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"E allora? Cosa c'è di strano?" mi domanda Alexis. Gli stavo raccontando la mia visione.
"Improvvisamente gli occhi del ragazzo si aprono, erano di un verde acceso." Non riesco a dimenticare quei occhi verdi che si aprono.
"Da mettere i brividi." disse appoggiando i gomiti sul tavolo della mensa.

Non avevo mangiato nientr come al solito, solo un Kinder buono per non sbattere per terra.
"Perché non mangi proprio?"
"Ahh non ti procurare tra una settimana arriverà il ciclo e inizierò a mangiare tanto." dissi.
"Va bene, ma mangia che stasera abbiamo l'allenamento." dice la ragazza di fronte a me.
Oddio mi ero dimenticata......

Appena suona la campanella io e Alexis ci dirigiamo nelle nostre rispettive classi.

Le altre ore passarono più noiose delle altre, avevo un mal di testa provocato dalla prof di Metematica.
All'uscita solo quando misi piede fuori alla porta della classe mi ricordo di Jake, io e lui dovevamo andare a Wembley dalla strega.
Oddio... Mi ero dimenticata.
Esco dalla scuola lo vedo appoggiato Alla sua macchina con lo sguardo tra gli studenti.
Appena lo raggiungo mi scruta con attenzione.
"Avanti sali che siamo in ritardo." chiese.
"per te è sempre tardi" dissi salendo in macchina.

Con Jake che andava ad alta velocità nonostante i miei tentativi di farlo andare piano, non ci mettemmo molto.
La casa si presentava come qualche settimana fa, grigia con tutte le luci spente.
"Non la ricordavo così." disse Jake bussando alla porta.
"Jake, fratello." esclamò il nipote di Amelia. Perché veniva sempe lui ad aprire.
"Mark." disse lui dandogli un cinque.

Ci fece andare in saletto dove c'era Amelia.
"Ragazzi cari, come posso aiutarvi?" chiese cordiale Amelia.
"Ci servono dei bracciali contro lo strozza lupo." disse Jake.
"Oh si, ehm.. Vado a prenderli quanti ve ne servono?" disse la strega guardandoci.
"una decina." disse anche se noi eravamo sette...
"Perché dieci?" gli domando in un sussurro.
"Per precauzione." rispose.

"Che fate in piedi accomodatevi." Mark ci indicò il divano.
Jake si siede sul divano abbastanza grande con un'isola, era di pelle color crema.
Mi siedo anch'io sulla punta del divano.
Amelia tornò con alcuni bracciali di pelle neri, ed uno in particolare rosso.
"Eccoli qui." disse La strega sedendosi avanti a noi e porgendoci i bracciali. Poi prese quello rosso e me lo pose.
"Tieni, questo è per te, e conto il bottom d'oro, caso mai ne avessi bisogno." disse io lo presi e con un sorriso cordiale ringraziai. Sentivo lo sguardo di Jake bruciarmi addosso, ad ogni mimino movimento. Come sempre insomma.
Mark spunto in salotto con un vassoio con dei bicchieri sopra, poggiandoli sul tavolo che distanziava me e la strega, passiamo il tempo parlando del più e del meno, concentrando l'attenzione sulla famiglia di Jake.

Prima di andare Amelia sussurro qualcosa nell'orecchio di Jake, poi si alzò e mi saluto con un bacio sulla guancia.
Saliti in macchina Jake era silenzioso.
"Cosa ti ha detto?" gli domando.
"Niente, tranquilla" rispose subito. Forse si aspettava che io gli facessi quella domanda.
Quando metto le mani nelle tasche del mio giubbotto di pelle mi rendo condo del bracciale.
Lo caccio fuori e lo guardo attentamente.
Rosso semplice, liscio fatto di pelle, con due bottoni per abbottonarlo.
Chi sospetterebbe che questo bracciale avesse un potere?
Mi accorsi che Jake mi guardava, prese il bracciale tra le mani e inizio a fissarlo attentamente.
"Carino." disse porgendolo di nuovo a me.
Poi mise in moto e inizio a correre di nuovo.
Ignorando incroci e semafori.

Arrivati in città non mi accompagna a casa, prerende direttamente un'altra strada che porta sul corso principale di Londra.
"Dove mi porti?" gli domando abbasando il volume dello sterio.
"A mettere qualcosa nello stomaco." disse sospirando.
Lo guardo, aveva una mano appoggiata sulla posta che sosteneva la testa. Dall'aria infatti noto che sembra stanco, oppure scocciato.
"Che c'è? Ti scocci?" dico.
"No, Sono solo stanco." disse continuando a guardare avanti concetrandosi sulla strada.
20 minuti dopo si fermò avanti a un pub.
All'interno il pub era calmo e c'era un forte odore di frittura che stuzzicava la mia fame.
Quando ci sedemmo un cameriere prese i nostri ordini, io ho ordino un semplice panino con bacon e lui solo una redbull, mi chiedevo il perché di una semplice bevanda, era un lupo mannaro dovrebbe mangiare di più.
"Non mangi?"
"Ho già pranzato prima" rispose alla mia domanda cacciando una bottiglia di acciaio. E li capì che c'era del sangue dentro. Quindi è venuti qui solo per me?
"Ah, capito." dissi.
Aspettavo il panino con ansia, ero nervosa ma non so il perche.
"Non posso attaccare vampiri a stomaco vuoto." affermò e mi scappo una risata.
"Non vedo l'ora." dissi.
"Mhh qualcosa mi dice che se ti chiedo di rimanere a casa non mi daresti ascolto." dice e nel frattempo il cameriere posò il panino sul tavolo e la redbull avanti a Jake che la apre con molta facilità.
"Mi conosci bene." dico addentando il mio panino.
Voleva che io rimanessi a casa?
"Dopo abbiamo gli allenamenti." disse guardando il tempo fuori dalla finestra.
"Si." dissi e mi venne in mente gli ultimi allenamenti quando Jake venne trasformato in vampiro...
"Non riesco a leggerti nel pensiero." disse avvicinandosi mettendo i gomiti sul tavolo.
"Immagino che frustrazione non poter leggere nella mia mente." dico.
"Non puoi capire quanto." disse e io scipoiai a ridere, insieme a me anche lui... Quant'è bello qual sorriso spontaneo?

Jake mi riaccompagnò a casa dicendomi che tra un'ora e mezza avevamo gli allenamenti.
"Elis sei a casa?" mia madre sbico dalla cucina.
"Si, ora sono tornata." dico.
"Ti ho firmato l'autorizzazione del viaggio che farai a gennaio." disse mentre sistemava delle pentole nel cassettone.
"Va bene grazie." dico dandogli in bacio sulla guancia ritirando l'autorizzazione mettendola nello zaino.
"Chi è quel ragazzo che ti accompagna sempre a casa?" mio padre fa ingresso nella cucina.
"Ehm E-e Jake un mio amico, ma come fate a saperlo se non ci siete mai?" questa volta le parole non mi uscirono con nessuna nota triste.
"Le telecamere piccola." disse mio padre.
"Ah." risposi.
" esci con questo tuo amico?" domanda Mia madre.
"N-no ma che dici."
Io e jake? Ma no.. Lui non la pensa così.

Salgo nella mia stanza e mi preparo per gli allenamenti mettendomi una semplice tuta dell'adidas nera.
Poi decisi di passare un po' di tempo sui libri fin quando non mi chiamasse Jake. Dovevo mettermi al pari con lo studio, ma le parole di mia madre mi fecero riflettere, avanti ai miei occhi iniziarono a formarsi flashback di Jake, di tutte le volte che mi è stato vicino, di tutte le volte che mi ha salvato la vita, la sua arroganza, e il suo menefreghismo mi fanno salire i nervi, ma il fatto che lui è sempre vigile su di me anche se io non me ne renda conto certe volte, mi fa pensare molto...
Ma in fin dei conti credo di provare qualcosa per lui... non voglio definirmi innamorata, ma allo stesso tempo vorrei confermare i miei sentimenti.
E lui? E lui cosa pensa?

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Capitolo non pieno di emozioni, o forse si? Elis si rende conto che prova qualcosa per Jake, ma Jake? Prova lo stesso per Elis?
Da scoprire nel prossimo capitolo.

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