Lightning si svegliò al suono sordo del metallo che collideva contro le sue costole, senza tuttavia procurargli dolore.
Ormai era quasi del tutto insensibile al dolore, dopo tutte le percosse subite, non sentiva quasi più nulla al livello fisico.
<< Ero così vicino a prenderla... >>Si lamentò David colpendolo ancora.
<< ...potevo fermare quello stronzo di Anubs... >>
Un altro colpo.
<< ...e tu! Dovevi metterti in mezzo! >>
Stavolta Lightning sentì le costole spezzarsi sotto i colpi del tubo, tanto che ululò di dolore, implorandolo di fermarsi.
Lo Zoroark shiny ordinò alle sue servitrici di guarirlo, andando a sedersi in un angolo con le zampe nella criniera dall'esasperazione.
Lightning ringhiò contro le due, non lo stavano aiutando per volere, non meritavano nemmeno di sfiorargli il pelo, figuriamoci mettergli le zampe su tutto il corpo per guarirlo.<< Chiudi il becco >>
Sbuffò la Purugly rispingendolo in gabbia.
Lightning si strinse sul fondo di essa, cercando di non ferirsi con le sbarre che premevano la sua carne, quindi cercò di riposare.
Ma ogni qual volta il Mightyena chiudeva gli occhi, vedeva solo il volto sorridente di Rose, il quale si distorceva, mutando in un oscuro sogghigno, quello dello Zoroark che tramava ancora di piegarlo ai suoi ordini.
Lightning sentì una zampa sfiorargli la coda e vide Anubis che gli sava delle pacche di conforto. Fu tentato di ringhiargli contro, ma tenette il mostro in lui sotto controllo e si limitò a sbuffare un:<< Non mi piace essere toccato >>. Cavolo, sentire la sua stessa voce era così strano, dopo tutto quel tempo in cui non aveva parlato, temeva quasi di essersi scordato come si faceva, temeva di aver perso la voce.
Perfino gli altri prigionieri si girarono a guardarlo stupiti.<< Nessun problema >>
Disse il Lucario, chiudendo gli occhi e prendendo calmi respiri, come se stesse meditando.
Lightning rimase a riposare, attendendo finché David e le sue lecca zampe non fossero usciti, quindi si rivolse ad Anubis.<< Come fai ad essere così calmo? >>
In realtà non gliene importava nulla di saperlo, tantomeno di fare amicizia, ma gli piaceva il suo della sua voce, ora che lo ascoltava bene dopo tanto tempo.
Inoltre, non ci teneva ad impazzire come Carvos, l'Houndoom che avrebbe sbranato anche se stesso, o a sguazzare nella vergogna e disperazione come tutti gli altri, parlare con qualcuno poteva essere d'aiuto.<< Ormai ci ho fatto l'abitudine >>
<< Oh, sei qui da più tempo di tutti quindi >>Osservò Lightning alzando il capo e girandosi in mpdo che potesse guardare bene Anubis.
<< No, conosco David, da più tempo di tutti >>
Il Mightyena inclinò il muso, chiedendosi cosa volesse dire.
<< Vuoi saperlo vero? >>
<< Ovviamente >>Anubis si girò a fatica, lottando contro le catene che gli bloccavano le zampe anteriori, quindi si rivolse al Mightyena davanti a lui con uno sguardo stranamente affranto.
<< Un giorno te lo dirò, ma non stasera, non è il momento >>
Lightning sbuffò seccato, ma non protestò.
Anubis invece fu colto di sorpresa dai suoi stessi ricordi.---
Il Tempio Celeste era uno dei templi più antichi di Somia.
I monaci allenavano i Pokémon che in antichità erano venerati, perché, secondo loro, avevano potenzialità incredibili. I Lucario erano i prediletti del tempio, anche per la capacità di comunicare con gli umani tramite i loro poteri psichici e la possibilità di mega evolversi.
Anubis era il guardiano del Tempio, allenato dal Gran Maestro in persona e amato e rispettato da tutti gli abitanti. Come nel Giro delle Isole di Alola, i giovani allenatori che volevano conoscere i segreti del tempio e i monaci alle prime armi, dovevano sfidarlo con il loro Pokémon più forte in diverse prove di astuzia e abilità e, infine, in una lotta Pokémon.
Si presentò un giorno un giovane monaco, con uno Zoroark shiny al suo fianco.
Anche gli Zoroark e i loro grandi poteri erano venerati lì un tempo, poi però furono trasferiti in un altro tempio, a nord dell'isola, perché, secondo alcuni, erano Pokémon potenti e nobili, ma che avevano anche l'oscurità dentro e solo il Prescelto, il più forte e rispettabile, poteva essere ammesso lì, perché aveva anche la luce in sé.
Quello Zoroark shiny vinse tutte le prove, arrivando alla lotta.
Anubis era guardingo, non si fidava di tale e oscura creatura, così il suo avversario non sembrava nutrire sentimenti positivi verso di lui, non si trattava di semplice rivalità, sembrava esserci qualcos altro.
I due lottarono a lungo.
In quelle lotte, non era concesso all'allenatore di dare ordini, solo un allenatore davvero unito al suo Pokémon poteva arrivare fin lì, quindi era già dimostrato il loro legame, toccava al Pokémon dimostrare di potercela fare anche senza istruzioni.
Durante tutto lo scontro, Anubis provava una strana sensazione, qualcosa in quell'avversario lo attirava, non capiva cosa, ma ogni qual volta lo afiorava, sentiva come delle scosse piacevoli lungo tutto il corpo, ma non ci fece caso, fino alla fine della lotta, in cui vinse.
Porse la zampa all'avversario, per aiutarlo ad alzarsi, provando forse la più forte delle sensazioni non appena si toccarono.
Ma lui non voleva tale oscura creatura come suo compagno e l'altro, a quanto pare, non voleva lui, visto che dissero entrambi e allo stesso tempo:<< Io ti rifiuto come compagno >>.
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Pokémon: Avventure a Somnia
FanfictionLa storia di alcuni Pokémon e delle loro vite nella bellissima regione di Somnia. Amore, amicizia e drammi condiranno le loro vite, mentre le loro strade si vanno ad incrociare poco a poco.