38 - Piani Quasi Perfetti

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DarkFlare era riuscita ad entrare da una finestra socchiusa al piano terra.
"Voglio proprio vedere come farà ad entrare quel grasso e pomposo cesso sputa palle di pelo"
Pensò annusando in giro in cerca di Elektra.
David non aveva dato ordini precisi su cosa fare, voleva solo che le due facessero capire a quei Pokémon che non dovevano mettersi contro di lui e, da una parte, era anche divertente poter dare libero sfogo alla fantasia, ma dall'altra parte, senza indicazioni precise non poteva sapere se rischiava di fare qualcosa che David non avrebbe gradito e lei non ci teneva a subire la sua ira.
Una Banette fluttuò a mezz'aria con il una Bignè piena di lividi e ferite fra le zampe e DarkFlare credette che l'avessero scoperta e attaccata, ma vedendo il piccolo sogghigno che aveva illuminato il muso della Purugly per qualche secondo, comprese il suo piano.

<< Ma allora non hai solo l'egocentrismo, ce l'hai un cervello... >>

Mormorò colpita.
Ad un tratto sentì un odore familiare, quello della Jolteon che stava cercando e che doveva essere al piano di sopra. Senza riflettere sul fatto che la missione si stava rivelando fin troppo facile, la Ninetales corse rapidamente al piano di sopra, superando vari gradini a balzelloni e concedendosi di fantasticare sui complimenti e i premi che avrebbe ricevuto una volta riuscita la missione, pensieri tanto piacevoli da distrarla al punto di investire una Pokémon piccola e dal pelo folto, una certa Flareon di sua conoscenza.

<< Oh, ciao Stacey >>

Ringhiò staccandosi da lei e rizzando il pelo, preparandosi ad attaccarla, quando notò Elektra e la Persian e la Zoroark con cui si era scontrata l'ultima volta.

<< Bene, bene, bene, sembra che abbiamo ospiti >>

Miagolò la Persian fingendo di stiracchiarsi per flettere e mostrarle i suoi artigli in una chiara minaccia.
Stacey si mise davanti ad Elektra con fare protettivo, la Jolteon era spaventata, chiaramente sotto shock a causa dei brutti ricordi e non avrebbe sicuramente mosso un dito contro di lei, ma le sue avversarie erano in vantaggio, sia di numero che di esperienza, visto come li avevano stesi l'ultima volta.

<< Allora, chi le spezza le ossa per prima? >>

Chiese la Zoroark scrocchiandosi le zampe e il collo, avanzando verso di lei con un sogghigno che prometteva tante mazzate.
DarkFlare indietreggiò lentamente, cercando di pensare ad una buona strategia. Poteva provare a farle scontrare con le sue code e usare i suoi poteri per vincere, visto che i Ninetales potevano lanciare maledizioni a chi le toccava, ma era ovvio che le altre sarebbero state attente e potevano anche attaccarla da lontano, se a ciò aggiungeva le illusioni della Zoroark e la velocità della Persian, rischiava di dover battere in ritirata prima di venire letteralmente usata come sacco da boxe. Usò Lanciafiamme poco prima che gli artigli della Zoroark potessero entrare in collisione con il suo muso, vedendola ritirarsi con un guaito di dolore, quindi usò nuovamente l'attacco, creando un muro di fiamme fra lei e le altre che, visto l'assenza di materiale infiammabile, sarebbe durato pochi secondi, necessari a darle il tempo di scappare, se era fortunata.

<< Che giornata di merda! >>

Si lamentò DarkFlare, balzando sul corrimano delle scale e guardando il salone e il divano su cui poteva provare ad atterrare. Alla fine balzò sul lampadario, rimanendo appesa e preparandosi a lanciare altre fiamme al primo bersaglio che le sarebbe capitato a tiro.
"Per una volta, potrebbe farmi comodo l'aiuto di Bignè"
Pensò.

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Dopo l'ennesimo Neropulsar che si era rifiutata di schivare, Bignè attese che Shady si avvicinasse a lei per colpirla ancora, quindi usò Boato all'improvviso, prendendolo alla sprovvista e facendolo volare diversi metri all'indietro.

<< Fase uno: fatta >>

Sibilò dolorante, leccandosi il manto per togliere ogni pelo e traccia di Umbreon che potesse indicare quell'Umbreon in preciso, quindi si trascinò al cancello del giardino e iniziò a chiamare aiuto con tono disperato e affranto.
Usare un Boato tanto potente in quelle condizioni le aveva portato via parecchie energie.
Una Banette dai colori singolari fluttuò verso di lei, guardandola con un'espressione stranamente indecifrabile.

<< Que fais-tu ici? >>

Chiese alquanto sorpresa.
Bignè non era un'esperta di lingue, ma era certa che quello fosse un:"Cosa ci fai qui?", o in alternativa:"Che cazzo ti è successo?".
Sperava solo che quella Banette francese conoscesse l'italiano.

<< David...lui... >>

Iniziò ansimando e notando di aver attirato la sua attenzione.

<< ...sono riuscita a scappare poco prima che il suo Umbreon mi finisse! Mi da la caccia! Io...io... >>

Si accasciò a terra, continuando ad ansimare come se avesse corso una maratona e guardando la Banette con sguardo implorante e spaventato.
Non sembrava convinta, ma la raccolse comunque tra le zampe e la portò dentro.
"Fase due: fatta"
Pensò Bignè con un piccolo sogghigno.
A giudicare dal profumo, anche DarkFlare era entrata, ed aveva anche deciso di suicidarsi, visto che non si era camuffata e che stava in bella vista, appoggiata alla parete come se bastasse a mascherare la sua presenza e quel forte profumo di gigli che si metteva sempre.
"Che cogliona"
Pensò venendo condotta in quella che sembrava essere un'infermeria attrezzata per le energenze.
"Ok, non mi resta che aspettare che mi curino, stendere questa e...e..."
Non riuscì a completare il pensiero, si sentiva improvvisamente stordita, stanca e assonnata, prima ancora di potersene accprgere, era già nel mondo dei sogni.

Pokémon: Avventure a SomniaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora