BIONDO’S POV
Maledetta sveglia. Faccio colazione, mi preparo e avviso Einar che nemmeno oggi andrò a scuola, Emma prima di tutto, ormai la scuola viene dopo.
Decido di andare a piedi in ospedale, due passi non faranno male.
Durante il tragitto continua a pensare a quale verità devo sapere, e soprattutto chi me la deve dire. Ripensando al sogno oltre a pensare ad Emma e del fatto che mi abbia detto di stare tranquillo, penso anche a quella figura, quella di mia mamma, che mi impediva di andare da Emma. Perché proprio mia mamma, perché mi impediva di andare da lei? Che mi nasconde.
Arrivato all'ospedale da Emma non c'era nessuno, molto probabilmente i suoi sono dovuti andare a lavoro. Mi avvicino alla porto e vedo una cosa che non avrei voluto vedere.
Appesa c'è una foto di me ed Emma, speravo l'avessero appesa appesa i genitori di Emma, ma dietro c'è scritto. [ ciò che voglio lo ottengo, quello che voglio è Emma, quindi levati, e soprattutto non ti temo di sicuro, se tanto ci tieni a lei aspettiamoci davanti scuola oggi stesso io sono lì a qualsiasi ora.] Ovviamente non ha firmato, ma si capisce perfettamente che è Keanu a scrivere. Tolgo la foto prima che qualcuno la possa vedere.
Ora che faccio?? Sinceramente non ho affatto paura di lui è che pensando ad Emma, sto facendo la cosa giusta per lei? In ogni caso se vado da Keanu è per mettere fine a queste minacce, prima aspetterò che Einar mi dia il cambio di “guardia”, non vorrei che fosse una trappola.
Arrivato Einar lo avviso che sarei andato a incontrare Keanu e soprattutto ho impiegato un po di tempo per spiegargli la cosa della verità e l'unica soluzione è parlare con mia mamma, anche se mi chiedo cosa c'entri lei.
Sono davanti scuola e Keanu è li che mi aspetta, è ora di mettere fine a tutto questo.
Mi avvicino, non gli do tempo nemmeno di guardami in faccia o insomma neanche il tempo di realizzare che io ero li che ho iniziato a parlare.
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