34 - New Plans

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C'era un silenzio tombale lì nella stanza.
I Pokémon nelle gabbie erano inquieti, giravano nervosamente su se stessi, tremando e chiedendosi cosa sarebbe accaduto a Carvos, sdraiato in un angolo, dolorante e pieno di ferite. David era seduto su una poltrona, con lo sguardo carico d'ira fisso davanti a sé e le zanne scoperte in un ringhio, gli artigli di una zampa stretti nella stoffa e quelli dell'altra che picchiettavano nervosamente il braccio della poltrona.
Drakflare fece cenno a Bigné, la Purugly accanto a lei, di andare avanti e provare a parlargli, ricevendo un'occhiataccia seccata in cambio, nonostante la felina fece quanto chiesto.

<< Capo, so che è stata una serata dura, ma credo sia il caso di pensare ad una adeguata punizione per Carvos e rimetterci in carreggiata, non potete lasciare che gli altri pensino che siamo deb... >>

Un Nottesferza mise a tacere la Purugly, mentre David si alzava furioso, rovesciando la poltrona e gridando a pieni polmoni:<< Una serata dura?! UNA SERATA DURA?! >>.
La Purugly corse a nascondersi dietro una delle gabbie, copiata da Darkflare.

<< Abbiamo perso una preda, abbiamo perso un prigioniero e tutte le cavie per gli esperimenti, abbiamo fatto una figura di merda incredibile davanti a tutti, gli Endlight ci hanno sconfitti...e tu mi dici che è stata solo una serata dura?! >>

Chiese furioso.
Lo Zoroark shiny si passò una zampa nella criniera, sospirando e lasciandosi sfuggire una risatina isterica, quindi afferrò Carvos e, con uno sforzo non indifferente, gli spezzò un corno, per poi sbatterlo nella sua gabbia.

<< Visto come ti sei fatto fregare, penso che non ti spiacerà aiutare ad "alleviare lo stress" dei tuoi compagni di cella, fino a che non mi dimostri di nuovo di valere qualcosa >>

Carvos fece per implorare pietà, ma si fermò, consapevole che era inutile e che l'avrebbe solo fatto arrabbiare di più. Si guardò intorno, vedendo lo sguardo dei Pokémon prigionieri riempirsi di scherno e soddisfazione, li aveva perseguitati prima, protetto dal suo ruolo di "preferito del capo", ora aveva perso un corno, motivo di orgoglio per gli Houndoom, era stato degradato brutalmente e loro potevano fare di lui quello che volevano, era finito.

<< Voi due... >>

Iniziò David, riferito a Darkflare e Bigné.

<< ...prendetemi: un Teddiursa, un Pancham, un Cubchoo e uno Stufful, li voglio belli forti >>
<< Si capo >>

Fecero in coro le due, uscendo di corsa e pensando a dove cercare i quattro Pokémon richiesti.
David uscì dallo scantinato sbattendo la porta, dirigendosi verso il bosco a Sud della città.

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<< Quindi, noi facciamo da baby-sitter a questi piccini per una settimana di prova, poi vedrete se assumerci o meno, affare fatto? >>

Chiese Darkflare ad un Komala che dormiva tranquillo, attaccato al suo tronco.
Ovviamente l'altro Pokémon non rispose, si limitò a dondolare sul posto, pur essendo consapevole dei suoi dintorni, era difficile decifrare il suo stato d'animo e tutto il resto.

<< Odio i Pokémon così >>

Sbuffò Bignè, ricevendo un secco:<< C'è qualcosa, a parte te stessa, che non odi? >> dalla sua compagna di avventura, la quale, ripeté la domanda ancora una volta, per poi mettere una zampa attorno alle spalle del Komala.

<< Senti amico, facciamo così! >>

Esclamò gettandolo in un cestino e facendolo rotolare via, vedendo l'Infermiera andargli dietro per riprenderlo.
Le due infatti, avevano trovato i Pokémon che David voleva in un Centro Pokémon nella città di Venomcity, quattro ingenui orfanelli che, alla promessa di una nuova casetta, tanto cibo e giochi, le seguirono senza farsi domande. Erano già grandicelli e sembravano tutto fuorché deboli, visto che David voleva solo Pokémon forti e loro di certo non volevano deluderlo, non dopo la sfuriata di quel giorno.

<< Dici che riuscirà a calmarsi entro oggi? >>
<< Secondo me, ci conviene pregare tutri i leggendari >>

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David raggiunse un vecchio furgone abbandonato dagli umani, nel quale aveva fatto nido un Luxio solitario.
David lo aveva incontrato quando era uno Sphinx, venendo a conoscenza dell'odio del giovane verso la sorella, del suo desiderio di prevalere su tutti, tanto da ferire la sorella nel modo più crudele possibile.
In un certo senso, gli ricordava se stesso.

<< MantoNero! Amico mio! >>

Esclamò avvicinandosi e vedendoselo correre incontro entusiasta.

<< David! Sei tornato! Allora, ho superato il test? >>

Si, lo aveva accolto sotto la sua ala quando era uno Sphinx, aiutandolo ad evolversi, raggiungere i suoi obbiettivi e, dopo che fu cacciato dal branco, lo addestrò ancora, per poi lasciarlo lì in quel camion, dicendogli che sarebbe tornato una volta che lo avrebbe giudicato pronto e lo avrebbe portato con se. A giudicare dai resti di umani e Pokémon nei dintorni, aveva fatto il suo lavoro senza farsi catturare.

<< Si MantoNero, hai superato la prova, puoi venire a stare a casa mia >>
<< Evvai! >>

Esclamò il Luxio seguendolo.
Avrebbe dovuto spiegargli un bel po' di cose, ma quel Luxio pendeva dalle sue labbra, non lo avrebbe deluso, ora a David non restava che riprendersi l'unica Pokémon con cui poteva tenere in pugno gli Endlight. Prese il suo cellulare, nascosto nella criniera, chiamando il numero di una Pokédemone che aveva nascosto a Monte Diamante.

<< Ehi Evelyn! Ricordi quando mi promettesti di ricambiare il favore? ...Bene, muovi il culo e vieni qui >>

In realtà, bastava dirle cosa fare e lei lo avrebbe fatto subito, non era così sciocca da disobbedirgli, né tanto ingenua da credere di essere abbastanza lontana da liberarsi della sua minaccia.
Con lei al suo fianco, poteva dichiararsi già il vincitore, prima ancora di attaccare e conquistare i suoi nemici.

<< Progetti per stasera Maestro? >>

Chiese MantoNero.

<< Si, c'è un incontro fra capi, per parlare di alcune questioni serie e io, mi diletterò nei ricatti >>

Oh, non vedeva l'ora.

Pokémon: Avventure a SomniaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora