9.

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Jake pov's.
"Vi devo parlare, ma non qui." disse spostando lo sguardo da Elis a Trevis.
Andrew non spuntava così all'improvviso, lui e il cugino di Trevis, Bhe non proprio cugini, ma una cosa del genere.
"E dove vuoi andare?" gli chiese Trevis.
"Andiamo a casa mia." disse andando verso il bosco che distava 5 minuti dalla scuola, noi decidiamo di andare con la macchina di Trevis.

"Allora? Che ci devi dire?" dissi appoggiandomi al muro, affianco a me, c'era il divano con Mike, Bret, Elis e Alexis, mentre su un altro divano c'erano Mery, Andrew, e Trevis.
"I Nomadi sono arrivati qui perché sono venuti a sapere della bashee." disse puntando lo sguardo su di Elis.
Aspetta aspetta aspetta, come faceva a sapere che Elis era l'ultima banshee?
Stavo per domandare come facesse a saperlo ma Alexis mi precedette.
"E come fanno a sapere che lei e l'ultima banshee?"
"Tutti abbiamo sentito il suo urlo." disse e indicò Elis che si mise seduta con i gomiti sulle ginocchia.
'Ah giusto, volevano conoscerla perché lei e la banshee che uccide tutti senza rimorso o sensi di colpa' pensai ironico.
"Ma se io fino a qualche giorno fa non sapevo neanche cos'era una banshee!"disse Elis agitandosi, un attimo dopo gli squillo il cellulare, lei subito stacco la chiamata. Ma dopo 5 minuti torno a squillare, lei stava per rifiutare ma Andrew la bloccò.
"Rispondi, è fastidioso." gli disse, lei si alzò e uscì fuori al balcone.

"Dovete proteggere Elis, lei e molto speciale, più di quanto pensate, lei non ha i poteri di una semplice Banshee, lei ha molto di più, tutti vorranno una come lei in un branco, ritenetevi fortunati." affermò Andrew.
"I Nomadi si aspettano che lei abbia già acquisito tutti i suoi poteri, vogliono che lei si unisca a loro, per facilitare il loro 'lavoro' come la banshee Alicia. " continuò Andrew.
"Cosa? No, non lo permetterò." dissi guardando tutti, erano d'accordo con me.
Dopo un po tornò in salotto, rimase in piedi, ascolto suo battuto ed era leggermente accelerato gli lessi nella mente, aveva litigato con la mamma perché gli aveva detto che stava via altri 2 giorni, come fa un genitore a lasciare completamente da sola la figlia minorenne?

Dopo varie chiacchiere tutti decidiamo di tornare nelle rispettive case, cosi salutiamo Andrew e lui ci fece un occhiolino.
Tutti salirono in macchina e Trevis accompagnò tutti a casa, quando arrivò  fuori casa di Elis lei scese e come sempre salutò tutti, scesi anche io ma mi sentii una mano afferare il mio polso.
"Andiamo non avrai preso sul serio le parole di Andrew." disse Mary con voce scherzosa, io guardai il resto del gruppo e posai lo sguardo su di Trevis.
"A domani." lasciai la presa di Mary e lui partì.
Mi arrampicai sul l'albero di fronte alla sua camera, Mi aggrappai al tetto e con un movimento agile entrai.
"Jake! Esistono le porte sai?" ed eccola li, sul suo letto a due piazze con una coperta rossa.
Mi sdraio affianco a lei non per qualcosa, ma questo letto e comodissimo.
"Brutto cane bagnato, giù dal mio letto!" provò a spingermi con quelle sue piccole braccia, ma essendo un lupo mannaro fu tutto inutile.
"E inutile non mi muovo, non ci riesci." gli dissi e lei si arrese dopo un sospiro fastidioso.

"Non pensavo di...di entrare a far parte nel mondo dei lupi mannari o dei vampiri o di qualunque creatura sovrannaturale, tutto in una frazione di secondo." disse sospirando guardando avanti a se, poi riporto lo sguardo su di me, quando riporta quello sguardo su qualcosa o qualcuno sembra che analizza nei minimi dettagli il soggetto, come se fosse la prima volta che lo vedesse.
"Come sei diventato un lupo mannaro?" esitò ma forse lei non sapeva che questa domanda e un po riservata, ma decisi di dargli comunque la risposta alla sua domanda.
"Hai presente quando avevi visto quel morso sulla mia mano?" gli domandai mostrandolo il morso sul dorso della mano.
"S-si lo ricordo." annui e continuai il mio racconto.
"A 16 anni non conoscevo ancora il mondo dei lupi mannari, non sapevo che lo era mio padre, oppure Robert o Mike, comunque a 16 anni mi ero ammalato di leucemia, dopo aver passato mesi sulla clinica per la cura, un giorno in dottore disse che la leucemia era peggiorata, e che..che non avevo chance." la feci breve cosi presi una pausa, lei era paralizzata di certo non si aspettava una cosa del genere.
"Quando arrivo la mia ora, mio padre decise di mordermi, cosi dopo un po diventai un lupo mannaro.
Guardami Elis, sono un mostro, preferivo morire che diventare così." le dissi.
"NO! Jake, tuo padre non aveva scelta, non ti avrebbe mai lasciato morire!"
mi disse.
"Si forse e vero non voleva farmi morire, ma io non volevo essere questo!" mi trasformo e mi avvicino a lei. Si tiro in dietro osservai i suoi occhi e c'era una sfumatura di terrore.
"Ti faccio paura piccola Elis?"
"No Jake, non mi fai paura." mi rispose.
Forse lei era l'unica.
Torno di nuovo normale e mi sdraio di nuovo affianco a lei.
Per scaricare tutta la tensione che si era creata attorno a noi.

decidiamo di fare un gioco ovvero di parlare di noi ed inizio prima lei.
"Allora mi chiamo Elis Williams ho 17 anni, sono di Londra ed sono figlia unica.
Fino a una settimana fa la mia vita era normale, classica vita da adolescente, studiosa, uscivo solo il sabato e la domenica, avevo solo una amica di nome Brianna ma ora e divetata una pecorella di Britney.
Sono una Banshee speciale e poi bho." finì facendo uno sbadiglio, racconto molto breve, a questo punto e arrivato il mio turno.
"Sono Jake Collins, ho 19 anni, sono un lupo mannaro, la mia famiglia sovrannaturale e composta da mia madre, mio padre e mio fratello, sono molto popolare a scuola e sono stato bocciato al 3 anno, poi..." non sapendo più cosa dire mi giro verso di lei e la vedo dormire, con la testa girata verso di me, quando dormiva sembrava cosi libera, e spensierata, il suo mondo e stato capovolto da cima a fondo. Osservando la sua tranquillità mi lascio afferrare anche io dal sonno.

Spazio me
Uau Jake ed Elis senza litigare che dormono insieme.
Dovevo aggiornare a 5 stelline quindi AMATEMI.
Lascuate qualche 🌟🌟🌟

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