BIONDO’S POV
Dopo il loro sguardo così, boh come se per Emma non ci sono più speranze, guardo dentro la stanza e i medici non ci sono più, devono essere usciti quando mi sono allontanato per la telefonata. Ripenso a quello sguardo, quindi, quindi mi vie e in mente una sola cosa, forse per Emma…. Non riesco nemmeno a dirlo, non può finire così.
Penso che i genitori di Emma si siano accorti che io ho capito.
B: “ ditemi che non è vero, che quello che sto pensando è sbagliato”
M: “ Simone, noi non sappiamo come dirtelo”
Continua il papà di Emma perché lei non riesce, non ha più forze… d'altronde di tratta di sua figlia…
P: “ Simone, i medici sono usciti e hanno detto che domani è…” B: “ ho capito ” dico intuendo quello che voleva dirmi.
K: “ vergognati”
E che vuole lui… ora mi sentirà anche se non vorrà.
B: “ senti, so che adesso tu ce l'avrai con me per il resti della tua vita ma credimi è difficile anche per me, tu non sai quanto sto soffrendo in questo momento e come ho sofferto vedere in corpo di Emma disteso in quell'asfalto. Tu non sai quanto mi pesa tutto questo, vedere Emma in queste condizioni e non avere ancora il coraggio di entrare in quella stanza…. Anzi sai che ti dico…” Deciso apro la porta, entro, mi avvicino ad Emma… non riesco a pensare che…
B: “ non so davvero da dove iniziare… Emma in questo periodo, beh ti ho sognata spesso, per non dire sempre. Manca la tua voce, quel tuo sorriso, manchi te. Quasi mi vergogno a chiederti scusa, se non fosse stata per quella maledetta conversazione tu ora non saresti qui e forse, saremmo stati ciò che volevamo entrambi e che io vorrei ancora, un NOI, IO e TE. Emma io so che tu puoi ascoltarmi, non sono stupido, tu nel mio sogno mi ha detto di stare tranquillo, perché? Perché dovrei stare tranquillo. In questo momento vorrei pensare che i medici si sono sbagliati, vorrei che tu svegliassi in questo preciso momento, ma nella realtà e non nei miei sogni, perché tu nel mio sogno eri sveglia e parlavi…” Vengo interrotto dal rumore della porta che si apre…. Mi giro e…