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Un profumo di muschio bianco iniziò a invadere le mie narici, sentivo dei lievi respiri che finivano sulla mia fronte e sapevano di menta, sentivo anche una mano salda sul mio fianco, quando aprì gli occhi mi ritrovai avanti un petto muscoloso, alzai la testa e vidi Jake dormire, era una sensazione strana averlo così vicino. Mi sentivo al sicuro.
Come siamo finiti per avvicinarci così?
"Vuoi un autografo oppure una foto?" disse aprendo gli occhi.
"Da te, non di certo." dissi allontanandomi da lui.
Un attimo dopo squillò il telefono di Jake, lui lo prese e rispose.
"Mary." pronunciò e poi uscì dalla mia camera.

Jake sembrava avercela con il mondo intero, quando prima mi ha raccontato della sua storia, mi ha stupita, lui non voleva diventare così ma non guarda il lato positivo ovvero avere dei vantaggi tipo curare le ferite, i sensi amplificati e cose varie.
Io non vedo l'ora di scoprire i miei poteri. Vorrei tanto saper leggere nel pensiero, prima o poi ci riuscirò.

Jake torno in camera mia e mise il telefono in tasca, e si appoggio sulla scrivania con le braccia incrociate al petto.
Di punto in bianco mi venne da fargli una domanda
"Come faccio a leggere nel pensiero?" mi alzai dal letto e mi avvicinai con le mani nella tasca della felpa.
"Allora, devi svuotare la tua di mente, poi ti devi porre una domanda, mi fissi negli occhi e cerchi la risposta nella mente mia mente.
Le prime volte sara difficile farlo, poi diventerà facile come bere un bicchiere d'acqua." disse, e in quel momento svuotai la mente e mi posi la domanda:
"Di cosa hanno parlato prima Jake e Mary a telefono?"
"E inutile con me, dalla mia mente non usciresti viva." affermò ma io non diedi ascolto a quelle parole rudi.
Dopo un po ebbi la mia risposta.
"Cosa? Mary ti ha chiesto di uscire?" dissi ma un attimo dopo un po mi venne un capogiro.
"Stai sanguinando Brontolo." disse sostenendomi con una presa salda al braccio, mi aiuto a sedermi sul letto e poi andò in bagno a prendere dei fazzoletti per il sangue che colava dal naso.
Mary aveva chiesto a Jake di uscire, di solito non si faceva il contrario?

"Ed ecco qui il secondo dei tuoi poteri." disse tamponando con il fazzoletto il sangue dal naso.
"Dobbiamo avvisare gli altri." dissi.
"Lo faremo domani." rispose.

La sveglia iniziò a disturbare il mio riposo. Poco dopo mi alzai e mi feci una doccia e indossai un felpa bianca un jeans nero e le adidas.
Presi lo zaino e scesi di casa, non feci neanche colazione, non avevo tanta fame.
Arrivai in tempo a scuola e trovai i miei amici al solito posto cosi dopo averli raggiunti la campanella suono dopo pochi minuti,
"Che materia avete?" domandò come al solito Robert.
"Algebra." dissi, in questo corso c'ero solo io, non conoscevo nessuno, tutto per via di mia madre.
Mike e Jake avevano italiano, Alexis e Robert inglese e Mary spagnolo, ci organizziamo per vederci a mensa e ognuno andò per la sua strada.
Entro nell'aula di Algebra e occupo uno dei ultimi posti come il solito.
La lezione iniziò in ritardo per via della prof, immersa nel prendere appunti non mi accorgo che affianco a me si siede un ragazzo dal colorito  pallido, con capelli rossi brizzolati e dei pozzi marrone scuro.
"Scusami era occupato?" domandò.
"No, non preoccuparti." dico ritornando con l'attenzione alla lezione.
"Piacere sono Archie Andreus." disse dandomi la mano, io ricambiai il piacere pronunciando il mio nome.

La lezione passò subito tra le mie risate soffocare causate da Archie, mi ha raccontato che e nuovo e si e  trasferito qui per il lavoro del padre e molto simpatico, di solito non lego cosi presto con le persone ma con lui si.

Tutte le altre ore passarono normalmente, una più noiosa dell'altra, dopo aver fatto Educazione Fisica mi sono fatta una doccia per via del sudore, i ragazzi mi stavano aspettando da un quarto d'ora in mensa.
Il tragitto tra la mensa e gli spogliatoi femminili sembrava il deserto del Sahara non c'era nessuno ma io non avevo paura di rimanere sola, tanto sono nata sola.
A distrarmi dai miei pensieri furono dei passi che sentii dietro di me, mi girai di scatto e ai miei occhi sembrò tutto normale e tranquillo, mi rigiro in avanti e accelero il passo, dovevo andare in mensa, forse mi stavo solo impressionando, quando girai l'angolo per il corridoio della mensa un ragazzo che aveva più o meno la mia età occupò il mio campo visivo.
"E così tu sei Elis, la banshee di cui tutti parlano." disse avvicinandosi pericolosamente, e vidi che in mano teneva una siringa con un liquido giallo all'interno.
Capì in un millesimo di secondo, gli tiro un pugno in faccia ma lui mi blocca le mani.
Gli do una ginocchiata nelle cosiddette parte basse, lui si piega in due per il dolore e colgo l'occasione per scappare. corsi il più che potevo nascondedomi dietro uno scaffale grande da coprirmi.
"Devo prenderti con la forza?" improvvisamente apparve avanti a me.
"Se proprio devi." dissi e in quel momento mi venne in mente l'urlo che potevo emettere, i ragazzi lo potevano sentire, così presi molta aria e emisi un urlo molto forte ma si spezzo subito perché il ragazzo mi iniettò nelle vene del collo il liquido della  siringa.
"Con me non si scherza bellezza." disse buttando per terra la siringa,
Attimi dopo mi senti e trasportare in spalla, poi buio.

Salveeeeee amori
Cosa succederà nel prossimo capitolo?
Il branco avrà sentito il segnale di Elis?
Tutto da scoprire leggendo il prossimo capitolo.
Votate e commentate✨❤
Ricordatemi di fare un capitolo dove mostro le foto dei personaggi.
Thanks, i love you

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