Capitolo 5

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Perché a me? Cosa ho fatto di male?

Dopo vari obblighi e minacce da parte di Roberto, ci convinciamo ad andare alla roulotte. Arriviamo a quella di Cole. Il tragitto è stato lungo e silenzioso, e appena entro non sono sorpresa dal fatto che la sua roulotte sia pure più grande di tutte le altre. Ha anche una cucina e una stanza da letto abbastanza spaziosa. Nel suo tavolo sono posizionati il computer e la sua fotocamera. Vicino ad essa si trova un piccolo album, con all'interno tante polaroid, e ogni pagina ha un soggetto ben definito. Mi avvicino e lo sfoglio. Una pagina è dedicata ai paesaggi, e sotto ci sono pure scritti i nomi dei posti: Italia, Francia, Australia, Cina, Brasile. È stato veramente ovunque. Un'altra pagina è dedicata agli animali, e un altra a una ragazza. Immagino sia la sua ragazza. È molto bella, ha gli occhi azzurri e i capelli neri.

"Guarderai ancora per molto quell'album?" La voce di Cole interrompe i miei pensieri. Mi giro velocemente a guardarlo. È seduto sul divano, con una gamba sopra al tavolino. Mi allontano dal tavolo e resto in piedi, al centro della stanza, mentre mi guardo intorno.
"Non ti siedi?" Chiede lui, battendo la mano sul divano per indicarmi di avvicinarmi. Vado verso il divano, titubante, e mi siedo il più possibile lontano da lui.
"Non pensavo mi odiassi così tanto" dice, appoggiando la testa allo schienale del divano. Lo guardo confusa.
"Quello che mi odia in realtà sei tu" rispondo alzando un sopracciglio.
"Non è vero" dice lui chiudendo gli occhi e scuotendo la testa. "Ok forse un po', ma perché sei stata tu a odiarmi per prima"
"Non è vero" rispondo offesa.
"Beh non mi hai nemmeno scritto quando hai saputo che sarei stato Jughead"
"E tu non mi hai scritto quando hai saputo che sarei stata Betty" rispondo sfidandolo.
"Di solito è la gente che scrive per prima a me, non viceversa"
"L'avevo capito" dico roteando gli occhi.
"Sono fatto così"
"L'avevo capito" ripeto.
Lui si alza e va verso il frigo, prende due bottigliette di acqua e me ne lancia una, che prendo prontamente al volo. Ne beve un sorso, e poi appoggia la schiena contro una parete, mentre giocherella con il tappo, con sguardo basso.
"Ma non è colpa mia" dice lui, rompendo il silenzio
"Per cosa?" Chiedo confusa
"Non è colpa mia se sono diffidente con le persone"
"E perché?"
"Perché è stato il successo a farmi dubitare delle persone. Persone che erano interessate solo alla mia fama, e non a me, che erano interessati ai miei soldi, e non alla mia opinione"

Rimango in silenzio, effettivamente la sua vita non deve essere stata molto semplice, mille impegni, mille persone da conoscere, mille interviste, lavori, capi, regole... lo guardo in silenzio, mentre si risiede sul divano. Poi mi guarda
"E quindi mi sembrava strano che tu non mi avessi nemmeno scritto, o non avessi reagito in nessun modo quando mi hai visto per la prima volta. Insomma, tu mi vedevi quando recitavo in Zack e Cody?"
"Si che ti vedevo, come ogni ragazzo del mondo"
"E allora perché non hai reagito come tutti? Perché per te non sono Cody cresciuto?"
"Perché sei una persona, non un personaggio. Sei un ragazzo normalissimo, con i suoi problemi, le sue emozioni e insicurezze. O per lo meno..." dico guardandolo e mordendomi il labbro inferiore "...io ti vedo così".
Abbassiamo la testa nello stesso momento, e poi ci riguardiamo. Sorridiamo leggermente contemporaneamente.
"Grazie" dice lui "Grazie di vedermi per come vorrei essere visto da tutti"
"Di niente" rispondo.
"Quindi Roberto aveva ragione, bastava rinchiuderci in una stanza per farci andare d'accordo "
"Allora adesso andiamo d'accordo?" Chiedo sorridendo
"Si dai" risponde.

Passiamo l'ora successiva a parlare solo del lavoro. Lui non si apre più di tanto sulla sua vita privata, e sono contenta di questo, una cosa che abbiamo in comune è l'importanza per noi della nostra privacy. Ma almeno parliamo normalmente, ed è già qualcosa.
"Si è fatto tardi, dovremmo tornare a casa" dice lui.
"Si hai ragione" prendo il telefono e noto 2 chiamate perse da Mads.  Apro la sua chat e scopro che mi ha pure scritto

Mads:
"Lili ci vediamo tra 10 minuti davanti alla mia macchina?"
"Lili dove sei?"
"Io devo tornare a casa, prova a cercare un passaggio...scusami"

"Cavolo" dico sottovoce, ma evidentemente Cole mi ha sentito
"Cosa succede?"
"Ehm... no niente, chiamerò un taxi"
"Sei rimasta senza passaggio e sei così orgogliosa che non mi vuoi chiedere di accompagnarti, giusto?" Chiede ridendo
"Eh..." dico abbassando la testa e arrossendo, mentre mi spunta un sorriso in faccia
"Dai vieni" Lo seguo e arriviamo alla sua macchina
"No davvero posso chiamare un taxi, o ..." mi interrompe mettendomi una mano sulla bocca
"Stai in silenzio Reinhart"
Sale in macchina e faccio lo stesso.
"Dove abiti?"
"Di fianco al Green Park"
Mette in moto e parte, mentre accende la radio e scorre le varie stazioni. Fuori è già buio. I lampioni illuminano la strada e ci sono solo poche persone in giro. A un certo punto ferma la macchina.

"Ti dispiace se entriamo un attimo dal tabaccaio?"
"No, va bene"
Scendiamo dalla macchina, ed entriamo.  Anche se si trova vicino all'appartamento mio e di Mads, non ci sono mai entrata.
"Salve, vorrei un pacchetto di Marlboro" Dice Cole, rivolto al cassiere.
Mentre quest'ultimo passa le sigarette a Cole gli fa una domanda 
"Sbaglio, o sei un attore?"
"Si, lo sono" risponde alzando l'angolo della bocca.
"Sono 5€"
Cole dà i soldi e poi usciamo dal locale.
"Io abito qua affianco..." dico guardandolo
"Ok ti accompagno" risponde lui interrompendomi

Iniziamo a camminare mentre lui si accende una sigaretta.
"Come mai fumi?" Le parole sono uscite dalla mia bocca senza pensare, e magari lui si è offeso. Ma risponde subito dopo
"C'è stato un periodo un po' stressante, iniziavo ad avere molta fama, i miei genitori non mi seguivano molto, e dovevo fare mille cose tra viaggi, interviste, incontri... Avevo 18 anni quando ho comprato il primo pacchetto, e da lì non ho più smesso"
"Ti fa sentire meglio fumare?"
"È il momento della giornata in cui in genere sto da solo, e so che non devo pensare a niente. Per 5 minuti dimentico tutto, dimentico di avere milioni di persone che mi seguono, il mio lavoro, i miei impegni. Semplicemente in quei 5 minuti potrei essere chiunque, e io immagino di essere quello che vorrei diventare"
"E chi vorresti diventare?" Chiedo
"Non l'ho ancora capito" fa l'ultimo tiro, e poi butta a terra la sigaretta, calpestandola con la scarpa.
"Io sono arrivata" dico indicando il mio portone
"Ci vediamo domani nel set?" Chiede lui
"Si" rispondo sorridendo "a domani".

Entro nel portone e salgo le scale. Mads sta dormendo in camera sua, e mentre mi cambio e mi lavo, penso a la giornata appena passata. È stato emozionate tornare a fare l'attrice, ma soprattutto è stato sorprendente sapere alcuni aspetti sconosciuti della vita di Cole, forse si meriterebbe di più...

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