CAPITOLO 5

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EMMA’S POV
X: " brava, complimenti... sei bravissima, oh scusami non mi sono presentato, mi chiamo Filippo, ma tutti mi chiamano Irama"
E: "oh grazie, mi fa piacere che ti piaccia la mia canzone, comunque piacere Emma "
Si avvicina e si siede nella panchina vicino a me
I: " sei di qui? "
E: "no no, io sono di Malta, ma mi sono dovuta trasferire qui perché i miei genitori hanno trovato lavoro qui a Roma"
I: "ah, beh allora benvenuta a Roma "
E: "Grazie, posso chiederti un parere?" I: " certo "
E: "beh la canzone che hai ascoltato prima la canterò all’evento di sabato, secondo te può andare?" I: "Emma tu spacchi, sul serio meriti di più di quel evento!" Continuiamo a parlare ancora per qualche oretta quando mi squilla il telefono, è mio fratello, mi ha detto di tornare a casa per preparare il pranzo.
Saluto Irama, ma prima lui mi da il suo numero, e io faccio lo stesso. Stare con Irama mi ha fatto per un attimo dimenticare di Biondo.
BIONDO’S POV
mi sveglio tardissimo, sono le 12.00, mi vesto, mi lavo la faccia per svegliarmi un po fuori e scendo in cucina, mia sorella Sara ha già preparato il pranzo.
Dopo mangiato prendo il computer per iscrivermi all’evento che si terrà  a Roma sabato questo. Finito di iscrivermi vado in agenzia per prendere il biglietto dell’aereo e per cercare un hotel dove alloggiare.
Fatto tutto, partirò domani e con me verrà anche Sara, torno a casa e inizio già a fare le valigie.
Nel preparare la valigia mi accorgo che nel mio armadio c’è una cosa che  non è mia ma bensì di Emma, questa maglietta è sua, se la sarà scordata l'ultima volta che è stata qui. La maglietta ha ancora il profumo di lei, mi manca da morire, e in più vorrei tanto che ascoltasse la mia canzone.

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