo orologio.
Mi volto verso il mio, appeso al muro color indaco. Le sette e mezza.
E' davvero passato tutto questo tempo?
Wow.
«Uh..si se vuoi andare. Cioè si, devi.» balbetto.
In risposta mi sorride e raggruppa tutti i suoi appunti e libri.
Mi alzo dal letto per accompagnarlo alla porta.
«Be' è stato un piacevole pomeriggio.»
Vorrei che lo fosse stato anche per me.
«Si unico ed emozionante.»
«Bene,vedo che la tua maschera da stronza è ceduta solo per un paio di ore, be' ci possiamo lavorare.» dice quasi tra se e se.
«Eh? Che significa scusa?»
«Niente, ti auguro una buona serata.» dice in fretta e poi esce dalla porta principale.
Che ragazzo strano.
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Buonpollo!
Allora,in questo capitolo abbiamo visto una Kathleen troppo spocchiosa e viziata,cosa che a Gween,delle volte,fa saltare i nervi.
Infatti lei cerca sempre di farle capire che esistono cose più importanti del calcio,la la sopracitata proprio non riesce a capirlo,o meglio,non vuole capirlo.
Anche Alex,per quanto sia stronzo (con motivazioni) si è rotto del suo comportamento,ma è determinato a capirci di più.
Per il resto spero vi siate fatti due risate!
Stellinate e Commentate.
All the Love!
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A Fantastic Goal
ChickLitIn una scuola superiore prettamente maschile, una ragazza, Kathleen Chelsea Darrison, lotta per la sua squadra di calcio. Alexander Chanex, capitano della squadra, cerca in tutti i modi di convincere il coach a lasciare un unica squadra. Kathleen, d...