32 - Elektra

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<< Che né facciamo di questa piccolina? >>
<< Foxy ha detto che non ha colpe, she can be a servant >>

Elektra aprì gli occhi, richiudendoli subito con un gemito di dolore a causa della luce forte ed improvvisa.
Non ricordava bene cosa fosse accaduto prima di perdere i sensi, era stato tutto troppo rapido e confuso, sapeva solo che quella non era la sua gabbia. C'era un debole coro di vociche mormorarono, si trovava in una grande stanza pulita e bianca, come l'infermeria del laboratorio dove David l'aveva portata una volta, non era la sua gabbia sporca e stretta e non c'erano i suoi compagni di prigionia, ma tanti Pokémon a lei sconosciuti.

<< Finally, she's awake. Hi little one >>

All'avvicinarsi della Floatzel, Elektra si rintanò tremando sotto le coperte del lettino.
Per quanto fosse felice di non essere accanto a David, aveva paura di cosa poteva accaderle, sopratutto perché potevano essere suoi nuovi alleati.

<< Cute, ma non partiamo molto bene >>
<< Don't fear us cutie, non siamo come quei mostri... >>

Sorrise la Salazzle shiny, usando i suoi feromoni per cercare di calmarla e avvicinandole il muso.

<< ...le nostre compagne ci hanno detto che eri una dei prigionieri di David, quindi, sei la benvenuta nella nostra servitù, dove verrai trattata bene >>

Prendendo un po' di coraggio, Elektra sporse il muso da sotto le coperte, guardandole con lieve diffidenza, pur iniziando a calmarsi. Ancora non l'avevano attaccata e si erano presi la briga di curarla, a giudicare dalle varie ferite a cui si era ormai abituata e di cui non aveva notato le medicazioni.

<< Aww povero piccolo dolcettino >>

Mormorò la Banette, mutando nel suo aspetto umano e prendendola cautamente in braccio, accarezzandole il pelo spinoso e tenendola stretta al petto.

<< Decisamente il suo ex padrone era un mostro, è terrorizzata >>

Oh, non avevano idea di che mostro era David.
Ricordava ancora quando, dopo essersi evoluta, era stata costretta ad allenarsi senza sosta e sottoposta a terribili punizioni, fisiche e psicologiche, per la minima stupidaggine, anche per semplice malumore dello Zoroark shiny che la teneva rinchiusa. Ora che sembrava essersene liberata, stava quasi per piangere di gioia, forse per la prima volta da quando era stata catturata da David.

<< Come ti chiami cara? >>
<< ...E-Elektra >>

La sua stessa voce le sembrava quasi estranea, da tanto era che non parlava, le sembrava assurdo essersi addirittura ricordata il suo nome. David non la chiamava mai per nome e nessuno dei suoi compagni amava chiacchierare, aveva seriamente temuto di dimenticarsi il suo nome e come si faceva a parlare e poche cose erano peggiori del perdere la propria identità.

<< Che bel nome >>

Si complimentò la Banette che la teneva in braccio, continuando le delicate carezze che quasi fecero addormentare la Jolteon.

<< Good Elektra. D'ora in poi aiuterai i Pokémon della villa con mansioni facili e non preoccuparti se non riesci, nessuno ti fara del male >>

Elektra annuì lentamente, desiderando fortemente di credere subito a quelle parole e abbandonare ogni dubbio e paura, ma avrebbe avuto parecchia strada da fare.
"A partire dalla cucina magari"
Pensò sentendo il proprio stomaco brontolare.

<< Right, quel pezzo di merda probabilmente gli fa patire la fame a quei poveretti che sono con lui >>

La Jolteon annuì, sentendosi in colpa per non essere al fianco degli altri prigionieri, ma non poteva certo tornare indietro e sperare di salvarli senza conseguenze, poteva solo amdare avanti e pregare Arceus per loro.
Mentre pensava agli altri, si accorse di essere in una sala da pranzo, dove altri Pokémon servivano diversi dolciumi e del thè caldo. La Banette la posò su una sedia, davanti ad un piatto di biscotti al cioccolato caldi e fumanti, facendo cenno ad essi con una mano e un dolce:<< Mangia quanto vuoi, tranquilla >> al ché iniziò ad ingozzarsi senza pudore, era da troppo tempo che non mangiava del cibo vero.

<< Dovevamo uccidere David quella notte... >>

Mormorò una Yveltal con tono gelido.

<< Cosa accadde quella notte? >>
<< C'erano troppi litigi fra branchi e famiglie di Pokémon importanti e noi, in quanto leggendari, dovevamo ristabilire l'ordine. Così, dopo che furono stabiliti i confini fra i territori, stabilimmo che ognuno, nel proprio territorio, avrebbe potuto fare ogni cosa volesse, non importa se si trattasse di un dittatore folle come David o magari un Pokémon gentile e dolce, gli unici casi in cui potremmo fargli qualcosa, è in territorio neutro >>

Spiegò la Yveltal.

<< Perdonami mamma, ma non vedo esattamente molte differenze fra questo e una normale divisione d8 territori >>
<< Beh, siamo riusciti ad impedire invasioni e guerre, se il caos resta in un solo punto e chi lo crea può sfogarsi, non lo porterà fuori e... >>

La Yveltal si bloccò, notando che erano tutti abbastanza confusi.

<< ...vabbè, ha funzionato e nessuno ancora ha osato uscire dai limiti >>
<< E se lo uccidessimo noi? Se davvero è il "boss" nel suo territorio, gli altri del posto non lo faranno >>

Osservò la Lycanroc di Mezzanotte scrocchiando le dita delle zampe.

<< Non è così semplice Cora, dobbiamo agire con calma, se si scoprisse che gli stessi che hanno dettato una legge l'hanno infranta, si romperebbe l'equilibrio creato e a quel punto... >>

Tagliò, con un artiglio, un filo teso, le cui metà si ritirarono con uno scatto, colpendo alcune cianfrusaglie e facendole cadere.

Pokémon: Avventure a SomniaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora