22 - The Laboratory

18 3 2
                                    

Lightning si svegliò in seguito al rumore della ciotola del cibo che veniva messa nella gabbia.
Darkflare gli fece cenno con lo sguardo di non lasciare avanzi, anche se non serviva, come avrebbe potuto rifiutare il poco cibo che gli veniva fornito?
Non che facesse schifo, il cibo per Pokémon degli umani non era male, ma solo i preferiti del capo avevano dei privilegi e lui, decisamente, non era fra loro.
"Come posso attuare il mio piano se mi odia?"
Pensò sbuffando e mangiando, vedendo Carvos rientrare e venire sistemato nella sua gabbia, sembrava uno straccio.

<< La missione era difficile... >>

Mormorò a se stesso Lightning, sentendo Anubis sospirare:<< No, è la mega evoluzione >>.

<< Come prego? >>
<< È una tortura, una tortura di cui gli umani si vantano, come fosse chissà quale scoperta, se solo sapessero cosa provoca al Pokémon* >>

Lightning fece per chiedere maggiori informazioni, quando David entrò dalla porta, con le zampe conserte dietro la schiena e un sorriso sbruffone.

<< Buongiorno miei cari cuccioli! Mi auguro abbiate riflettuto molto sulla dimostrazione di ieri... >>

Iniziò scrutando lui e Carvos.

<< ...e su come non vincere un combattimento >>

Lightning digrignò le zanne, ma non osò ribattere.

<< Tuttavia, chi è meritevole, ha diritto ad una possibilità, la possibilità di dimostrare il suo valore >>

Disse rivolgendosi a Lightning con ub piccolo sorriso che fece accapponare la pelle del Mightyena.
Lo Zoroark shiny aprì la sua gabbia, tirandolo fuori per la collottola e e mettendolo davanti ad una Pokéball, per poi fare la stessa cosa con Anubis, liberandolo dalle catene.

<< Voi ora, verrete con me e farete i bravi Pokémon, altrimenti, sarà un inferno quando tornate >>
<< All'inferno ci sono già... >>

Mormorò Anubis, lasciandosi catturare.
Lightning non apprezzava le Pokéball, a prima vista, gli sembravano solo delle prigioni in miniatura, ma doveva andare avanti con il suo piano e fingere di avere avuto l'imprinting con lui, quindi si lasciò catturare.
Non era così brutto stare in una Pokéball, era come stare nel...nel nulla, come se fosse una piccola fiammella che brillava nel buio, senza una base stabile, come se fluttuasse. E lo spazio attorno a lui era infinito, come saltare in un buco senza fine e la cosa, lo spaventava, inizialmente, poi chiuse gli "occhi" pur non vedendo il suo stesso corpo e non capendo quindi se li aveva, rilassandosi e addormentandosi.

---

Un movimento destò Lightning dal suo sonno.
La Pokéball tremava e si spostava tutta intorno a lui, chiaramente qualcuno la stava prendendo in mano, doveva essere David. Il Mightyena aveva la tentazione di uscire da lì, anche se non era sicuro di riuscirci, e vedere cosa stava accadendo, ma resistette, almeno finché non venne liberato.
Si trovava in un'enorme stanze bianca, con pareti coperte di fogli di carta e un nauseante odore aspro di qualcosa che non conosceva, ma probabilmente erano prodotti per le pulizie, visto che si sentiva quasi sudicio rispetto a quell'ambiente sconosciuto, eppure lui si era tenuto in ordine. Anche perché non aveva molto da fare in quella gabbia, se non pulirsi il pelo, pensare e dormire.
David era lì con lui, sotto l'illusorio aspetto di un umano, ma dall'odore riusciva a riconoscerlo. C'era anche Anubis, con espressione sconsolata e arrabbiata e, nella stanza, c'erano tanti umani vestiti di bianco.
Ormai quell'accecante colore gli era venuto a noia, tanto che sbuffò con disapprovazione, ma doveva essere uscito come un suono minaccioso, perché uno degli uomini si allontanò da lui.

Pokémon: Avventure a SomniaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora